Il segretario del sindacato, Francesco Rubino, è passato all'attacco
MESSINA – Le chiusure di Benetton e Conbipel a Messina, le cui rispettive saracinesche si sono abbassate nei mesi scorsi, non hanno lasciato indenne la città. Ad avere la peggio sono e saranno i lavoratori secondo la Uiltucs di Messina. Il segretario del sindacato, Francesco Rubino, è passato all’attacco sottolineando come per i dipendenti non siano affatto feste all’insegna della serenità e della gioia, vista l’incertezza per il futuro.
Rubino: “La chiusura di Benetton ha colpito anche Taormina”
Rubino ha spiegato: “La chiusura dei negozi Benetton, già annunciata da settimane, è il risultato di una complessa diatriba economica tra il gruppo e le società in ramo d’affitto gestite dal gruppo Venturato, incaricate della vendita dei prodotti del noto marchio di moda. Divergenze sui contratti di affitto e difficoltà economiche hanno portato alla sospensione di numerosi dipendenti e, infine, alla chiusura dei punti vendita. La situazione ha colpito duramente non solo Messina, ma anche altre località in provincia
– Taormina, Capo d’Orlando – e anche a Palermo e Catania”.
Più critica la questione Conbipel: “Intervenga il ministero”
E ancora: “La situazione di Conbipel è ancora più critica. Acquistata ormai più di due anni fa dalla società londinese BTX, il marchio ha accumulato debiti ingenti, mettendo a rischio l’occupazione di migliaia di lavoratori in tutta Italia, compresa Messina. Il ministero dello Sviluppo economico è alla ricerca di un acquirente per salvare l’azienda e i posti di lavoro, ma il futuro appare incerto. Queste chiusure rappresentano un duro colpo per una città come Messina, già provata da una situazione occupazionale precaria. La perdita di centinaia di posti di lavoro aggrava ulteriormente una situazione sociale fragile e alimenta le preoccupazioni per il futuro economico del territorio”.
Da qui l’impegno della Uiltucs di Messina nel seguire la vicenda a livello locale e nazionale e la richiesta di un intervento del ministro dello Sviluppo economico, per trovare “soluzioni concrete e tutelare i diritti dei lavoratori. La situazione resta incerta. Per i lavoratori di Benetton, la speranza è riposta in un possibile accordo tra il gruppo e le società del gruppo Venturato. Per i dipendenti di Conbipel, tutto dipenderà dalla capacità del Ministero di trovare un acquirente disposto a investire nell’azienda e a salvaguardare i posti di lavoro”.
Ringraziamo anche l’isola pedonale e la ciclabile. Grazie
E’ sempre colpa dell’isola pedonale e della pista ciclabile! Resta da chiedersi, però, come mai Zara, H&M, Kiko e altri esercizi di viale San Martino continuino ad essere gremiti di clienti nonostante la famigerata ISOLA!
Parliamoci chiaro: erano 2 negozi tristi, inutili ai fini dello shopping e poco competitivi, in cui ormai non andava quasi più nessuno… Francamente credo che mancheranno a pochi (dipendenti a parte) e non cambierà niente con la loro assenza! Per quanto riguarda altri negozi che non possiedono gli stessi loro difetti, laddove è stata fatta la pista ciclabile e l’isola pedonale saranno tempi duri anche per loro in un futuro prossimo…
Si parla anche della chiusura di un noto Grande Magazzino in centro, i guai per i dipendenti e gestori di negozi commerciali a Messina non finiscono mai purtroppo!
L’isola pedonale e la pista ciclabile non c’entrano nulla con la chiusura di due imprese che, come si legge, chiudono in tutta Italia. Serenamente.
E’ il mercato che decide chi sopravvive e chi no. In via Cavour ci sono bar dove neanche si riesce ad entrare per quanti clienti hanno, e la ciclabile non incide per niente.
Peraltro, esiste ampia documentazione fotografica che il messinese medio della ciclabile se ne frega e parcheggia in terza fila.
Quindi secondo qualcuno l’isola pedonale di Messina avrebbe causato la chiusura dei punti vendita di altre città, per esempio Catania. Chi come sempre in modo gratuito lancia accuse contro situazioni già in essere in altre città, perché magari è uno di quelli abituato a parcheggiare dove non si potrebbe, dovrebbe leggere bene l’articolo ove il sindacato non fa assolutamente riferimento a piste ciclabili o quant’altro bensì evidenzia che sono scelte prettamente aziendali le cui dinamiche ovviamente sono incomprensibili al cittadino comune. Ben diverso è essere solidali con i lavoratori colpiti.
Esattamente come scritto nei commenti , da aggiungere anche affitti stratosferici che manco sul lungo mare di Los Angeles esistono , stipendi da miseria , e l’insieme di tutto e questo il risultato
Chi sostiene che il motivo della chiusura sia la pista ciclabile mente sapendo di mentire e distorce la realtà. Dovrebbe infatti sapere che nel Viale non è permesso parcheggiare, a prescindere dalla pista ciclabile. Se poi l’inadempienza di chi è preposto alla viabilità permette che ciò avvenga è un altro discorso. Magari qualcuno di questi critici della ciclabile è proprio chi parcheggia nonostante divieti, sulle strisce e in doppia fila. Riguardo l’isola pedonale dovrebbe invece chiedere ai tanti cittadini che invece sembrano essere felici fruitori e dovrebbe chiederlo a quegli esercizi commerciali che hanno tratto giovamento dall’isola pedonale.