Mercoledì 29 gennaio scade il termine per l’approvazione del Piano decennale di riequilibrio, ma l’amministrazione porterà in Aula una delibera con cui chiederà ai consiglieri di rigettare il piano targato Croce, perché “monco” del contratto con l’Amam.La partita si giocherà non solo sul piano tecnico ma anche su quello politico. I Dr chiedono un confronto in Consiglio comunale.
Quella che inizia oggi sarà una settimana decisiva per conoscere il futuro del Comune di Messina, in bilico tra il dissesto e il non dissesto. In teoria, entro mercoledì 29 gennaio , l’amministrazione Accorinti dovrebbe portare in Consiglio comunale il nuovo Piano decennale di riequilibrio, al fine di poter finalmente intercettare le risorse stanziate nel Fondo di Rotazione nazionale e messe a disposizione dal Governo per salvare dal fallimento gli enti con le casse in rosso. Nei fatti, però la strategia messa a punto dall’esecutivo di Palazzo Zanca prevede un altro percorso, che si muove su due diversi binari destinati ad incrociarsi: l’intento della giunta Accorinti è infatti quello aderire al comma 573 della legge di stabilità, in modo da guadagnare altri due mesi tempo per presentare il nuovo Piano di riequilibrio, e contestualmente entrare nei nuovi spazi finanziari del decreto-legge 35, nato con l’obiettivo di aiutare le Pubbliche Amministrazioni a saldare i propri debiti con le imprese fornitrici . Facendo incrociare piano decennale e Dl 35, Palazzo Zanca potrebbe spalmare una parte della sua consistente mole di debiti in 10 anni e l’altra in 30 anni (vedi correlato)
Se l’operazione riuscisse, le speranze del Comune di scongiurare il default sarebbero molto più elevate di quelle che oggettivamente appaiono oggi. Per portare a termine il suo “Piano B”, l’amministrazione ha già fissato una udienza d’urgenza alla Corte dei Conti, alla quale dovrà rendere note le proprie intenzioni,e abbozzato una delibera di rigetto del Piano di riequilibrio targato Croce, già illustrata in Commissione bilancio nella seduta straordinaria di venerdì e poco partecipata fa sapere il presidente Franco Mondello.
L’accesso al comma 573 ed il conseguente prolungamento dei termini, sono infatti vincolati al diniego da parte del Consiglio comunale del Piano di riequilibrio. La giunta Accorinti vuole, quindi,portare in Aula un atto deliberativo contenente il vecchio Piano di riequilibrio, in cui si sollecita il Civico Consesso a rigettare quel piano , essendo venuto a cadere il suo pilastro principale, vale a dire il contratto di servizio con l’Amam, bocciato dall’Aula perché illegittimo.
Come si ricorderà, infatti,la Convezione tra l’azienda Meridionale Acque e l’Ente di Corso Cavour venne sottoposto all’attenzione dei consiglieri comunali solo dopo l’approvazione della delibera 11/C contenente il Piano di riequilibrio, di fatto rendendo la precedente votazione inutile e in un certo senso “nulla”.
Il percorso tecnico individuato dall’amministrazione Accorinti sembra avere una sua logica e ovviamente non nasce dal nulla è il frutto di vari incontri che il vice-sindaco Guido Signorino ha avuto a Roma con i rappresentanti del Ministero. Tuttavia, al di là degli aspetti tecnici, non sono da sottovalutare le difficoltà che l’amministrazione rischia di incontrare sul piano politico. Dopo le polemiche sulla Tares e lo scivolone da 9 milioni di euro nel bilancio di previsione (vedi correlato), Pd, Udc e Dr hanno già ufficialmente fatto sapere che non voteranno più atti importanti e decisivi per le sorti della città all’ultimo momento utile, come avvenuto per il Regolamento ed il Piano tariffario Tares e per il documento economico di previsione 2013.
Proprio per ribadire quanto già dichiarato in Aula dalla capogruppo Elvira Amata, i Democratici Riformisti – a seguito di una riunione alla presenza dei due deputati regionali Beppe Picciolo e Marcello Greco– hanno stilato un documento in cui manifestano dubbi in merito al percorso individuato dall’amministrazione Accorinti per salvare il Comune dal fallimento e chiedono una seduta aperta del Consiglio comunale, affinché venga spiegata l’attuale azione amministrativa.
