Forte Gonzaga: abbandono, pericolo per la pubblica e privata incolumità e per l'ambiente. LE FOTO

Forte Gonzaga: abbandono, pericolo per la pubblica e privata incolumità e per l’ambiente. LE FOTO

Danila La Torre

Forte Gonzaga: abbandono, pericolo per la pubblica e privata incolumità e per l’ambiente. LE FOTO

Tag:

domenica 17 Agosto 2014 - 09:18

La fortezza versa in uno stato di degrado e necessita interventi di bonifica e di messa in sicurezza. Il Sindaco ha intimato alla Regione ed alla Soprintendenza di intervenire con urgenza. Sembrano lontanissimi i tempi in cui l' imponente ed affascinante struttura fu protagonista della Giornate di Primavera del Fondo Ambiente Italiano. GALLERY DI SERENA CAPPARELLI

Incuria, abbandono ma anche pericolo per la pubblica e privata incolumità e per l' ambiente. Le foto scattate da Serena Capparelli sabato 16 agosto (VEDI GALLERY) sono eloquenti: il Forte Gonzaga, che sorge a Montepiselli, versa in uno stato di degrado e necessita interventi di bonifica e di messa in sicurezza. Ad invocarli è anche il sindaco Accorinti, che lo scorso 22 luglio ha emanato un provvedimento con cui intima al direttore dell' agenzia del demanio, Direttore regionale Sicilia-Servizi territoriali Sicilia, Amedeo Lasco, ed all' arch. Rocco Scimone, nella qualità di Sopraintendente pro-tempore dei beni culturali ed ambientali di Messina, «di avviare con la massima urgenza, immediatamente a far data dalla notifica della presente ordinanza e secondo le modalità previste dalla normativa vigente e per quanto di rispettiva competenza, a tutela della salute, della pubblica e privata incolumità e dell ambiente, la bonifica della struttura di forte Gonzaga, della costruzione a fianco del castello e dell area circostante, nonché la recinzione dell' intera area, con chiusura dei varchi di accesso, sia all area esterna che alle costruzioni in essa insistenti (castello e costruzione ad esso adiacente)».

Nell'atto firmato dal sindaco Accorinti insieme al dirigente del Dipartimento Sanità-Ambiente di Palazzo Zanca, Domenico Signorelli, viene spiegato che la fortezza, risalente al 1540, è stata consegnata, nel 1991, alla Regione Siciliana-Assessorato dei Beni Culturali-Servizio Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Messina, «al fine di effettuare i lavori di restauro e consolidamento al complesso del forte Gonzaga» e pertanto «gli interventi di bonifica e di messa in sicurezza della predetta struttura dovranno essere effettuati dall' amministrazione regionale e Soprintendenza».

La relazione stilata in seguito al sopralluogo congiunto effettuato scorso 1. luglio dal personale del nucleo decoro urbano della Polizia Municipale e quello del dipartimento sanità-ambiente attestava «il permanere dello stato di degrado», che «può causare pericoli per la salute, per la pubblica e privata incolumità e per l' ambiente».

Da qui, il provvedimento del sindaco, il quale avverte che «in caso di inottemperanza i destinatari del presente saranno deferiti all autorità giudiziaria ai sensi dell art. 650 del c.p. e saranno applicate le sanzioni previste dalle normative vigenti in materia». Il primo cittadino ricorda, infine, «che gli eventuali danni a persone o cose derivanti dal mancato rispetto del presente provvedimento saranno a carico dei destinatari che ne risponderanno in via civile, penale ed ammnistrativa».

L'atto firmato da Accorinti e Signorelli risale quasi ad un mese fa e, attualmente, la situazione è quella immortalata dagli scatti di Serena Capparelli. Al Forte Gonzaga è ancora il degrado a farla da padrone. Sembrano lontanissimi i tempi in cui l' imponente ed affascinante struttura fu protagonista della Giornate di Primavera del Fondo Ambiente Italiano. Era il 2008, ma sembrano passati secoli. Anche nel maggio del 2012 , per la XIV Giornata Nazionale dei Castelli, una delegazione Messinese, guidata da Franz Riccobono, organizzò una visita guidata al Forte. Da allora più nulla, solo abbandono.

