Cosa ha deciso il giudice sulle richieste del super creditore di Palazzo Zanca e l'indagine sui bilanci ai tempi del sindaco Accorinti. Le altre inchieste
Messina- No all’archiviazione “sic et simpliciter”, sì alle richieste del super creditore di Palazzo Zanca e altri sei mesi alla Procura per acquisire una serie di documenti, in particolare i provvedimenti della Corte dei Conti. Questa la decisione del giudice per le indagini preliminari di Messina, che apre uno spiraglio per l’avvocato Rosario Cucinotta, parte civile nell’inchiesta sui bilanci del Comune di Messina all’epoca della sindacatura di Renato Accorinti.
Il super creditore di Palazzo Zanca
Il giudice Salvatore Pugliese ha accolto le richieste del legale e ha detto no alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, disponendo un approfondimento investigativo. In sostanza il giudice ha chiesto al pubblico ministero di svolgere ogni accertamento utile a specificare in particolare il capo provvisorio, indicato con il semplice titolo di reato così da specificare, scrive il giudice “se pur in termini fluidi, tenuto conto della mole di documentazione agli atti, della denuncia e della integrazione di denuncia, il thema decidendum.
Il processo sui bilanci del Comune di Messina e il mancato default
Il caso bilanci, sul piano penale, è andato in soffitta con la sentenza che definisce l’assoluzione di tutti gli imputati, ovvero l’allora sindaco di Messina Buzzanca, la Giunta e i revisori dei conti. La Corte di Cassazione lo scorso anno ha però rinviato gli atti alla Corte d’Appello per il riconoscimento e la quantificazione del credito spettante a Cucinotta, in questa tranche processuale assistito dall’avvocato Enrico Ricevuto.
Per quel che riguarda i bilanci della giunta Accorinti, Cucinotta non si è arreso e si è opposto all’archiviazione del caso, adesso la Procura ha altri sei mesi per approfondire la questione.
Le richieste del Giudice alla Procura
Nell’ordinanza il Gup Pugliese indica al pubblico ministero alcuni punti in particolare da percorrere per arrivare a “conclusioni più tranquillizzanti in ordine alla insostenibilità del capo di imputazione”, come sostenuto dalla Procura appunto, chiedendo l’acquisizione: della sentenza della Corte dei Conti relativa al procedimento iscritto nel 2017, dell’analoga sentenza del 2022, infine la sentenza della Corte di Cassazione del 2023.
Inchieste sui bilanci De Luca e Basile
L’avvocato Cucinotta ha presentato analoga denuncia, sulla regolarità dei bilanci comunali e l’iscrizione del suo credito, anche per i bilanci delle amministrazioni di Cateno De Luca e di Federico Basile. Per l’epoca De Luca la Procura ha chiesto l’archiviazione, Cucinotta si è opposto e l’udienza è stata fissata al prossimo 4 settembre. Nel caso dei bilanci della giunta Basile, invece, la Procura non ha ancora chiuso le indagini. Il caso è affidato al sostituto procuratore Giuseppe Adornato.
Ahi ahi…questi bilanci !
Li sta il marcio, anche adesso e anche domani, se non vengono fatti con un criterio ordinato.
Con il prestito Pnrr sarà anche peggio.
Non è vero che i componenti della Giunta Buzzanca siano stati assolti in sede penale: nei loro confronti si è applicata la prescrizione, ma la Cassazione, avendo ritenuta la rilevanza penale dei loro comportamenti ha disposto il risarcimento della parte offesa.
Come si evince chiaramente dalla lettura della sentenza della Cassazione 4902 del 3 febbraio 2023, la Suprema Corte ha annullato alcuni capi assolutori e solo in base a tale riconoscimento di responsabilità penale è stato possibile disporre il risarcimento.
I componenti della Giunta Buzzanca non sono stati assolti penalmente: la Corte di Cassazione, riformando la sentenza assolutoria della Corte d’Appello di Messina, con la propria sentenza 4902/23 ha riconosciuto la illiceità penale dei loro comportamenti, anche se l’intervenuta prescrizione ha impedito la condanna penale.
Sono stati, però, condannati a risarcire i danni alla parte offesa proprio in ragione della rilevanza penale dei loro comportamenti nella redazione dei bilanci comunali.