L’Armageddon dell’Ato contro la zanzara tigre, costato 454.000 euro

L’Armageddon dell’Ato contro la zanzara tigre, costato 454.000 euro

Rosaria Brancato

L’Armageddon dell’Ato contro la zanzara tigre, costato 454.000 euro

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venerdì 28 Marzo 2014 - 23:22

Nel guardare le spese dell’Ato 3, il consigliere comunale Daniele Zuccarello, ha scoperto che, per disinfestare Messina dall’insetto, tra il 2007 ed il 2009 abbiamo sborsato quasi 500 mila euro. Si è trattata insomma di una battaglia finale, l’Armageddon contro le zanzare, sterminate a suon di euro e consulenze.

Correva l’anno 2007 d.C. quando l’Ato 3, temendo il ripetersi di una delle dieci piaghe d’Egitto (precisamente la terza) con l’imminente arrivo delle zanzare tigre, decise che no, non si sarebbe fatta sconfiggere da un nemico così potente senza prima combattere con ogni mezzo. Certo, i nostri guerrieri erano consapevoli che avrebbero forse perso qualche battaglia ma, poiché quando si è nel giusto il bene trionfa sempre sul male, l’Armageddon finale l’avrebbero vinto loro. Fu così che decisero di dotarsi di tutte le armi necessarie per sterminare stuoli di zanzare tigri, nefaste quanto le piaghe dell’antico Egitto, pronte a sferrare l’attacco finale in riva allo Stretto. Dal 2007 al 2009 la guerra santa contro gli insetti di Satana è costata ben 454 mila euro, ma alla fine, grazie al cielo, nessuna zanzara tigre si è più azzardata a volare dalle nostre parti ed anzi, da fonte certa, risulta che si son passate la voce tra zanzare e affini, pappataci compresi, che a Messina c’è una base militare da fare invidia alle più raffinate potenze mondiali pertanto è bene stare alla larga. Tra gli stuoli di zanzare fanno ancora paura i racconti degli interrogatori subiti a Messina, prima dell’esilio a Caltanissetta e Trapani, per evitare di finire in un campo di raccolta a Ganzirri. Siamo infinitamente grati ai nostri eroi per averci liberato di quel fastidioso animale che nessun Raid, zampirone, pantofola, giornale o piastrina che dir si voglia, sarebbe riuscito a sterminare.

La raffinata strategia di combattimento è però legata ad un accurato studio delle abitudini, dei costumi, delle tendenze e delle simpatie dell’animaletto. Se vuoi sconfiggere il tuo nemico infatti, devi imparare a conoscerlo. Ecco perché l’Ato 3, secondo i dati raccolti dal consigliere comunale dei Progressisti democratici Daniele Zuccarello, ha speso, solo nel 2007, oltre 42 mila euro per consulenze esterne. Qualcuno potrebbe obiettare che, probabilmente, consulenze da 42 mila euro per decidere come uccidere le zanzare sono un po’ eccessive, ma evidentemente chi obietta non conosce il caratteraccio delle bestioline: sono ossi duri, non si lasciano abbattere da una spruzzatina, ci vuole di più, devi colpirle nell’orgoglio e convincerle ad andarsene da sole. Ecco perché servono i consulenti, che hanno studiato accuratamente il carattere di zanzare, blatte, topolini, uccel di bosco, uccelli di rovo e rane. Il servizio di lotta e sorveglianza contro la zanzara tigre è costato, sia nel 2008 che nel 2009, 18 mila euro. Per fare solo un esempio, tra redazione della perizia per il servizio controllo e gestione della zanzara e l’assistenza tecnica al servizio stesso son serviti 15.500 euro. Ma non basta, serviva anche un dvd, costato 8 mila euro, e ci riferiamo alla sola realizzazione. Probabilmente il costo è lievitato per pagare le zanzare normali che hanno fatto da comparse nel video e si sono immolate per la causa fingendo di stramazzare al suolo. Ma il metodo infallibile escogitato dall’Ato per cancellarle resterà un mistero come la formula della Coca-Cola. Quando Daniele Zuccarello ha chiesto di vedere il Dvd della campagna gli è stato risposto che è scomparso, probabilmente trafugato da qualche spia nord Africana per poter copiare il sistema. A sparire, oltre ai temibili insetti e al dvd è stata anche l’informatizzazione della zanzara tigre affidata per 28 mila euro alla Cooperativa Progetto sociale. Per la verità non si comprende l’obiettivo dell’informatizzazione, probabilmente l’idea era quella di identificare una per una le zanzare e catalogarle per inserirle in un archivio informatico. Del resto, non si sa mai, ne schiaccio una sulla parete di casa voglio sapere chi sono i suoi antenati. Oppure, qualora ad un controllo fossero risultate senza documenti, sarebbero state rispedite nella loro patria d’origine. Gli uffici dell’Ato sono strani, perché non c’è traccia neanche del Sit, una sorta di servizio informatico territoriale, pagato 14 mila euro senza conoscerne i benefici , il funzionamento e soprattutto perché la società necessitava del Sit.