«Primariamente – si legge testualmente – non può non sottolinearsi la gravità del formale invito, rivolto al Consiglio Comunale, con il quale si chiede, espressamente, di bocciare un atto dell'amministrazione comunale: richiesta, questa, che ingenera molteplici dubbi e preoccupazioni».
I Dr si chiedono « perché solamente a ridosso della scadenza ultima fissata dal Ministero, ed a distanza di quasi un mese dall'entrata in vigore dell'invocato comma 573 della legge di stabilità, si tenti di adottare un atto, di dubbia legittimità e legalità, che imporrebbe al Consiglio Comunale, tutto, un salto nel buio senza, peraltro, avere alcuna contezza della prospettata assicurazione formale pervenuta dal Ministero» e ancora «perché si vuole depauperare il medesimo Consiglio Comunale delle sue prerogative senza fornire – in alcun modo – le garanzie su cosa fin'ora è stato fatto – se è stato fatto – e quali sarebbero i rapporti epistolari con i competenti»
I Democratici riformisti non comprendono , inoltre, « il tentativo di evitare il tanto paventato default che, in ogni caso, maggiormente garantirebbe la nostra Città e, soprattutto, le fasce deboli della popolazione, mentre si pongono in essere maldestri atti, privi di qualsiasi programmazione che, non solo, rischiano di ledere l'immagine di Messina ma sviliscono lo sforzo prodotto dal Consiglio Comunale che, pur non appartenendo alla compagine dell'Amministrazione, ha tentato di coadiuvare quest'ultima per amministrare al meglio la cosa pubblica secondo i canoni del buon padre di famiglia, senza preconcetti di sorta».
A conclusione del documento, i Dr rivolgono un invito al Sindaco Renato Accorinti, al Vicesindaco Guido Signorino, ed al Segretario/Direttore generale Antonio Le Donne, «affinché venga indetto un Consiglio Comunale aperto e possano essere fugati i dubbi sull'attuale azione amministrativa. E' quanto mai urgente – concludono – che venga resa esplicita la reale programmazione che si intende perseguire nonché, finalmente, conoscere cosa ad oggi è stato fatto dall'Assessore al bilancio, soprattutto con riferimento al piano di riequilibrio finanziario».
I toni sono assai meno accomodanti di quelli che si erano registrati sino ad oggi, questo vale per i Dr ma non solo, a dimostrazione che qualcosa nei rapporti con il Consiglio comunale si è incrinato. E i numeri in Aula non giocano certo a favore di Accorinti e dei suoi assessori. (Danila La Torre)
Recuperiamo i 9 milioni che mancano azzerando indennita’ e prebende varie a consiglieri ed assessori.
CONSIGLIERI PENSO CHE AVETE CAPITO COSA STA’ PREPARANDO L’AMMINISTRAZIONE, SE’ NON VI E’ CHIARO IL DISEGNO PROVO A SPIEGARVELO IO.
BOCCIANDO IL RIEQUILIBRIO SI PROCEDE, IN QUANTO IL BILANCIO E’ FALSO ED ACCERTATO, ALLO SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE, NON SOLO, SI PROFILA ANCHE LA VOSTRA RESPONSABILITA’ SUL DISSESTO CON CONSEGUENZE ABBASTANZA PESANTI. L’AMMINISTRAZIONE CON IL SOLO SINDACO OLTRE LA NOMINA DI UNA SERIE DI ESPERTI CONTINUERANNO A GOVERNARE. LA STRADA PIU’ SENSATA E LOGICA E’ QUELLA DELL’APPROVAZIONE DEL PIANO TARGATO CROCE O LA DICHIARAZIONE DI DISSESTO.
