Alì Terme. "Rinuncia indennità anomala". La maggioranza: "Accuse infondate"

Alì Terme. “Rinuncia indennità anomala”. La maggioranza: “Accuse infondate”

Carmelo Caspanello

Alì Terme. “Rinuncia indennità anomala”. La maggioranza: “Accuse infondate”

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giovedì 29 Novembre 2018 - 09:27

Scontro a colpi di dichiarazioni tra minoranza, maggioranza e amministratori che spiegano: "Le somme percepite da giugno a dicembre 2018 sono state e saranno utilizzate per iniziative di pubblica utilità". Ma arriva la controreplica

ALI’ TERME – E’ scontro sull’indennità di carica degli amministratori comunali di Alì Terme, solennemente annunciata nel corso della campagna elettorale della scorsa primavera. Gli esponenti di minoranza hanno esternato dubbi ed anomalie che ad avviso della maggioranza, di assessori e sindaco non esisterebbero. Sulla questione i consiglieri Giusi Carbone, Concetta Micali e Christian Mazzucco hanno chiesto chiarimenti anche attraverso una interrogazione. Ma il botta e risposta si è trasferito su facebook, dove si sta consumando una “battaglia” politica a colpi di dichiarazioni e controdichiarazioni. “Per quanto attiene al percepimento dell’indennità di carica – sbotta in una nota congiunta la maggioranza – al contrario di quanto è stato affermato, alle parole sono seguiti i fatti. Noi ci siamo insediati l’11 giugno ereditando chiaramente un bilancio già costituito, rinunciare ufficialmente da quella data avrebbe significato generare delle economie in bilancio che noi non avremmo potuto controllare.

Come si può leggere dalle nostre lettere protocollate a settembre le indennità percepite da giugno a dicembre 2018 sono state e saranno utilizzate per iniziative di pubblica utilità, in quanto per molte spese non sono bastate le somme a disposizione. A decorrere invece dall’1 gennaio 2019 verrà inserito nel nostro bilancio di previsione il capitolo indennità di carica e nello stesso verranno indicati gli interventi che potranno essere finanziati con tali somme”. La maggioranza spiega inoltre che per quanto “attiene le somme destinate all’acquisto di arredi da ufficio, è stato detto che avremmo deciso di incrementare questo capitolo a sfavore di interventi più urgenti come ad esempio la sistemazione di una parete a scuola. Anche in questo caso la verità è un’altra. Nei capitoli relativi alla scuola abbiamo in bilancio le somme per realizzare l’intervento citato e anche per acquistare nuovi arredi più consoni ai bambini della Materna.
Qui il problema riguarda le autorizzazioni da parte dell’Asp, alle quali stiamo lavorando cercando di ottenere risposta il più celermente possibile in modo da poter effettuare gli interventi già nelle prossime vacanze di Natale”.

Argomento chiuso? Nemmeno a parlarne. La controreplica dei consiglieri del gruppo “Orgoglio aliese” non si è fatta attendere. “Non è sufficiente, cari amministratori – chiosano Giusi Carbone, Concetta Micali e Christian Mazzucco – una dichiarazione di intenti non comunicata a nessuno e dal contenuto non chiaro. E' necessario, affinché la rinunzia all’indennità sia legalmente data, una delibera di Giunta.

Dalle dichiarazioni da voi pubblicate, a noi non comunicate, è possibile fare alcune considerazioni che rendono le nostre perplessità ancora più legittime, e che vogliamo esternare ai nostri cittadini. In primo luogo, senza tema di smentita, le indennità di carica del periodo giugno-dicembre 2018 sono state e saranno percepite e l'intento, certamente lodevole, di spenderle per presunte ed esemplificative "opere pubbliche" è privo di qualsiasi fattibilità legale, e non è chiaro come sia stato assolto, non risultando a questo gruppo consiliare l'avvenuta esibizione di note, fatture, ricevute e altri documenti dai quali si evinca la destinazione alla pubblica utilità. Con ciò non si vuole certo mettere in dubbio la buona fede di chi – proseguono gli esponenti di minoranza – sindaco e 2/3 della Giunta, quelle dichiarazioni ha reso, ma sottolineare con forza la circostanza che un amministratore deve sempre e in ogni caso agire seguendo le formalità richieste per la legittimità di ogni suo atto. A tal proposito, come detto, per le somme di cui all'indennità di carica a partire dall’1 gennaio 2019, detta dichiarazione di intenti, esitata la protocollo cartaceo, e mai comunicata per le vie istituzionali, avrebbe dovuto essere contenuta in una specifica deliberazione della Giunta.

Oltretutto, in tale dichiarazione di intenti viene espressa, in maniera del tutto irrituale, la volontà di mantenere all'interno del bilancio dell'ente la voce "Indennità di carica", salvo non riscuoterla e decidere, di volta in volta, a quali opere le relative somme debbano essere destinate. Tale modo di agire, anche quando, come dovuto, fosse sostenuto in futuro da una delibera di Giunta che regolarizzasse l'anomalia, riteniamo comunque non sia il più corretto, né il più trasparente. L'amministratore dell'Ente locale – prosegue l’opposizione – ha il diritto di percepire l'indennità ma, nel momento in cui vi rinunzia, non può più vantare su quelle somme alcun potere decisionale che sia svincolato dalle normali procedure. Se si accetta che tali somme, che nel bilancio resteranno sotto la voce "Indennità di carica", possano essere usate senza necessità di alcun controllo e deliberazione, dai 3/4 dei componenti della Giunta e dal presidente del Consiglio comunale, significherebbe accettare la possibilità, teorica, di un impiego di somme del Bilancio comunale del tutto discrezionale, non sottoposto al doveroso controllo ed indirizzo dell'unico organo che, per legge, può decidere della composizione dei capitoli di ogni voce di Bilancio, e cioè il Consiglio comunale. Se si rinuncia, si rinuncia e basta”. Il dibattito è destinato a proseguire in aula.

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