Al processo d'appello sulla cellula mafiosa dei Santapaola a Messina l'Accusa avanza le richieste di condanna anche per il pentito Grasso
E’ stato il giorno dell’Accusa, quello di ieri, al processo d’appello Beta2, il troncone definito in abbreviato un anno fa dal GUP Monica Marino, e ora agli sgoccioli in secondo grado.
Alla sbarra, i protagonisti della seconda trance dell’inchiesta della Distrettuale Antimafia di Messina sugli interessi dei nipoti messinesi di Nitto Santapaola, i Romeo-Santapaola appunto.
Il primo grado erano state decise otto pesanti condanne, anche per il pentito Biagio Grasso, il socio dei Romeo che li ha “traghettati” dal mondo del gioco d’azzardo all’edilizia pubblica. Ieri invece il Procuratore Generale ha chiesto alla Corte d’Appello di aggiustare lievemente quella sentenza per cinque di loro, sollecitando condanne lievemente più miti. In particolare l’Accusa ha chiesto la riqualificazione di un’accusa contestata a Grasso, Vincenzo e Antonino Romeo, chiedendo quindi l’assoluzione perché depenalizzato. Ha poi chiesto che per Giuseppe La Scala venga esclusa l’aggravante della partecipazione armata all’associazione mafiosa.
Il PG Maurizio Salamone ha quindi formulato le sue richieste finali, dopo aver ripercorso fino a pomeriggio inoltrato tutta l’indagine del Ros dei Carabinieri: 8 anni per Giuseppe La Scala, 8 mesi per Biagio Grasso (in continuazione con le precedenti condanne). 8 anni e 2 mesi per Antonino Romeo, 4 anni e 7 mesi per Vincenzo Romeo.
Alle prossime udienze toccherà ai difensori, gli avvocati Nino Cacia, Roberto Materia, Nino De Francesco, Luigi Gangemi e Tommaso Autru, poi la Corte emetterà il suo verdetto.
La retata è scattato ad ottobre 2018, poco dopo la sentenza di condanna per i Lipari alla fine del processo scaturito dalla prima tranche dell’inchiesta, che ha svelato gli interessi della cellula dei Santapaola, il clan più potente di Catania, in riva allo Stretto, dove abitato e operano i nipoti dello storico boss Nitto, i fratelli Romeo.
A giugno dello scorso anno le condanne erano state queste: 10 anni ed 8 mesi per Maurizio Romeo, i fratelli Antonino e Salvatore Lipari, Giuseppe La Scala; 4 anni ed 8 mesi per Vincenzo Romeo, 1 anno e 10 mesi per Nunzio Laganà.
per tutti gli approfondimenti sull’operazione BETA 2 LEGGI QUI