CHI PUO’ DICHIARARE IL DISSESTO.- Solo il Consiglio Comunale o un Commissario ad acta.La Corte dei Conti NON È COMPETENTE a dichiarare il dissesto di un Ente.- La Corte dei Conti ha il potere di trasmettere gli atti e la richiesta al Prefetto, in Sicilia dovrebbe essere all’Assessore regionale alle Autonomie Locali, ma come abbiamo visto per Milazzo la Corte dei Conti investe il Prefetto, nel caso in cui le risposte del Comune sul Piano di riequilibrio finanziario non sono state convincenti.
La Corte dei Conti può fare al Comune ulteriori richieste e/o suggerimenti o intimazioni alla adozione di tutte le misure correttive necessarie per normalizzare la situazione economico-finanziaria del Comune, salvo verificare in un secondo momento, dopo l’esito di rigorosi accertamenti, della specifica incapacità del Comune di Messina di assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, ovvero dell’esistenza, nei confronti dell’Ente, di crediti liquidi ed esigibili di terzi, cui non possa validamente farsi fronte per il loro pagamento, in nessun modo. Una volta preso atto di tale impossibilità, avvia l’iter per la dichiarazione del dissesto.
Notifica a tutti i Consiglieri, singolarmente, la decisione della Corte dei Conti, assegnando contestualmente il termine di venti giorni per l’adozione della deliberazione recante la formale ed esplicita dichiarazione del dissesto finanziario.
Se il Consiglio non provvede nomina un commissario ad acta per l’adozione della relativa delibera di dichiarazione di dissesto. Il Consiglio comunale che NON provvede alla dichiarazione di dissesto VIENE SCIOLTO. La delibera che dichiara il dissesto è irrevocabile e viene trasmessa al Ministero dell’Interno, alla Procura generale della Corte dei Conti, entro 5 giorni dall’adozione. La delibera viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana , a cura del Ministero dell’Interno unitamente al Decreto del Presidente della Repubblica di nomina dell’OSL (Organismo Straordinario di Liquidazione) espressamente designata dal Ministero degli Interni, il quale provvede al ripiano dell’indebitamento pregresso con i mezzi consentiti dalla legge, cioè deve gestire unicamente il pregresso.
La commissione si occuperebbe del disavanzo pregresso, mentre l’amministrazione gestirebbe il bilancio “risanato”. Dopo che il consiglio comunale delibera il dissesto cosa succede? Dalla dichiarazione di dissesto i Messinesi hanno tutto da guadagnare e nulla da perdere: 1.- Già pagano i tributi con aliquote al massimo. Già pagano la refezione scolastica, gli asili, i servizi a domanda individuale, al 36 %. 2.- Gli Impiegati non hanno nulla da temere, perché il Comune di Messina dovendo avere, per legge, il rapporto di 1 dipendente per ogni 121 abitanti, deve avere n. 2023 dipendenti. In atto ne ha 1578 dipendenti di ruolo e n. 302 dipendenti fuori ruolo. 3.- I CREDITORI del Comune, quelli sì che hanno da temere, infatti si bloccano tutte le procedure esecutive in corso, né si possono intraprendere o proseguire altre procedure contro il Comune; eventuali pignoramenti eseguiti sono inefficaci, i debiti non producono più interessi né sono soggetti a rivalutazione monetaria, lo stesso dicasi per le anticipazioni di cassa, dove il Comune è pesantemente esposto.Tutta la massa debitoria viene ridotta tra il 40 ed il 60% del debito . 4.- Le conseguenze sugli AMMINISTRATORI.- Messina inizierebbe il vero CAMBIAMENTO, perché quelli che la Corte dei conti individuerà come i responsabili del dissesto, non possono più ricandidarsi, né occupare cariche pubbliche per dieci anni.
IL VICE SINDACO SIGNORINO VA A PALERMO PER CONVINCERE LA CORTE DEI CONTI SU UN PERCORSO VIRTUALE…
MA DICIAMOLA TUTTA LORO SONO TUTTU VIRTUALI ALLORA ANDATEVENE VIA PROVATE HA VERIFICARE INCARICHI E SPESE IN QUESTI MESI DI GESTIONE DI QUESTA BELLA AMMINISTRAZIO……
MEGLI IL DISESTO CHE QUESTA GIUNTA CHE STA DISESTANDO TUTTA LA CITTA E LE ECONOMIE MESSINESI CHE VERGOGNIA GENTE IN CAPACE……..
