Upea senza sosta. Giuseppe Sindoni: "Pronti a progettare il futuro, ma con i piedi per terra"

Upea senza sosta. Giuseppe Sindoni: “Pronti a progettare il futuro, ma con i piedi per terra”

Fabrizio Berte

Upea senza sosta. Giuseppe Sindoni: “Pronti a progettare il futuro, ma con i piedi per terra”

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mercoledì 11 Giugno 2014 - 08:42

Il direttore sportivo dell'Orlandina Basket, Giuseppe Sindoni, già concentrato a progettare al meglio il futuro, traccia ai nostri microfoni un bilancio della stagione appena conclusa

“La stagione appena conclusa è stata assolutamente positiva. Se avessimo vinto la finale contro l’Aquila Trento sarebbe stato un campionato perfetto, ma abbiamo fatto benissimo e sono pienamente soddisfatto sotto tutti i punti di vista”.
Sono queste le dichiarazioni di Giuseppe Sindoni, direttore sportivo dell’Orlandina Basket, intervenuto ai nostri microfoni per tracciare un bilancio del campionato appena concluso.
Un’Orlandina che ha lottato fino all’ultimo, ha sfiorato l’impresa, ma non è riuscita a centrare la Serie A perdendo in finale contro la compagine trentina allenata da coach Maurizio Buscaglia. “Abbiamo un progetto societario ben definito, a prescindere dal ripescaggio, non ci faremo condizionare da niente – Ammette il giovane direttore sportivo orlandino – E’ normale che costruire una squadra di Serie A e costruirne una di Lega Gold non è affatto la stessa cosa, proprio per l’influenza decisamente maggiore che hanno gli atleti stranieri nel massimo campionato, ma comunque non ci faremo cogliere impreparati”.
Anche quest’anno il dirigente “paladino” non si è smentito, ha “scoperto” un giocatore come Dominique Archie, “pescato” dal campionato rumeno e portato in Italia in Lega Adecco Gold. Ha preferito, assieme a coach Gianmarco Pozzecco, disputare tre partite senza il playmaker americano pur di attendere l’occasione giusta. Il colpo in canna è stato il “folletto” a stelle e strisce D’Wayne Mays. Rispettivamente sono stati eletti dalla giuria di Eurobasket miglior giocatore straniero e migliore guardia del campionato appena concluso, entrambi inseriti nel quintetto ideale della Dna Gold. Insignito di una menzione anche il pivot croato Sandro Nicevic.
Giuseppe Sindoni è andato a scovare anche il giovanissimo play pugliese Tommaso Laquintana, classe 1995, il giovane della Lega Gold che ha fatto più progressi durante l’arco del torneo. Ha saputo attendere nel mercato di riparazione, per poi andare a rinforzare la squadra con un elemento esperto e di carattere come Rudy Valenti, a dimostrazione del talento del giovanissimo direttore sportivo biancazzurro e della solidità strutturale e dirigenziale dell’Upea Capo d’Orlando.
“Sono molto contento per i ragazzi, soprattutto per Dominique Archie che è arrivato in Italia in sordina da un campionato straniero. Molti di loro hanno un contratto pluriennale, a dimostrazione della lungimiranza della nostra società. I complimenti non possono che fare piacere, ma servono da stimolo per andare avanti e ripartire più decisi e convinti di prima. L’addio di Gianmarco Pozzecco? Aveva manifestato la volontà di cimentarsi in questa nuova avventura, gli facciamo un grosso in bocca al lupo, lo sport è anche questo. Ma noi ovviamente, anche in questo caso, ci siamo messi a lavoro per non farci cogliere impreparati”.
Giuseppe Sindoni, dunque, è già attivo per costruire la nuova Orlandina, indipendentemente dalla categoria e con Giulio Griccioli che, verosimilmente, sarà il nuovo “condottiero” della compagine “paladina”.
“Siamo già a lavoro, abbiamo fatto un grande campionato, è vero, ma non ci esaltiamo. Vogliamo mantenere un profilo basso, restare con i piedi per terra, l’umiltà viene prima di ogni cosa. E’ fondamentale volare basso e non montarci la testa, il nostro motto è lavorare sodo per poi ottenere risultati. L’alchimia tra squadra e tifosi? Una cosa fantastica. Soprattutto quest’anno, grazie al lavoro di tutti, si è creato un rapporto stupendo tra squadra e città, mi fa veramente piacere, è un segnale che abbiamo seminato bene nel corso degli anni. La squadra non deve essere vista come una sorta di entità inarrivabile e inavvicinabile, deve essere parte integrante della città e del progetto, così è stato quest’anno. Campioni del calibro di Matteo Soragna e Gianluca Basile si sono calati alla perfezione in questa nuova realtà, questo mi fa veramente piacere. Abbiamo sempre dato l’impressione di essere una grande famiglia, un team alla portata di tutti ed una sola cosa con i nostri tifosi e con l’intera città. Vogliamo continuare su questa scia”.

Fabrizio Bertè

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