"Non siamo solo erogatori di borse di studio, ma garantiamo concretamente il diritto allo studio". Conferenza stampa dei vertici dell'Ersu con la soddisfazione dei risultati ma pensando anche alla messa in sicurezza della Casa dello studente, che sarà consegnata a fine anno
“Noi non vogliamo essere, e non siamo stati, semplici erogatori di borse di studio, siamo una squadra che ha lavorato mettendo al centro del nostro interesse gli studenti universitari. Garantiamo davvero il diritto allo studio, attraverso servizi che rendono concreto e possibile questo diritto”.
E’ la prima conferenza stampa dell’Ersu ed il presidente, Fabio D’Amore, l’ha voluta fare in “squadra”, con i due consiglieri del Cda al fianco, il professor Oliveri e la dottoressa Giuliana Grillo, con il responsabile dello Sportello Europa, Carmelo Lembo, con i dirigenti dell’Ente e gli impiegati. Oggi è però un giorno particolare, è il ventennale dell’omicidio del professore Matteo Bottari, un omicidio che in troppi hanno preferito cancellare. Non Fabio D’Amore, che nel 2008, da presidente del Consiglio comunale provò a far intitolare a Bottari la rotonda dell’Annunziata (là dove fu ucciso) e che stasera intitolerà la Casa dello studente. Proprio per questa occasione in conferenza stampa oggi erano presenti anche Andrea Fiore, dell’associazione Atreju e il consigliere comunale Piero Adamo, rappresentante di Vento dello Stretto. Le due associazioni in questi 20 anni hanno mantenuto vivo non solo il ricordo ma l’assoluta necessità di fare giustizia e chiarezza su un omicidio rimasto irrisolto.
“Non siamo solo erogatori di borse di studio- ha dichiarato D’Amore- E’ questo un servizio importante, ma non è stata questa la filosofia che ci ha guidati in questi anni. Noi vogliamo far sì che il diritto allo studio di ogni studente sia garantito pienamente. Le borse di studio ad esempio, non solo sono pagate subito, ma abbiamo ampliato l’erogazione anche a quelli che sono risultati idonei ma non erano rientrati nella prima fase. Abbiamo poi sostenuto una serie di manifestazioni che vedono protagonisti gli studenti e l’Università, abbiamo attivato lo sportello Europa, sostenuto master per l’inserimento al lavoro, contribuito a viaggi di studio. Infine, e lo sottolineo con grande soddisfazione, abbiamo attivato i corsi per le professioni sanitarie. I corsi esistenti, privati, erano costosi. Noi con un piccolo contributo degli studenti, che viene rimborsato in caso di accesso alla facoltà, siamo riusciti a istituire corsi di grande qualità. Su 212 iscritti ai corsi abbiamo registrato ben 113 accessi alle facoltà di medicina, farmacia”.
Le borse di studio erogate lo scorso anno sono state 3.812, ed oltre a quelle in corso sono state pagate anche quelle degli anni antecedenti al 2013 (anni nei quali l’ex gestione dell’Ateneo non “girava” le somme richieste dall’Ersu destinate alle borse di studio). Molti studenti, ormai “ex”, si sono ritrovati nei conti correnti cifre che avevano persino dimenticato di dover avere.
Buone notizie per la Casa dello studente, i lavori per la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico sono iniziati e dovrebbero essere completati entro fine anno.
“Potremo garantire 270 posti letto-conclude D’Amore- Siamo riusciti a sanare anche lo scempio fatto durante l’occupazione dei pinellini. Stasera infine intitoleremo la Casa dello studente al professor Bottari, ne siamo orgogliosi però devo evidenziare che questo gesto non è stato fatto da nessuno. Nel 2008, trascorsi 10 anni dall’omicidio del professore, amatissimo e stimatissimo, io, come presidente del Consiglio feci avviare l’iter, come previsto dalla legge, per intitolargli la rotonda dell’Annunziata, dove è stato assassinato. Purtroppo, le successive amministrazioni hanno accantonato il progetto e la rotonda è stata intitolata all’ex sindaco Fortino. Messina finora ha dimenticato Matteo Bottari. Neanche al Policlinico c’è nulla che lo ricordi”.
A proposito di questo è stato Andrea Fiore in rappresentanza dell’associazione Atreju ma anche degli altri studenti a consegnare una targa ricordo al Rettore Navarra “che ci ha comunque rassicurato che nei prossimi mesi un’Aula di un padiglione sarà intitolata al professore”.
A sottolineare le “amnesie” di una città abituata a mettere la polvere sotto i tappeti è stato Piero Adamo “L’omicidio è stata una ferita che Messina ha volutamente dimenticato in fretta. In quei giorni alla nostra città venne affibbiato un marchio, e chi c’era lo ricorda. Eravamo la città del verminaio. Eppure a fronte di questa ferita la risposta è stata l’oblio. Un fatto per noi inammissibile”.
Per l’omicidio finì sotto processo, quale mandante, il professor Giuseppe Longo, poi assolto (negli anni scorsi si è tolto la vita). Quel fascicolo d’inchiesta è di fatto vuoto, perché non si sa chi sono stati i killer, né, dopo quell’assoluzione, si è saputo più nulla.
Un omicidio letteralmente cancellato. Non dall’Ersu che stasera gli intitolerà la Casa degli studenti.
Dall’ottobre scorso è stato inoltre siglato un protocollo d’intesa con l’associazione Bios grazie al quale è stato attivato lo Sportello Europa: “Stiamo avviando una serie di iniziative e progetti per gli studenti- ha spiegato il responsabile, Carmelo Lembo– Stiamo seguendo anche l’esempio di quanto già sperimentato dalla Regione Lazio e Campania e che vedrà l’Ersu di Messina capofila dell’isola per quanto attiene i fondi destinati per l’istruzione dalla Unione Europea attraverso la Regione”.
L’Ersu è inoltre accreditato per il servizio civile universale.
I due consiglieri del Cda Grillo e Oliveri hanno sottolineato sia il lavoro di squadra che l’aver messo al primo posto i bisogni degli studenti: “Non volevamo essere passacarte ma mettere al centro delle nostre decisioni i ragazzi”. Così tra tutte le proposte sono state supportate quelle delle associazioni studentesche e tra le manifestazioni che hanno visto la presenza dell’Ersu sono da annoverare Sabir Fest, Summer school, Paraolimpiadi, il Concerto dell’Ateneo, Universi Teatrali, i viaggi studio ed i master.
“Sono gli studenti i nostri datori di lavoro”.
Il grazie dell’Ersu è andato anche all’Università, al Rettore Navarra ed al DG De Domenico per l’azione sinergica finora portata avanti.
Rosaria Brancato