A proposito di piano di riequilibrio, di messinesi bisognosi, di cifre conosciute dai politici, sindacati, compreso quel Felice CALABRO’, sindaco in pectore. Torniamo al piano di riequilibrio di Croce, Coglitore e altri. E’ la Misura 2, di quel piano, ad occuparsi dei SERVIZI PUBBLICI A DOMANDA INDIVIDUALE. Ci dissero di una copertura dei costi nel 2012, da parte dei messinesi utenti, pari all’8,82% e, per effetto del piano di riequilibrio, decisero di incrementarla del 36%, attenzione, fin dal 2013, fra poco ci diranno come sono andate le entrate l’anno scorso. Tale copertura doveva essere mantenuta nel decennio e determinare un incremento di entrate di € 39.564.394, un contributo immediato dei messinesi bisognosi a risanare il Comune ed evitare il dissesto, a quando toccherà ai ricchi? Il Commissario Croce ci ha dato alcuni dettagli di questa spesa per il 2012, a conoscenza di tutti, sono state fatte obiezioni? NO. La spesa totale € 14.556.436, copertura dei cittadini € 1.284.180 (l’8,82%), così suddivisa, ASSISTENZA € 9.729.198, ASILI € 534.879, IMPIANTI SPORTIVI € 1.556.062, REFEZIONE SCOLASTICA € 2.13.059, MERCATI € 69.087, TRASPORTO ALUNNI € 500.100, SPETTACOLI € 21.300, DISINFESTAZIONE € 3.750. Il piano era decennale, quindi una previsione di incremento, fino al 2022, pari a € 3.956.439 annue. Sono stati la REFEZIONE SCOLASTICA con € 400.000(18,76%),i MERCATI con € 237.000 (il 343%),gli SPETTACOLI (56,34%), a dare un contributo maggiore della media dell’8,82%, mentre sono gli utenti dell’ASSISTENZA con € 500.000(il 5,14%) sui € 9.729.198 a contribuire di meno. Queste erano le cifre in gioco nel 2012, a dire il vero su molte di esse non scommetterei un centesimo di euro.
Dal dissesto abbiamo solo da guadagnare, basta salvare il c, sempre agli stessi
Con la proclamazione del dissesto Sindaco, Giunta e Consiglio rimangono in carica.
L’unica conseguenza sarà che la Corte dei Conti potrà avviare l’indagine per individuare gli amministratori politici che hanno causato il dissesto, con le conseguenze di Legge, come riportato, del resto, molto appropriatamente altre volte dal dott. Vernaci.
George.
MARIEDIT se non ci fosse la stonatura del ricorso sempre allo stesso nome ( FELICE CALABRO’) sarei in tutto e per tutto d’accordo con te! Debbo comunque riconoscere che la tua permanenza in passato nelle amministrazioni pubbliche (IL COMUNE?) ha di fatto arricchito il tuo bagaglio tecnico finanziario sempre però rivolto a denigrare chi non c’è più nella vita pubblica. Nulla leggo a demerito di CAMA, di LE DONNE e di RENATOSINDACO a dimostrazione della Tua imparzialità.
UN’ AMMINISTRAZIONE SERIA, CHE DAVVERO VUOLE VOLTARE PAGINA E CHE DAVVERO VUOLE LIBERARE MESSINA DA LACCI E LACCIUOLI , PORTEREBBE LE CARTE IN CONSIGLIO PER POTER DICHIARARE IL DISSESTO IMMEDIATAMENTE.
QUESTO PROPRIO PER IL BENE DELLA CITTA’ E DEI SUOI CITADINI, CHE NON SUBIREBBERO NESSUNA RIPERCUSSIONE DALL’ATTO , ANZI.
GLI UNICI CHE ANDREBBERO IN CRISI SONO I CREDITORI DEL COMUNE, SUI QUALI ANCORA MOLTO C’E’ DA ACCERTARE.
QUINDI , SE LA CITTA’ NE AVREBBE SOLO GIOVAMENTI, PERCHE’ E CHI VUOLE DIFENDERE INTERESSI ALTRI?
