Il Segretario Locorotondo si appella all'amministrazione comunale con una serie di proposte per eviare che la crisi dei servizi sociali possa ricade sulle spalle dei deboli, quindi anche gli anziani.
In città circa 23.000 anziani vivono da soli e 8.000 non sono autosufficienti. Il 78% dei pensionati vive con un reddito che non supera i 700 euro al mese, oltre 18.000 sono invece quelli che hanno un reddito inferiore a 500 euro mensili. Negli ultimi 12 anni il reddito da pensione é diminuito del 30%, a Messina i livelli di povertà sono sempre più alti, come testimonia il sempre più diffuso ricorso alle mense dei poveri da parte dei messinesi, molti dei quali anziani.
Questi dati fotografano uno spaccato della nostra società, a fornirli è il Sindacato dei pensionati della Cgil che scende in campo in un momento così delicato per il futuro dei servizi destinati alle fasce deboli della popolazione per lanciare un messaggio all’Amministrazione comunale. Per il sindacato questi numeri da soli, dovrebbero far capire che la città è in piena emergenza sociale per cui occorre dare immediate risposte.
Il Segretario Generale dei pensionati Giuseppe Locorotondo interviene sul dibattito che da settimane va avanti sul futuro dei servizi sociali per ricordare che al primo posto deve sempre essere messo il soggetto più debole e fragile, cioè l’utente, spesso ostaggio dei complicati e non sempre chiari meccanismi di affidamento dei servizi ad alcune cooperative.
“La crisi dei servizi sociali a Messina non possono e non devono pagarla i pensionati e tutti i soggetti deboli che ogni giorno vivono nell’incertezza per la continuità del servizio di assistenza. Sarebbe utile per tutti se da parte del Comune si mettesse fine alla politica delle proroghe per arrivare finalmente ai bandi di gara, facendo selezione ed escludendo dalle gare le cooperative non in possesso dei requisiti di Legge”.
Il sindacato lancia anche delle proposte: inserire più risorse per la protezione sociale nel bilancio comunale, anche se al momento le finanze a disposizione di Palazzo Zanca non sono ingenti; recuperare risorse, anche attraverso una massiccia lotta all’evasione fiscale, visto che i tagli dei trasferimenti nazionali e regionali hanno falcidiato i bilanci dei Comuni; agevolare le fasce più deboli mediante l’ abbattimento di tasse e tariffe locali a partire dall’addizionale Irpef; incrementare e qualificare i servizi per pensionati e cittadini a basso reddito, dotando il Comune di una Carta dei Servizi che consenta ad ogni cittadino di conoscere e accedere a tali servizi nella massima trasparenza, senza dover chiedere favori a nessuno.
“Più volte, unitariamente come sindacati dei pensionati di Messina, abbiamo chiesto un incontro con l’Amministrazione Comunale, per discutere e confrontarci sulle tematiche che riguardano gli anziani della nostra città, con particolare riferimento alle risorse comunali e distrettuali destinati alla protezione sociale”. Adesso la speranza è che il Sindaco e tutta l’amministrazione colgano l’invito e condividano le esigenze evidenziate dal sindacato dei pensionati.