L'ex presidente e oggi esperto dell'Atm, Pippo Campagna, snocciola i numeri del 2019 su costi e ricavi
Da un lato ci sono i numeri che pesano su presente e futuro. Sono quelli dei debiti, dei crediti, sono i numeri che fotografano la situazione economico-finanziaria e che puntualmente finiscono sotto la lente di ingrandimento. Dall’altro ci sono invece altri numeri. Quelli che riguardano costi e ricavi. Quando si parla di Atm e trasporto pubblico locale di certo ai cittadini interessa soprattutto un aspetto: l’efficienza dei servizi. Interessa che ci siano i bus e che tutto funzioni regolarmente. Ma quanto costa tutto questo? E quanto frutta?
Analizzando i bilanci annuali di Atm abbiamo sempre provato a raccontare, proprio attraverso i numeri, l’azienda di via La Farina. Così, in attesa del bilancio 2018, è stato l’ex presidente, oggi esperto, Pippo Campagna a portare in conferenza stampa alcuni dati che parlano di come è migliorata la situazione nell’ultimo anno sotto il profilo degli incassi.
Aspettando il bilancio 2018
A proposito del bilancio 2018, dopo il parere non favorevole dei Revisori dei conti della stessa azienda, sono stati apportati i correttivi ed è stato esitato il nuovo bilancio che tornerà sotto la lente dei revisori. Lo ha spiegato il liquidatore Pietro Picciolo, sottolineando anche che i rilievi sollevati dai revisori erano più che altro errori di trascrizioni che sono stati sistemati. Adesso quindi la palla ripassa ai Revisori che avevano bocciato il bilancio con la motivazione che non forniva una «rappresentazione veritiera e corretta della situazione Patrimoniale e Finanziaria dell’Atm».
Tornando ai numeri del servizio, Campagna afferma che i costi sono stati ridotti di 3 milioni di euro. E che l’indice di produttività aziendale, cioè il rapporto tra ricavi e costi, è cresciuto del 2,61% tra il 2017 e il 2018.
Quanto è entrato in cassa?
Da gennaio ad agosto 2019 l’Atm ha incassato 4,5 milioni di euro, mentre nel 2018 negli stessi mesi si era fermata a quasi 4,3 milioni.
I biglietti
Per quanto riguarda i biglietti venduti, il dato del primo semestre dell’anno è leggermente inferiore rispetto allo scorso: nel 2018 i biglietti avevano fruttato 1.087.880 euro, mentre nel 2019 hanno reso 1.016.270 euro. La proiezione per il secondo semestre però punta a superare di circa 200 mila euro gli incassi dello scorso anno sul fronte biglietti. Un aumento più consistente invece riguarda i biglietti venduti direttamente a bordo dagli autisti: se nei primi sei mesi del 2018 avevano reso quasi 50 mila euro di incasso, nel primo semestre 2019 le vendite a bordo hanno portato in cassa 142 mila euro. E si conta di andare oltre il doppio a fine anno.
I gratta e sosta
Crescono leggermente anche gli incassi da gratta e sosta. Sempre nel primo semestre del 2019 la sosta negli stalli blu ha fruttato 1,7 milioni di euro, nel 2018 erano stai 1,6 e nel 2017 si erano fermati a quasi 1,5 milioni. Anche in questo caso, un aumento considerevole è legato agli incassi fatti dalla vendita diretta degli agenti Ztl. Se nei primi sei mesi del 2018 la somma ammontava a 68.850 euro, nello stesso periodo di quest’anno gli agenti hanno venduto tagliandi per 156 mila euro.
Le multe
Per i vertici Atm sta funzionando bene l’azione anti portoghesismo messa in campo con controlli serrati e verifiche a bordo a tappeto. I numeri del primo semestre 2018 però avevano fatto registrare oltre 10 mila multe, mentre nel 2019 sono state quasi 9 mila. Si conta però di chiudere l’anno con un sorpasso perché le proiezioni fatte con i verbali elevati nei mesi di luglio e agosto dicono all’azienda che si può arrivare a toccare quota 14 mila multe.
Insomma, se da un lato si cammina dritto verso la liquidazione, dall’altro l’obiettivo e l’obbligo resta quello di garantire servizi e di costruire modelli di gestione che funzionano. Questo test di metà anno per i vertici di Atm è positivo e traccia la linea giusta.
Francesca Stornante