Con sentenza del 25 giugno 2013 la Corte dei Conti condanna la dirigente Maria Grazia Giacobbe e l'ex commmissario Giuseppe La Face per colpa grave e danno erariale. La vicenda riguarda l'assegnazione di un posto da addetto stampa fortemente contestata dai sindacati.
Era il novembre 2010 quando i sindacati iniziarono a sollevare dubbi su un incarico da addetto stampa assegnato all’Iacp. Il 14 marzo 2011, la UILFPL aveva denunciato alla Corte dei Conti l’illegittimità dell’attribuzione dell’incarico, conferito dall’Ente intuitu personae acquisendo un solo curriculum, in assenza di bando pubblico e senza fosse previamente esperito alcun interpello interno. Nella stessa denuncia si evidenziava che l’impegno di spesa non era conforme alla legge in quanto privo della copertura finanziaria.
L’allora commissario Iacp La Face aveva così risposto: “Rimango esterrefatto per la sequela di falsità che un glorioso sindacato come la UIL afferma come verità per il tramite dei massimi esponenti provinciali Amato e Calapai, evidentemente mal informati da qualche iscritto, non si comprende bene con quale obiettivo.La Uil torna nuovamente sull’argomento dell’incarico dell’addetto stampa cui ho già avuto modo di replicare circa la procedura seguita, di concerto con l’Assostampa Siciliana, pienamente rispettosa della normativa di settore, per cui non si può oggi che ribadire quanto già all’epoca sostenuto”.
Adesso c’è però la sentenza n. 2489/2013 del 25 giugno 2013 della Corte dei Conti che condanna la dr.ssa Maria Grazia Giacobbe e l’Avv. Giuseppe La Face per colpa grave e danno erariale alla restituzione della somma di 16.500,00 oltre rivalutazione monetaria, interessi legali e spese processuali.
La Corte ha ritenuto inutile l’attribuzione dell’incarico di addetto stampa a soggetto esterno, conferito “a tutti i costi”, e pur in presenza di professionalità interna, ma fatto più grave senza attestazione di copertura finanziaria. Pertanto l’atto è nullo e come disposto dalla normativa vigente, peraltro richiamata in Sentenza, i “Dirigenti che dispongono atti privi di copertura finanziaria sono rimossi dall’incarico su iniziativa dell’amministrazione competente”.
La UILFPL ora chiede all’Assessorato competente ed al Commissario Lo Conti il pieno rispetto della legge allo IACP di Messina e quindi la rimozione della Dirigente.
Non entro nel merito della sentenza, ma una risposta la vorrei:
A cosa serve un addetto stampa all’Istituto Autonomo Case Popolari?
Come è strana questa nostra SICILIA. Mentre a Palermo la Corte dei Conti condanna in base al principio che “che l’impegno di spesa non era conforme alla legge in quanto privo della copertura finanziaria”, violazione dell’art. 191 primo e quarto comma del decreto legislativo 267/2000, la magistratura ordinaria messinese condanna chi tale principio ha inteso rispettare e, soprattutto, fare rispettare. E poi ci lamentiamo perché le nostre amministrazioni, Comune di Messina ed Atm in particolare, sono alla sfascio più completo. Dire che siamo cittadini senza dignità ne rossore e dire poco.
Lo iacp sarebbe una delle istituzioni più corrotte che esiste a Messina se prendiamo per vero quell’80% di assenteismo accertato qualche tempo fa (non teniamo conto di quello difficile da provare). La gestione allegra del patrimonio immobiliare è sotto gli occhi di tutti. Invece di tenere tanti locali chiusi affittateli al miglior offerente. Avete permesso la costruzione di tante baracchelle che tengono come magazzino per lavorare in nero o per conservare rottami che la stragrande maggioranza della gente getta nei rifiuti.