Alla fine, come ampiamente prevedibile, il consiglio ha esitato il bilancio consuntivo 2016. In aula anche questa volta erano solo in 17 al momento del voto, dinamiche che si ripetono ormai ad ogni appuntamento con gli atti importanti.
Di voto in voto, di seduta in seduta, il risultato non cambia. A Palazzo Zanca ormai è da tempo che ci si trascina stancamente verso la fine di questa legislatura e ormai in consiglio comunale è il solito ritornello. Le delibere portate all’ultimo momento, le polemiche sui ritardi, le scuse dell’amministrazione, gli interventi contro questo modus operandi, le assenze di massa, i conteggi con il pallottoliere per vedere se c’è il numero legale e quanti sono i favorevoli e i contrari, le uscite strategiche per non far bocciare gli atti e, alla fine, l’approvazione di ogni delibera. E’ andata così anche per il bilancio consuntivo 2016. Ieri una lunga seduta ha tenuto i pochi consiglieri sugli scranni per diverse ore prima di arrivare ad un risultato che in corso d’opera rischiava di non quadrare e che invece alla fine è stato centrato. Al momento del voto in aula erano in 17, giusto uno in più rispetto al numero legale necessario per non invalidare i lavori. Hanno votato a favore i quattro accorintiani Lucy Fenech, Maurizio Rella, Ivana Risitano e Cecilia Caccamo, l’ormai fedelissimo Carlo Abate, il contestatore che però avalla tutti gli atti finanziari Pippo Trischitta, la consigliera Rita La Paglia, Libero Gioveni e Claudio Cardile per il Pd. Ancora una volta è proprio il Pd a presentarsi al voto in maniera frammentata, visto che tra i no al consuntivo anche questa volta ad Antonella Russo si è aggiunto anche il collega Gaetano Gennaro, seguiti dagli oppositori convinti a questa amministrazione, cioè Daniela Faranda per Fratelli d’Italia, Daniele Zuccarello che gioca ormai da battitore libero e Nicola Crisafi, anche lui nel gruppo Misto. Hanno scelto l’astensione la presidente Emilia Barrile, come di consueto, ma anche Pippo De Leo e Angelo Burrascano.
Mancavano totalmente i centristi, come ormai fanno da mesi, mancavano però anche quasi tutti i genovesiani di Forza Italia che per mesi hanno fatto da stampella all’amministrazione. Si erano invece presentati i consiglieri di Sicilia Futura Nino Carreri, Alessandro La Cava e Nino Interdonato. Interdonato, nominato proprio ieri nuovo presidente della I Commissione Bilancio, sono stati in aula inizialmente con la convinzione di restare e votare contro. Probabilmente però durante i lavori ci si è resi conto che quei tre no avrebbero messo a repentaglio l’esito del bilancio e i tre hanno lasciato l’aula, incassando anche un duro attacco della collega Lucy Fenech che ha parlato di mancanza di rispetto istituzionale. Anche se forse questa volta l’uscita ha messo in salvo il bilancio.
E’ stato ancora una volta l’assessore Enzo Cuzzola a ribadire le scuse per il ritardo, ha parlato punto per punto delle criticità evidenziate dai Revisori dei Conti a partire dal mancato rispetto dei termini che per l’assessore adesso è una scommessa da portare avanti con il contributo di tutti.
Poi la consueta sfilza di critiche nei confronti dell’amministrazione, mentre a seguire dall’alto c’erano i famosi vigili contrattisti a cui era stato garantito che con l’approvazione di questo bilancio ci sarà possibilità di assunzione. Presenza che qualche consigliere ha “usato” per strappare qualche applauso e che invece altri hanno contestato alla stessa amministrazione, colpevole di fare promesse che può mantenere scaricando solo tutte le responsabilità sul consiglio comunale.
Alla fine però il risultato è stato quello che ci si aspettava. Approvazione sul filo del rasoio. Adesso si potrà procedere rispettando le date che l’assessore aveva dato per incassare liquidità prima della fine dell’anno e inviare la dotazione organica alla commissione ministeriale che si riunisce dopodomani. Fino alla prossima puntata.
Francesca Stornante
i diciassete ,disgrazia,hanno sulla coscienza la decadenza di una città unitamente al tibetano.