Se le somme finora riportate riguardano “il cervello” della strategia d’annientamento, ci sono poi le risorse destinate al “braccio armato”, ovvero alle cooperative che hanno dovuto “fare materialmente il lavoro sporco”. Ebbene sì, qualcuno doveva pur farlo. Nel 2007 alle coop, in affidamento diretto, sono andati 182.728,00 euro, mentre nel 2008 la cifra, ad esempio, è lievitata a 193.362, 29 euro. Da sottolineare che lo sterminio della zanzara tigre, per motivi climatici, è limitato a due mesi l’anno, poiché raramente l’esserino, per quanto famelico, sopravvive ai rigori dell’inverno e, quand’anche fosse sfuggito all’occhio attento delle truppe Ato è probabile che non avrebbe visto le luci di Natale. Tra le cooperative e le ditte specializzate nell’Armageddon anti-zanzare figurano la Global service (con due affidamenti diretti, uno da 135 mila euro ed un altro da 154 mila euro), la Progetto sociale ( 24 mila euro), Pulizenith (un affidamento da 23.203 euro ed uno da 11.156 euro per uccidere quelle che si nascondevano nelle ville e nei cimiteri), la Folgoratti (28.240 euro) la Zucchet Master (12.204 euro).

Insomma, tra consulenze, video, azione armata, lo sterminio ci è costato in due anni quasi 500 mila euro, ma siamo riusciti a far sì che nessuna zanzara tigre si azzardasse più ad avvicinarsi anche solo al porto.

Se in Egitto, nell’era di Mosè avessero avuto i nostri mezzi, le nostre risorse e le nostre menti strategiche, le piaghe si sarebbero fermate a tre e dopo la vittoria sulle zanzare, le mosche e le cavallette ci avrebbero pensato un po’ prima di accanirsi sul popolo ebreo.

Nei giorni scorsi ho letto che alcuni biologi hanno lanciato l’allarme perché il 2014 rischia di essere, causa clima, l’anno degli insetti. Pare che le più temibili siano le zecche. Tranquilli, dalle nostre parti ormai non temiamo più nulla. Zecche, zanzare o moscerini che siano, basta andare a guardare l’archivio informatizzato costato 28 mila euro per scoprire il punto debole e colpire. Mannaggia, l’informatizzazione è scomparsa. Peccato. Vorrà dire che ci armeremo di pantofole, perché si sa,l’Armageddon, leggendaria battaglia finale è una sola. Irripetibile.

Rosaria Brancato

12 commenti

  1. imprenditore messinese 29 Marzo 2014 00:11

    Ho saputo, ma non posso rilevare la fonte, che l’insetticita usato per la zanzara tigre proviene dall’arsenale bellico russo, grazie ad una triangolazione con la Libia i Gheddafi e la copertura della cellula messinese di Gladio. Peraltro le zanzare tigre amavano le palme bionde e pungevano ogni notte notte Daniela la moglie di Peppino Buzzanca che si svegliava e lo cercava, disturbandolo mentre lui era al lavoro a risolvere i problemi del Comube e, generosamente, anche degli altri enti pubblici come ad esempio l’ente Fiera di Messina. Si dice mordessero anche Frank e che, anche lui, non trovasse accanto qualcuno a confortarlo. Insomma le zanzare tigre sono state un grande problema per le case dei leader politici messinesi. Sono state quasi tutte sterminate, se ne salvarono soltanto alcune che trovarono rifugio negli scantinati del Tribunale di Messina. Fu quello il momento in cui misero in atto la loro atroce vendetta. Cominciarono infatti a raccontare quanto avevano udito durante le sere in cui attendevano pazientemente lo spegnimento delle lampadine, nascoste dentro le case di Frank e Peppino. E pur consumate dal dolore per la strage delle loro sorelle zanzarine trovarono la lucidità per ricordare i particolari di ogni indiscrezione. Pare che Anna Giordano stia incidendo la lapide che ricorderà ai posteri il sacrificio delle zanzare tigre per la liberazione della città di Messina che Renato Accorinti farà affiggere sopra lo scranno su cui siede la Presidente del Consiglio Comunale di Messina. Il conto sarà pagato dall’Ato 3!

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  2. Ruggeri contro la Zanzara Tigre, uno scontro tra giganti

    E adesso paghiamo.

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  3. Che siano riusciti a sconfiggerla non e’ assolutamente vero, la disinfestazione e’ stata fatta solo in alcune zone privilegiate della citta’ questo perche’ purtroppo a messina esistono due tipi di cittadini, il primo tipo appunto sono i privilegiati(zona nord e centro) perche in queste zone abitano consiglieri assessori ecc, il secondo tipo i reietti, questi ultimi vengono ricordati e presi per i fondelli solo nel periodo elettorale, reietti che sono un importante serbatoio di voti dove attingere per i propri meschini interessi, fatta questa precisazione torniamo alla zanzara, il fastidioso insetto ormai a globalizzato l’italia, partendo da genova si e’ spostato verso il sud dove trova il clima adatto alla propria espansione e crescita, a genova e’ arrivato tramite una nave porta container carica di copertoni usati provenienti dal centro africa, per sapere tutto questo non ho speso un centesimo ho solo navigato nel web, non ci vuole un pool di scienziati per capire che e’ ostico da debellare ma usando i giusti accorgimenti si puo ridurre drasticamente la proliferazione del parassita, per tutto il resto rimando al buon senso delle istituzioni, spendere tali somme per nulla e’ veramente scandaloso!

