La proposta di istituire questa nuova figura a tutela dei detenuti e delle persone sottoposte a misure restrittive era stata degli ex consiglieri Nina Lo Presti e Gino Sturniolo. Ad "adottare" il loro lavoro ieri le colleghe Daniela Faranda ed Elvira Amata che hanno ottenuto il voto positivo dell'aula.
Una nuova figura istituzionale che lavori per le persone sottoposte a misure restrittive delle libertà personali. Dopo il voto positivo di ieri del consiglio comunale, Messina potrà avere il
Garante delle persone delle persone private della libertà. Una proposta che risale a quasi due anni fa e che era stata promossa e depositata consiglieri Gino Sturniolo e Nina Lo Presti. Il loro addio a Palazzo Zanca però non ha vanificato tutto il lavoro che avevano svolto. E così la delibera, approdata in aula dopo le dimissioni dei proponenti, è stata fatta propria dalle consigliere Nce e Fratelli d’Italia, Daniela Faranda ed Elvira Amata, e sottoscritta anche da altri consiglieri.
"Un passo avanti su una battaglia di civiltà e ringrazio i nostri ex colleghi per aver depositato questa proposta” ha dichiarato la Faranda. “Sono convinta che la reclusione o qualunque forma di misura restrittiva della libertà debbano avere anche un valore educativo e riabilitativo, dunque, questa importante figura, istituita dalla legge, ha una valenza sociale importantissima. Conosciamo tutti la grave situazione delle carceri italiane sovraffollate, condizione che crea problemi non solo ai reclusi ma anche alle guardie carcerarie, ma anche i centri di raccolta o di custodia che a vario titolo svolgono questo delicato compito, avranno un valido supporto dal Garante che sarà il tramite tra le amministrazioni pubbliche e le persone".
Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è un organo di garanzia, indipendente, non giurisdizionale che ha la funzione di vigilare su tutte le forme di privazione della libertà, dagli istituti di pena, alla custodia nei luoghi di polizia, alla permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione, alle residenze di esecuzione delle misure di sicurezza psichiatriche (Rems), ai trattamenti sanitari obbligatori.
L'auspicio delle consigliere adesso è che la figura del garante delle persone private della libertà venga al più presto istituita da tutti i comuni siciliani, sede di istituti di pena così come auspicato già nel 2010 nella "Relazione sull’attivitaà svolta dal garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento sociale" della Regione Sicilia, così da creare una rete utile tra i garanti che favorisca la collaborazione tra l'amministrazione pubblica e le persone sottoposte a misure restrittive di qualunque genere, anche nell'interesse degli operatori dei penitenziari, spesso sottoposti ad un insostenibile stress emotivo”.