Gugliotta: "A pagare il pizzo, oggi, sono solo i fessi". Operazioni da ricordare: arresto Barresi e cattura Mignacca

Gugliotta: “A pagare il pizzo, oggi, sono solo i fessi”. Operazioni da ricordare: arresto Barresi e cattura Mignacca

Veronica Crocitti

Gugliotta: “A pagare il pizzo, oggi, sono solo i fessi”. Operazioni da ricordare: arresto Barresi e cattura Mignacca

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sabato 28 Dicembre 2013 - 15:47

Un lungo elenco di operazioni, blitz ed arresti eccellenti quello che, nel 2013, ha visti impegnati tutti i reparti della Polizia di Stato di Messina. Stamani il questore Carmelo Gugliotta ha tracciato un bilancio in quella che può essere definita l'ultima sua "pubblica uscita" prima di lasciare la città per il trasferimento a Perugia. In allegato, le operazioni del 2013.

Bilancio positivo, seppur con qualche linea d’ombra e tanti margini di miglioramento, quello tracciato stamani dal Questore Carmelo Gugliotta al termine di un 2013 da considerarsi un “anno di intenso e proficuo lavoro”.
Sotto il motto di “saper fare, far sapere”, il questore ha snocciolato alcuni dati importanti sulle percentuali annuali dei maggior reati nel territorio messinese soffermandosi, in particolare, su rapine, furti ed estorsioni.
Negli ultimi 12 mesi, si è assistito ad una diminuzione del 34% nelle rapine a fronte di un aumento dei furti del 14%, nonché delle estorsioni del 15%.
“E’ un dato importante che deve far riflettere. Alla base dell’aumento dei furti vi sono delle spiegazioni semplici, che si ricollegano sia a fatti puramente legislativi sia alla situazione di crisi che l’Italia intera sta conoscendo”, ha continuato Gugliotta.
Innanzitutto un minor rischio in quanto viene a mancare il contatto diretto tra vittima e reo. “Con i furti, poi, il guadagno è più elevato, in quanto il valore di oro ed argento è salito notevolmente. Paradossalmente frutta di più un furto di pochi oggetti d’oro che una rapina in posta da 200 o 300 euro”, ha spiegato Gugliotta.
Ma non solo. I sistemi di sorveglianza posti in quasi tutti gli esercizi commerciali, nonché nelle banche e nelle poste, fanno sì che il lavoro dei poliziotti nel riconoscimento e nell’individuazione dei colpevoli di rapine sia notevolmente facilitato. Lo stesso non si può dire dei furti in appartamento dove i sistemi di sorveglianza esistono solo in rari casi.
“Lascio al mio successore un percorso già avviato – ha sottolineato Gugliotta – che inglobi ancor più la collaborazione dei cittadini e, allo stesso tempo, di negozi e commercianti. Se ogni esercizio commerciale mettesse una telecamera in più di video sorveglianza, magari che riprenda anche un pezzo di strada adiacente al proprio negozio, il contrasto alla criminalità sarebbe molto più proficuo. Si tratta di un imput che ho già lanciato e che vorrei venisse perseguito anche da chi mi succederà”.
Altro dato necessario su cui riflettere, poi, quello delle estorsioni che, secondo le percentuali, sono salite nell’ultimo anno del 15%.
“Sono certo che sia questo il motivo che ha portato Messina a scendere nella classifica nazionale delle città sicure. Però è un dato che deve esser analizzato con attenzione – ha evidenziato ancora il Questore – in quanto l’aumento delle estorsioni è dovuto anche ad un aumento delle denunce, e quindi delle segnalazioni da parte della gente”.
Prima tutti pagavano il proprio pizzo e tacevano, adesso qualcuno paga, qualcuno tace, ma ci sono anche coloro che dicono “no” e denunciano tutto alla Polizia. Un atteggiamento che deve esser ancora più stimolato e che, senza se e senza ma, è da attribuire alla grandissima azione svolta nel territorio dalle associazioni antiracket e antipizzo così come dalla maggior sicurezza che garantiscono oggi le Forze dell’Ordine nel proteggere chi parla.
“La realtà – ha continuato Gugliotta – è che la gente non può più permettersi di pagare il pizzo. La crisi non lo permette, le persone non riescono a sostenere anche questo carico. Diciamolo onestamente: oggi a pagare il pizzo sono solo i fessi”.
Tante infine le operazioni ed i blitz ricordati dal questore che, subito dopo le feste, si trasferirà a Perugia per il suo nuovo incarico. Una consapevolezza, la sua, di aver lasciato una città un po’ più sicura di come l’abbia trovata.
“Voglio ricordare –ha concluso Gugliotta – in particolare, due operazioni che hanno reso la provincia di Messina un luogo più sicuro: l’arresto di Barresi e la cattura dei Mignacca da parte dei Carabinieri. E ne approfitto per sottolineare che è stata la sinergia tra i diversi comparti e le diverse forze a ricordare che esiste una sola divisa dello Stato che protegge i cittadini e garantisce loro sicurezza ed un futuro migliore”.
Veronica Crocitti

