Sabato 5 gennaio, all’imbrunire, gli “esos” si sono dati appuntamento nella Perla dello Jonio. Dopo aver camminato per le strade della cittadina, seguiti dagli sguardi dei passanti, si sono ritrovati tutti nella piazza belvedere per attirare, ancora una volta, centinaia di scatti fotografici e video. Si sono poi animati contemporaneamente, per recitare direttamente ai singoli turisti brani tratti dal loro ultimo spettacolo, ispirato a “Il Drago” di Evgenij Shwarz
“Certamente non sono artisti italiani” è il commento più sentito e che più li ha emozionati. “Bravissimi” e “spaventosi”, “belli” e “tristi” gli aggettivi che a pari merito sono stati loro indirizzati.
Dopo “Esosmob 1 – Il distacco”, lo spettacolo in forma di flashmob danzato sulle note dell’Ave Maria davanti al Duomo a Messina il 18 dicembre 2012, gli “esoscheletri” di Luna Obliqua Teatro sono tornati in piazza. Sempre a sorpresa. E stavolta a Taormina.
Un video di prove aveva annunciato lo spettacolo in forma di flashmob su Youtube, senza fornire informazioni su data, luogo e orario. E sabato 5 gennaio, all’imbrunire, gli “esos” si sono dati appuntamento nella Perla dello Jonio. Dopo aver camminato per le strade della cittadina, seguiti dagli sguardi dei passanti, si sono ritrovati tutti nella piazza belvedere per attirare, ancora una volta, centinaia di scatti fotografici e video. Immobili come statue, impermeabili a domande, provocazioni, flash, si sono poi animati contemporaneamente, per recitare direttamente ai singoli turisti brani tratti dal loro ultimo spettacolo, ispirato a “Il Drago” di Evgenij Shwarz. E quando la performance sembrava completata e le lancette dell’orologio della Torre hanno raggiunto l’ora stabilita, hanno danzato compatti, le spalle al mare e il fronte alla Chiesa, la coreografia “Il contatto” di Pucci Romeo sulla musica di Personal Jesus (Depeche Mode) versione Alex Metric Remix, concludendo al suono delle campane che chiamavano a raccolta per l’inizio della messa. Istantaneamente, la folla che si era fermata a guardare, rimanendo in silenzio per tutta la durata della coreografia, è scoppiata in un applauso con cui ha accompagnati gli artisti mentre lentamente si allontanavano dalla piazza.
Né Sasà Neri, fondatore e regista di Luna Obliqua, né i performers hanno fornito spiegazioni e informazioni ai tanti che le hanno chieste, fedeli all’idea che sta alla base del loro format teatrale: sono gli spettatori i veri protagonisti, e pertanto gli unici interpreti autentici, delle emozioni e dei messaggi ispirati, con parole e azioni sceniche, costumi e trucchi, posture e interazioni, dagli “esoscheletri”.