DEL RESTO NON HANNO DA TEMERE NEANCHE I CONSIGLIERI SE HANNO SEMPRE AGITO BENE, LA LORO INCADIDABILITA’ , COMPRESA QUELLA DELLE GIUNTA, NON E’ AUTOMATICA MA DEVE ESSERE SANCITA DA RESPONSABILITA’ ACCERTATE DALLA CORTE DEI CONTI.
APPARE EVIDENTE CHE AMMINISTRAZIONE E CONSIGLI STANNO SOLO SALVAGUARDANDO LA LORO POSIZIONE CHE NULLA HA A CHE FARE CON LA CITTA’.
si al dissesto e che nessuno di questi signori si permetta di fare lezioni e giudizi in merito
Carissimo LUCCIO,se tu riuscissi per un’attimo,non quello fuggente,a liberarti dal pregiudizio verso RENATO sindaco,a questo punto non più politico ma umano,leggeresti meglio l’anno finaziario a cui le mie cifre si riferiscono,il 2012, ecco spiegato il riferimento a Felice CALABRO’ consigliere comunale.Comunque io non credo ad alcune di quelle cifre,la fase dell’ACCERTAMENTO delle ENTRATE nel nostro Comune da anni,troppi anni,porta diritto al serpente velenoso dei RESIDUI ATTIVI (entrate accertate e non riscosse),questi alterano in fase di consuntivo il CONTO DI AMMINISTRAZIONE, di conseguenza anche il risultato dell’AVANZO o DISAVANZ e, a catena,il Bilancio di Previsione dell’esercizio finanziario successivo.Siamo stati per anni in AVANZO nella gestione dei RESIDUI e di conseguenza in AVANZO DI AMMINISTRAZIONE.La Corte dei Conti ha scoperto il gioco di prestigio,peraltro comune a tanti enti locali.Qualcuno a Palazzo Zanca ci vuole cortesemente dire perchè a dicembre del 2012,il responsabile di servizio comunica a Croce e Coglitore la cifra di € 2.132 059 per la REFEZIONE SCOLASTICA,da inserire nel piano,e sempre lo stesso responsabile nel prospetto SIOPE della spesa corrente 2012,comunica al Ministero € 1.706.295,una differenza di € 425.764,destinata ad ingrossare il serpente velenoso. Caro LUCCIO,noi due non siamo concittadini avversari,almeno fino a quando abbiamo in comune l’interesse generale dei messinesi.CIAO
La verità ed il pensiero……molti commenti, forse anche questo sarà nascosto perché esprime un’opinione non in linea politica con Tempostretto.
Ogni persona esprime delle idee, delle opinioni giuste o sbagliate….di confronto con altre idee,altre opinioni…..si chiama democrazia…..le opinioni sono pensieri mai offensivi, non sono giudizi ma espressioni da confrontare……..la libertà nel commentare per confrontare le proprie idee con le idee degli altri.
Se il comune va al dissesto a mio parere da confrontare con altri pareri in accordo o contrari, e’ che il default e’ da imputare agli errori dell’attuale gestione comunale…..
obiettivamente non credo che si possano dare responsabilità ad accorinti, il quale però se davvero è dalla parte del popolo, a mio avviso dovrebbe dichiarare default senza fare tentativi di salvare cose insalvabilie quindi legittimare lo schifo degli ultimi 20 anni. Ogni giorno che passa è un giorno di responsabilità in più e già sono passati 7 mesi.
