Il presidente regionale degli ambientalisti, Gianfranco Zanna, è intervenuto nelle scorse ore, affermando che "l'arena subisce continuamente danni provocati dalla fruizione sfrenata" e propone di applicare il Protocollo di conservazione e le Linee guida per utilizzarla in modo corretto.
“È inaccettabile vedere trasformato un teatro greco in un’arena per concerti e nessuno si è finora preoccupato della fragilità del monumento, uno dei più delicati e precari, già sotto pressione per l’usura legata alla fruizione”. Non è una semplice dichiarazione ma un vero e proprio monito affinché il Teatro Antico di Taormina, il sito culturale più visitato della Sicilia con oltre 600 mila turisti all’anno, venga finalmente rispettato con l’applicazione del Protocollo di conservazione e delle Linee guide per un uso corretto dell’arena, che delineano le misure per armonizzare l’efficienza della macchina teatrale con la salvaguardia dell’identità culturale e storico-costruttiva del monumento. Un documento che c’è già da circa 15 anni, ma che secondo il presidente regionale di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, non è stato attuato nei confronti di un bene, diventato da anni uno stadio per ospitare concerti rock e pop, con afflussi molto consistenti e incontrollati di spettatori. E a tal proposito il numero uno degli ambientalisti è intervenuto nelle scorse ore affermando che “da anni denunciamo i problemi e i pericoli legati all’utilizzo sfrenato del teatro. Chiediamo, pertanto, un suo uso corretto, che dovrebbe prevedere l’organizzazione di eventi consoni al sito. Nulla è stato fatto ma, al contrario, il cartellone di concerti e manifestazioni è cresciuto a dismisura, nonostante si conosca da più di un decennio lo studio del Centro per il restauro che descrive, nella ‘Carta del rischio’, le minacce che incombono sul teatro”. Problemi, provocati dalle fortissime vibrazioni degli impianti di amplificazione, dal montaggio e dallo smontaggio delle strutture per i concerti, che – secondo quanto detto da Zanna – “hanno creato e continuano a creare minacce e pericoli alle strutture antiche della cavea, aggravando i numerosi degradi, causati da errati interventi di restauro più accentuati nel portico superiore e nella galleria inferiore”. Strutture che potrebbero essere rimesse in sicurezza applicando le regole stabilite opportunamente dalla Soprintendenza di Siracusa, che segue già da anni le norme previste.
Enrico Scandurra