Danila La Torre

GALLERY DI SERENA CAPPARELLI

LA STORIA DEL FORTE GONZAGA

Sulla collina di Montepiselli, in posizione dominante (160 s.l.m.) sorge l'imponente forte Gonzaga. Si tratta di una costruzione risalente alla metà del XVI secolo, periodo in cui l'intera struttura difensiva di Messina fu ampliata e rinforzata. Il suo nome si deve all'allora vicerè di Sicilia D. Ferrante Gonzaga. Edificato fuori dalla cinta muraria, la sua costruzione fu completa nel 1545 sotto la direzione del celebre architetto militare Antonio Ferramolino da Bergamo coadiuvato quasi certamente dal messinese Francesco Maurolico. Il forte fu costruito al termine di una strada che dai monti Peloritani giungeva presso le mura della città con lo scopo di difendere (insieme al vicino forte Castellaccio) gli accessi montani. Da questa collina era possibile inoltre un largo controllo sia sui monti che sulle acque dello stretto. In questi anni l'espansione dell'impero Ottomano dilagava in tutto il Mediterraneo e la Sicilia aveva quindi bisogno di difese adeguate. La politica di Carlo V si mosse perciò in questa direzione. Messina in particolare, vista la sua posizione sullo Stretto, ebbe un ruolo rilevante di piazzaforte oltre che di base navale per le spedizioni contro i Turchi. L'intera città venne fortificata con grande impiego di uomini e di materiali. Sorgono in questi anni oltre al Gonzaga, anche forte Castellaccio, forte SS.Salvatore, il baluardo di Don Blasco e tante altre opere di edilizia civile come il Grande Ospedale e l'acquedotto. Pochi anni dopo, la sconfitta dei Turchi nella battaglia di Lepanto(1571) rese certamente più tranquille le acque del Mediterraneo e in un certo senso limitò la funzione di forte Gonzaga tant'è che nel 1718 fu facilmente espugnato dalle truppe del Generale Luca Spinola che, in poco tempo, conquistò anche la Cittadella; ancora, durante i moti del 1848, il Gonzaga fu preso senza molta fatica dal popolo in rivolta. Oggi la fortezza si presenta ben conservata; fino al 1973 occupata dall'Esercito Italiano è divenuta in seguito proprietà del Comune. Il forte ha la forma di una stella irregolare ed è circondata da fossati. Superato l'ingresso si ha l'accesso a numerosi cunicoli; varie scale conducono ai piani superiori e alla terrazza sulla quale si trova una piccola cappella che presenta una iscrizione datata 1753 in cui si rende noto che questa chiesetta non godeva del diritto di asilo. Dalla terrazza si gode un bellissimo panorama sulla città e sullo Stretto, oltre che sui monti Peloritani, che chiarisce il ruolo di controllo a cui doveva assolvere il forte.

16 commenti

  1. GRANDE SCOPERTA

    0
    0
  2. GRANDE SCOPERTA

    0
    0
  3. Mancato turismo. Beni come questi sono un patrimonio da recuperare e mettere a frutto nel turismo, oltre a rappresentare una grande tesoro storico culturale per Messina e per la Sicilia tutta.
    Come al solito u pisci feti da testa, abbiamo una classe dirigente inadeguata ed incapace di programmare e valorizzare il territorio.

    0
    0
  4. Mancato turismo. Beni come questi sono un patrimonio da recuperare e mettere a frutto nel turismo, oltre a rappresentare una grande tesoro storico culturale per Messina e per la Sicilia tutta.
    Come al solito u pisci feti da testa, abbiamo una classe dirigente inadeguata ed incapace di programmare e valorizzare il territorio.

    0
    0
  5. Perché non affidarlo in gestione gratuita a qualche associazione con il permesso di organizzare ogni tipo di avvenimento culturale con cui autofinanziarsi?
    L’utile e il dilettevole.

    0
    0
  6. Perché non affidarlo in gestione gratuita a qualche associazione con il permesso di organizzare ogni tipo di avvenimento culturale con cui autofinanziarsi?
    L’utile e il dilettevole.

    0
    0
  7. si tanto paga il contribuente!! ne abbiamo già tante di onlus che trattano i beni pubblici come p privata, per cose futili

    0
    0
  8. si tanto paga il contribuente!! ne abbiamo già tante di onlus che trattano i beni pubblici come p privata, per cose futili

    0
    0
  9. No, nessuna onlus, solo un piccolo gruppo di volonterosi che invece di stare senza far nulla impegnano il loro tempo in cose utili.
    Naturalmente devono anche tenere pulito ed in ordine fuori le mura.

    0
    0
  10. No, nessuna onlus, solo un piccolo gruppo di volonterosi che invece di stare senza far nulla impegnano il loro tempo in cose utili.
    Naturalmente devono anche tenere pulito ed in ordine fuori le mura.

    0
    0
  11. il sindaco intima alla regione di intervenire con urgenza per la bonifica di forte Gonzaga e fa bene.Ma con la stessa solerzia perchè non intima a Messina ambiente di ramazzare la strada che porta a Montepiselli e sopratutto il tratto antistante il castello? erbacce,carte,plastica,gomme di auto usurate di tutto e di più.Se la regione non interviene almeno questo di sua competenza la può fare.

    0
    0
  12. il sindaco intima alla regione di intervenire con urgenza per la bonifica di forte Gonzaga e fa bene.Ma con la stessa solerzia perchè non intima a Messina ambiente di ramazzare la strada che porta a Montepiselli e sopratutto il tratto antistante il castello? erbacce,carte,plastica,gomme di auto usurate di tutto e di più.Se la regione non interviene almeno questo di sua competenza la può fare.

    0
    0
  13. dipende da tante cose. Questo è un pezzo di storia che merita una adeguata valorizzazione a tema

    0
    0
  14. dipende da tante cose. Questo è un pezzo di storia che merita una adeguata valorizzazione a tema

    0
    0
  15. è in abbandono dal 1970.

    0
    0
  16. è in abbandono dal 1970.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007