All’interno del mercato coperto, di proprietà comunale, esistono circa una ventina di botteghe ma la maggior parte sono sfitte. Solo tre o quattro operatori commerciali vi lavorano. Il IV quartiere convoca una seduta all’interno del mercato e chiede ai dipartimenti comunali di effettuare indagini statiche sull’immobile, di progettare una manutenzione straordinaria e rilanciare il bene
Un mercato coperto di proprietà comunale sottoutilizzato e da valorizzare. La IV circoscrizione convocherà una seduta di Consiglio, aperta alla cittadinanza ed agli operatori, all’interno del “Muricello”, partendo da proposte concrete per rilanciare un bene parzialmente abbandonato.
Al momento, sono molte le botteghe sfitte e vi lavorano solo tre o quattro operatori commerciali. La parte retrostante prospiciente su via Garibaldi, invece, è stata assegnata nel 2007 all’associazione di volontariato di Protezione Civile Accir. Esistono poi altri locali in disuso, con accesso da via Cicala, in passato adibiti a servizi igienici pubblici.
L’intero immobile versa in condizioni di abbandono e non esiste, ad oggi, una strategia per la sua valorizzazione e il rilancio delle attività commerciali.
Le priorità, per il IV quartiere, sono allora quelle di verificare le condizioni statiche e di sicurezza dell’immobile; nominare rup e progettista per redigere un progetto di manutenzione straordinaria dei prospetti e dei locali; pubblicizzare al meglio la disponibilità di quei locali liberi da mettere al bando.
Ma le richieste non finiscono qui. La circoscrizione chiede il ritiro dell’assegnazione dei locali di via Garibaldi ai fini di Protezione Civile e la nuova destinazione a finalità socio-culturali e istituzionali. Ed ancora la creazione di nuovi parcheggi a spina di pesce nelle vie Cicala, Fratelli Di Mari, La Corte Cailleur, e Porto Salvo (nel tratto superiore di via Garibaldi).
L’idea è poi quella di aprire un collegamento pedonale centrale, attraverso i locali dell’immobile, tra la via Garibaldi e il largo La Corte Cailleur, ampliando anche le categorie commerciali del mercato (ristoranti, bar, abbigliamento e altro).
Le proposte sono molte. Altre potranno arrivare dai cittadini e dagli operatori commerciali nel corso della seduta di Consiglio che si svolgerà a breve. Partendo da un assunto che mette d’accordo tutti: l’abbandono o comunque il sottoutilizzo di un bene comunale prezioso è uno spreco che non può proseguire a lungo.
I locali di Piazza Muricello (per chi non lo sapesse, si trova alla base della via Palermo incrocio Torrente Trapani, dove c’è la fontana) del mercato coperto, come viene bene espresso dall’articolo, sono semi-inutilizzati da decenni, onestamente si potrebbero utilizzare profiquamente adibendoli ad attività per giovani che volessero iniziare un’attività commerciale (si chiama incentivazione) imputando ai canoni di locazione costi irrisori per i primi 5 anni (giusto per ripagare le future manutenzioni). Verrebbero così garantite le manutenzioni ordinarie della struttura ed i giovani usufruirebbero di uno spazio commerciale ottimo per un’azienda in fase di start-up; superati i 5 anni, il canone di locazione verrebbe reso congruo all’ubicazione dello spazio commerciale ed allo spazio stesso occupato dall’impresa. E’ normale, per evitare che ne approfittino i soliti furbetti, che vi siano degli accorgimenti preventivi ad es: appurata disoccupazione da almeno 2 anni del neo imprenditore, età massima 30 anni, assenza di qualsiasi precedente carica in società di persone o capitali, obbligo di mantenere l’attività per almeno un periodo di anni 5 pena una mora pari all’adeguamento eventuale del canone moltiplicato le mensilità mancanti al raggiungimento del quinquennio, obbligo di mantenere inalterato lo stato del locale/spazio in locazione in modo da evitare banchi e strutture abusive e deturpanti.
Che ne dite?
Sono d’accordo su tutto tranne che sul limite di età: sa quante persone sono disoccupate ed hanno più di 30 anni? E poi la Costituzione,artt.3 e 4, parla dell’uguaglianza dei cittadini e del diritto di lavorare per tutti
Effettivamente ha ragione, avevo posto un limite per cercare di stimolare la classe giovanile messinese facendomi sfuggire le necessità di tanti “padri di famiglia” bisognosi di lavoro.