Il professore Cesare Natoli guida il Comitato cittadino e chiede lo stop a Green Pass, mascherine e distanziamento
MESSINA – “Basta Green Pass, mascherine e distanziamento in classe”. La Rete Nazionale Scuola in Presenza scrive al presidente del Consiglio Draghi e ai ministri dell’Istruzione Bianchi e della Salute Speranza per chiedere, in occasione della fine dello Stato d’emergenza il prossimo 31 marzo, l’abolizione di tutte le restrizioni legate al Covid in ambito scolastico. A Messina è il docente di Storia e Filosofia Cesare Natoli, musicologo e pianista, a presiedere il Comitato Scuola in Presenza e a sostenere con la forza la necessità di porre fine alle limitazioni a vantaggio soprattutto del benessere psicologico delle nuove generazioni.
In particolare, la Rete chiede a chi governa che «l’Italia prenda la strada avviata in molti degli altri Stati Europei, andando ad eliminare tutte le restrizioni vigenti. Restrizioni che se da una parte hanno contribuito al contenimento della pandemia, dall’altra possono causare – e hanno causato – seri danni a livello psicologico, sociale e in termini di relazionalità didattico-educativa soprattutto su bambini e ragazzi. È a nostro avviso necessario pensare alla ripartenza del Paese e dell’intera Comunità partendo da coloro che hanno sofferto di più durante la pandemia ovvero gli studenti italiani: chiediamo l’eliminazione della mascherina e del distanziamento fisico in ambito scolastico, nonché l’eliminazione del green pass per accedere ad attività quali sport, viaggi di istruzione, ingressi a mostre, cinema, musei, accesso alle biblioteche e ai percorsi formativi scolastici ed extra scolastici», scrive la Rete.
«In relazione alle mascherine, ci preme sottolineare come ci siano da tempo perplessità sull’utilizzo delle stesse. Solo in Italia, Spagna e Grecia sono state utilizzate sotto i 12 anni. In molti Paesi come Svezia, Uk e Olanda non sono mai state utilizzate in classe e in altri, come la Francia, le mascherine sono state utilizzate solo in determinate soglie di rischio di contagio (ad esempio in zona rossa) e mai in maniera indiscriminata come in Italia», si legge nel documento.
Molto critica la posizione nei confronti del Green Pass: «Questo strumento per gli under 18 è previsto solo in Italia e nessun altro Paese Europeo ha privato i ragazzi non vaccinati di sport e socialità. Chiediamo, quindi, la sua completa eliminazione per ragazzi e studenti di ogni ciclo compresi gli universitari. Lo strumento del Green Pass va contro i principali valori della Scuola come l’inclusività e il superamento delle differenze: è inaudito che sia richiesto sui mezzi di trasporto utilizzati dagli studenti (ed anche questo è un nostro triste primato). È importante sottolineare che questo limita tutte le possibilità di esperienze formative quali ad esempio gite o visite istruttive che sono di fondamentale importanza per la didattica. La scuola non è infatti solo lezione frontale ma è fatta di esperienze, non è luogo chiuso su se stesso ma ha bisogno di aprirsi alla società che la circonda al fine di essere davvero luogo di crescita e di benessere», evidenzia la Rete della Scuola in Presenza.