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  4. nell’apprendere certe notizie, anche se ad onor del vero, alcune di queste erano già nel passaparola, verrebbe da ridere solo se non fosse che queste somme spese, sono state pagate con i soldi dei cittadini messinesi. sembra di essere in un verminaio sempre più allargato e nauseabondo. bene che vengano alla luce tutte queste nefandezze, ma ancor più giusto, sarebbe far pagare non solo con la galera ma anche di tasca loro tutte queste menti illuminate che hanno fatto il bello ed il cattivo tempo, secondo la “rema” che titava in città.
    tutti in galera, e questo non è giustizialismo, ma dare un vero senso di giustizia a tutti i cittadini che per anni sono stati classificati di categoria molto inferiore, una nuova aria pura per tutti i giovani che grazie a questi sprechi, alle lobby, al clientelismo, sono regregati ai margini del mondo lavorativo (vedi anche le assunzioni all’Ato3, Messinambiente etc.etc.).

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  5. invelatosempre 29 Marzo 2014 07:31

    Alleluia!
    Ho finalmente scoperto che il lasciare cassonetti e aree perimetrali a questi, lerci e quindi umidi, non spazzati e quant’altro non fu casuale, ma scientemente deciso. La prova del nove, che confermasse l’effetto dell’arma distruzione del mondo!

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  6. un cittadino messinese 29 Marzo 2014 09:05

    MA SCUSATE CON LO STESSO SISTEMA SI SONO SPARTITI TUTTO OGNI COOP E LEGATA A UN POLITICO E DA LI SI SONO ANCHE NOMINATI IN CONSORZI LEGHE VARIE ATC DANIELE NON TI FERMARE E CONTROLLA ANCHE LE COOP

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  7. Rosaria sei semplicemente eccezionale.
    E pensare che qualcuno ti voleva male perchè hai ritenuto utile guadagnare onestamente qualche euro occupandoti dei comnunicati stampa di tale Felice Calabrò, di professione avvocato.
    Invece tutti questi ++++++++ti, che hanno approfittato a vario titolo dei tributi versati dai cittadini, continuano ancora ad andare in barca, purtroppo ritornando in città.

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  8. Ma dopo il 2009?
    E poi basta con questo giustizialismo un tanto al chilo: se le zanzare avessero provato a succhiare il sangue di Ruggeri di Buzzanca o di Genovese o degli altri politici del bestiario di Palazzo Zanca sarebbero morte sul colpo: non si può succhiare il sangue ai vampiri.
    A Messina ci sono soltanto zanzare intelligenti.

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  9. siciliano vero 29 Marzo 2014 14:46

    Bravissima, nell’articolo!!!! Vai avanti consigliere zuccarello non ti fermare ! !! fai i nomi dei consiglieri che ti fanno ostruzionismo!!!

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  10. … forza…. adesso tutte le altre… amam, feluca, ecc….

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  11. solo il carcere può rendere giustizia ai poveri cittadini grazie anche a una cattiva informazione

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  12. IH-870 I-ITGI 30 Marzo 2014 08:51

    Strano, come fanno a costare cosi’ tanto un progetto ed un sistema informativo per gestire questo tipo di emergenza ??? Mi riferisco, sia al PROGETTO PER L’INFORMATIZZAZIONE DELLA ZANZARA TIGRE affidato per 28 mila euro alla Cooperativa Progetto sociale, che al SIT (sistema informativo territoriale) , costato 14.000 euro. Francamente, vorrei capire bene l’origine di questi importi. Come è stato concepito questo progetto (o meglio, come lo si è voluto dimensionare ?)? E per quanto riguarda il SIT … solitamente ( anche considerando le informazioni reperibili sui siti ministeriali ed internazionali) , per gestire sul campo il problema, basta anche un comune foglio di calcolo adeguatamente strutturato, su cui inserire i dati raccolti. O, se si vuole essere piu’ raffinati, si potrebbe usare l’ambiente ACCESS per creare un database gestionale, come base per ricerche ulteriori. MA IL COSTO ?? Come è calcolato ?. In particolare : 1) e’ soltanto il costo finale dell’applicazione, incluso il contratto di assistenza ? 2) Oppure ci si riferisce anche all’hardware (notebook, pc,masterizzatori, gruppi statici di continuita’, pen drive, etc etc, rete LAN O WIRELESS, CONTRATTO PROVIDER TELEFONICO), sul quale gira il suddetto sistema ???? 3) Non era sufficiente l’hardware gia’ in possesso dell’amministrazione comunale ??????????? In fondo non si trattava certo di dover disporre di una grande potenza di calcolo (come quella necessaria per gestire la balistica di un missile intercontinentale).
    Qualcuno potrebbe farmi (anzi farci) capire meglio come è andata la questione ? In fondo, si tratta di nostri soldi. NO ?

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