6 commenti

  1. Aumentare le telecamere nei negozi poi visto che i ladri hanno difficoltà a rubare esercizi commerciali banche e poste dobbiamo sorvegliiare le case e se abbiamo soldi mettiamo impianti d’allarme…insomma ma è una relazione di una città sicura? A me non pare…i fessi caro dottore Gugliotta sanno bene che la Giustizia a Messina e’allo sfascio e forse non hanno paura di parlare ma del fatto che chi delinque trova maglie larghe nella rete dei tribunali sovraccarichi come il nostro con un carcere da terzo mondo…

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  2. è notizia di oggi che un uomo al nord è stato fermato da una volante dei carabinieri e multato e tolto punti dalla patente per aver superato con il rosso un semaforo (incredibile (per noi)ma vero)………. inutile dire il resto. Viviamo in una città dove non si è riusciti a legalizzare le soste selvagge figuriamoci il resto……

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  3. Antonio G. più sotto ha scritto: ” A me non pare…i fessi caro dottore Gugliotta sanno bene che la Giustizia a Messina e’allo sfascio e forse non hanno paura di parlare ma del fatto che chi delinque trova maglie larghe nella rete dei tribunali sovraccarichi come il nostro con un carcere da terzo mondo…”

    Condivido e di più. Il dottore Carmelo Gugliotta forse ha troppo respirato l’atmosfera della sua città natale per uscirsene con esternazioni stupefacenti del tipo “Paradossalmente frutta di più un furto di pochi oggetti d’oro che una rapina in posta da 200 o 300 euro”, come a dire “non rapinate la posta, ma seguite i vecchietti all’uscita della posta per derubarli in un vicolo attiguo”.

    Le telecamere non fanno paura a nessuno e .. francamente dopo la recente rapina alla posta di Gravitelli proprio questa frase me la sarei risparmiata.

    La malavita è sempre più sfrontata e violenta.

    La verità è che le leggi troppo permissive con la scusante del sovraffollamento carcerario fanno si che l’impunità per i furtarelli (che spesso per le vittime sono tragedie sia fisiche che morali.. è bene ricordarlo) è pressoché assicurata.
    Inoltre lo stipendio delle forze dell’ordine è inadeguato rispetto al lavoro che dovrebbero fare se dovessero contrastare seriamente la criminalità.
    E non parliamo della “inadeguatezza”, della mancanza di mezzi e/o conoscenze adeguate per usarli.

    LE TELECAMERE? viene da ridere. Son due anni che i carabinieri hanno le registrazioni della telecamera relative al furto di un computer in un bar. Hanno persino il nome ed il cognome del soggetto che ha operato il furto. Probabilmente manca il convertitore video dal formato xx.264 al formatoxx.avi. Non potrebbe esserci altra spiegazione.. o forse ce n’è qualcuna diversa?

    Per non parlare dell’uso che ne fa la Giustizia delle telecamere? Ne vogliamo parlare? No.. lasciamo perdere.

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  4. dimenticavo di dire che l’uomo multato era in bicicletta, ora mi domando è la stessa Italia ? e perchè in alcune regioni le leggi si rispettano e in alcune regioni si lascia correre ?

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  5. Fesso per forza!
    la sicurezza e’ data non dal numero dei poliziotti o degli arresti…ma da un sistema efficiente reato – condanna – pena . Nessuno e dico nessuno ( un sistema efficiente forse non conviene) mette in rilievo che a Messina pure per denunciare un bullo che ti minaccia per strada o uno scippatore o il vicino violento ti avvilisci al solo pensiero di rivolgerti al Palazzo Piacentini. Le prescrizioni ed i ritardi poi convengono a tutti. Poi vi tralascio come si celebra il processo penale per ingiurie ( reati che vengono considerati dal sistema irrisori..) e minacce innanzi al Giudice di Pace… chi subisce l’esperienza diventa per forza fesso….

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  6. I signori del pizzo a Messina non lavorano più come prima assolutamente SI grazie anche alla polizia sopratutto però c’è anche da dire che ci sono tantissime attività LEGALI appartenenti a persone che hanno diversi parenti galeotti ecc.. e dunque chi POTREBBE pensare di fare 1 estorsione SA BENE che ci sono guai sia legali che privati, ecco perchè l’estorsione a messina non è più come prima.

    Ormai nessuno si spaventa di nessuno questo grazie anche alla crisi. O mangi tu o mangio io.

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