Per il sindacato è a rischio l'efficienza e la qualità del servizio. Sul piede di guerra anche gli Asu per i ritardi da parte della regione nel pagamento dei sussidi ai lavoratori utilizzati in attività socialmente utili. Sabato saranno a Palermo alla manifestazione della Cisl insieme ad altri 500 messinesi. Il segretario Tonino Genovese chiede che si favoriscano gli investimenti per rimettere in moto l'economia locale
La Cisl Fp evidenzia le difficoltà della Rsu dell’Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna di Messina e pur ritenendo importante la riforma che interessa il settore evidenzia come di fatto siano stati depotenziati significativamente gli uffici preposti ai servizi a causa, anche, di un numero sempre più ridotto di personale, sia per revoche di distacchi di alcune figure professionali sia per pensionamenti per raggiunti limiti di età.
“A fronte di un organico di 21 assistenti sociali – dichiarano i sindacalisti Enza Ruggeri e Michele Li Volsi – in servizio vi sono solo 13 dipendenti, di cui 3 distaccati da altri Uepe. Il carico di lavoro, oltre alle scadenze affidate dagli uffici e dai tribunali di sorveglianza, è lievitato per le ulteriori assegnazioni da parte dei tribunali ordinari e dei giudici di pace, determinando di fatto una situazione sempre più precaria e insostenibile”.
“In tutto questo – continuano Ruggeri e Li Volsi – non bisogna dimenticare che gli uffici dell’Uepe di Messina dallo scorso gennaio, sono stati trasferiti all’interno della Casa Circondariale. Una scelta effettuata per esigenze economiche dell’Amministrazione Penitenziaria, in contrasto con le norme che hanno istituito gli Uepe, che ha contribuito fortemente a sminuire il ruolo del personale chiamato a realizzare quell’indispensabile ponte di collegamento tra l’esecuzione penale interna ed esterna, propedeutico per le attività che richiede ogni percorso di reinserimento in seno alla comunità”.
La Cisl Funzione Pubblica, quindi, evidenzia i disagi che il personale quotidianamente deve affrontare, soprattutto a causa dell’esiguità delle risorse economiche che afferiscono le spese del carburante che costringono il personale a ridurre gli interventi esterni, attività fondamentale per il servizio sociale del vasto territorio provinciale.
“C’è necessità – concludono – di chiarezza e trovare soluzioni che diano nuovamente dignità ai lavoratori ma soprattutto rendano efficiente il servizio reso da questo delicato settore. Per questo è necessario che intervengano gli uffici regionali che la Cisl Fp ha già sollecitato richiedendo un apposito incontro”.
Da un settore ad un altro, il sindacato vuole anche capire le motivazioni dei ritardi nell’erogazione del pagamento del sussidio ai lavoratori Asu che non percepiscono da oltre tre mesi. “L’ultimo sussidio pagato – denuncia il segretario generale della Cisl Fp di Messina, Calogero Emanuele – è quello del mese di giugno. E’ una situazione paradossale che non si riesce a sbloccare per colpa della Regione Siciliana che non provvede al trasferimento delle risorse all’Inps creando la paralisi e un blocco nei pagamenti”.
I lavoratori Asu in provincia di Messina sono circa duemila, nella maggior parte monoreddito, e prestano regolarmente servizio nei vari enti e nelle diverse cooperative. La Cisl Fp e il Coordinamento Asu della Cisl Fp di Messina hanno tenuto diversi incontri e assemblee con i lavoratori registrando la disperazione dei tanti operatori.
“Non ci accontentiamo di aspettare le decisioni della Regione – dichiarano Roberto Isgrò e Mariarosaria Calabrese del Coordinamento Asu della Cisl Fp – che rinvierebbe tutto all’approvazione del bilancio regionale per la previsione delle risorse. Non possiamo accettare ulteriori ritardi e siamo pronti a marciare su Palermo per chiederne conto. Si tratta di sussidi di disoccupazione già maturati, necessari al sostentamento delle nostre famiglie. Purtroppo il Presidente Crocetta continua a mortificare questa categoria di lavoratori che in Sicilia sono circa sei mila ma che meritano pari dignità e parità di trattamento”.
La Cisl Fp di Messina ritiene gravissimo il comportamento della Regione e chiede che si proceda con immediatezza a predisporre i pagamenti delle mensilità finora maturate e non ancora saldate, assicurando la copertura sino al mese di dicembre.
“Non ci sono più alibi per questa Giunta regionale – aggiunge il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Calogero Emanuele – che deve affrontare con serietà la questione degli Asu in servizio nei Comuni e soprattutto per quelli che ancora vengono mantenuti in ostaggio da Cooperative ed Enti vari. A questi lavoratori, impegnati nei comuni e nei diversi enti utilizzatori, occorrono certezze sui pagamenti e garanzie soprattutto sul loro destino. Basta con i rinvii, i proclami e le promesse non mantenute anche dal Governo e dal presidente Renzi. Il Governo emani il decreto attuativo per la contrattualizzazione, cosi come il ministro Poletti ha promesso di fare entro il 30 settembre”.
Per la Cisl Fp le legittime aspettative, ultraventennali, di stabilizzazione non possono essere disattese dal Governo regionale che non può sottrarsi ai loro compiti istituzionali: “Smettano di rimpallarsi responsabilità ed inefficienze e faccia ognuno la propria parte per arrivare allo svuotamento del bacino attraverso il riconoscimento dei diritti contrattuali e quindi previdenziali e contributivi di tutto il bacino – continua Emanuele – Un primo segnale lo daremo sabato alla manifestazione regionale contro le disfunzioni del Governo Crocetta che non ha saputo portare a soluzione nessuna delle problematiche che riguardano il lavoro, l’occupazione, la precarietà ed il rilancio dell’economia. Una manifestazione che non si fermerà solo a sabato ma, nel caso dei lavoratori delle Attività socialmente Utili, il Coordinamento Provinciale della Cisl Funzione Pubblica Messina è pronto a passare ad altre iniziative per tutelare diritti e futuro lavorativo”.
Ed alla manifestazione di sabato saranno oltre 500 i messinesi. “100 piazze per il lavoro che non c’è” è lo slogan scelto dalla Cisl per l’iniziativa nazionale: lotta alla precarietà soprattutto giovanile e tutela dei redditi di lavoratori e pensionati sono i temi del “Jobs day”.
A Palermo, in piazza Indipendenza, a partire dalle 9,30, confluirà il popolo Cisl: giovani, meno giovani, donne, uomini, lavoratori, senza lavoro, pensionati. La parola d’ordine all’indirizzo della politica e del Governo sarà “Svegliatevi!”, perché la Sicilia sta affondando a causa di tre emergenze: economica, sociale e del lavoro, amministrativa.
“Serve un forte impegno del Governo, ma per il nostro territorio anche e soprattutto della deputazione regionale e nazionale – sostiene il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese – i rappresentanti messinesi all’Ars e in Parlamento devono fare la propria parte per affrontare concretamente le emergenze siciliane: economica, sociale e amministrativa che si potrà realizzare attraverso azioni coordinate sul territorio”.
“Riteniamo – continua Tonino Genovese – che vi sia una grande priorità, il lavoro che non c’è. A soffrire sono giovani e meni giovani, per questo motivo necessitano politiche straordinarie che attraggano concretamente investimenti e ne aiutino la realizzazione, politiche di risanamento e riduzione degli sprechi, un taglio eccezionale delle tasse generali e locali, per far ripartire i consumi e il ciclo produttivo. Si deve lavorare per cancellare tutte le forme di precarietà, soprattutto giovanile. La gravissima situazione economica, finanziaria e sociale della Sicilia e del territorio messinese caratterizzato da durissime vertenze occupazionali – continua Genovese – non potrà risolversi senza azioni urgenti che favoriscano investimenti e nuovo lavoro, politiche di ristrutturazione della spesa e di risanamento del debito”.
Per la Cisl Messina occorrono politiche per l’attrazione di investimenti, e anticicliche, per rivitalizzare l’economia locale, politiche di risanamento e riduzione degli sprechi (partecipate, appalti, costi standard), l’utilizzo efficace delle risorse per mettere in moto economia locale, e per offrire servizi adeguati a sostenere il disagio sociale crescente, azioni per l’emergenza amministrativa che ha infilato la Sicilia, con tutti gli enti locali, in un circolo vizioso (meno occupazione, meno entrate erariali, taglio dei servizi e dell’assistenza, aumento della tassazione locale).
asu o non asu,a Messina all’AMAM o all’ATM cè posto per tutti.Basta chiedere ad Accorinti.
asu o non asu,a Messina all’AMAM o all’ATM cè posto per tutti.Basta chiedere ad Accorinti.