MARIEDIT scusami se sono ripetitivo, ma dovresti riuscire tu, per un attimo NON FUGGENTE a liberarti dall’ IMPREGIUIZIO (uso un vocabolo che forse non si trova neppure nella TRECCANI ma appropriato a te) verso RENATO sindaco. Tu individui sempre, con maniacale pervicacia, in tutte le circostanze negative, quale responsabile di esse Felice Calabrò, all’opposizione in consiglio comunale formato da consiglieri di centrodestra con maggioranza bulgara, e lo individui come tale perché è stato, e lo è (se il Tar riconoscerà ammissibile il ricorso), come il maggiore antagonista alla carica di Sindaco del TUO (ex MIO) RENATO. Ma vedi, te lo faccio osservare, ci sono anche contraddizioni nel contenuto dei Tuoi commenti: Il responsabile del servizio nel 2012 comunica a…….la cifra e poi comunica a…. una cifra diversa. E allora che c’entra il consigliere comunale, sia esso di maggioranza e di opposizione che vota favorevolmente o che si astiene su un bilancio formato su dati errati non creati da lui ma da chi è deputato a farlo. Il consigliere deve o non deve fidarsi dei dati inseriti in bilancio secondo le indicazioni fornite dagli uffici? E allora che c’entra Calabro’?
Quando comincerai a ricrederti sui tuoi convincimenti su RENATO sindaco e allora andremo d’accordo, non è che ci tenga tanto, però fino a quando non ti leggerò sul fallimento di questi otto mesi del Tuo e dell’ex mio primo cittadino continuerò, se Tempostretto me ne darà la possibilità a replicare.
Aspetto in futuro i tuoi commenti critici sul sicuro fallimento dell’isola pedonale così come concepita, che porterà ad una maggiore e inarrestabile chiusura di negozi; sul fallimento della nuova organizzazione dei servizi formata da un segretario generale, forse scelto in maniera non limpida; sul fallimento dell’incarico quale ragioniere generale a Cama, inadeguato a ricoprire quel ruolo; sul fallimento della legalità intesa in senso lato come ad esempio la rioccupazione della Casa del Portuale ad opera dei Pinellini forti della solidarietà espressa da Accorinti e Ialacqua; sui trasferimenti del personale che non hanno intaccato minimamente il Gabinetto del Sindaco e che hanno fatto aumentare ulteriormente la pletora della segreteria-direzione generale; sugli incarichi dirigenziali non appropriati (tecnici in strutture squisitamente amministrative). Non credo che digiterai, comunque, un commento contrario a Renato. Termino dicendoti che se abbiamo in comune l’interesse dei messinesi non dovremmo essere parziali ma dire sempre pane al pane e vino al vino. CIAO!
Ringrazio e plaudo alla pazienza di Tempostretto che permette questo scambio di opinioni.
a qsto punto non vedo davvero nulla che possa indurre il normale cittadino a non sperare nel dissesto.
almeno si prova a fare fuori quattro xxxxxxxxx.
Il tuo incubo Calabrò, non ti fa dormire e lo vediamo da tutti i tuoi commenti. Capisco che tu sia molto legato ad Accorinti tanto da temere, a ragione, la sua decadenza da sindaco, ma la vita continua, non ne fare un dramma.
Pensa alla tua famiglia, pensa che la vita non è solo “numeri” e Calabrò. La vita è altro.
se tutti questi “privilegi” di cui godi adesso, devono essere pagati con la salute, allora è meglio mangiare pane e cipolla.
Non scherzo, Mariedit, lo dico per il tuo bene!
C’è un dissesto diverso da quello finanziario,ma altrettanto devastante per le sorti economiche e sociali di Messina,il dissesto del territorio. Matteo Renzi,segretario del PD,ma anche sindaco di Firenze,in questa qualità metterà in difficoltà quella parte,molto consistente,del suo partito a Messina,a cui fa parte a pieno titolo Felice CALABRO’,che in questi anni di opposizione(caro LUCCIO si governa anche dall’opposizione) non abbia mosso un dito per limitare la cementificazione delle nostre colline,quella di Ganzizzi è un vero e proprio scempio urbanistico. Renzi,in queste ore,ha varato il Piano Regolatore a VOLUME ZERO. Nel territorio del Comune di Firenze nessuna nuova area potrà essere trasformata in area edificabile. Il piano di Matteo Renzi sindaco non ha riconfermato le aree di nuova edificazione previste dal PRG prima vigente,quindi lo sviluppo della città sta dentro la città,ovvero sta nel recupero e nella qualificazione dell’esistente. Questo provvedimento lo renderà ancora più forte a livello nazionale,gli italiani capiranno che il giovane sindaco fa sul serio,anche a Firenze i palazzinari sono potenti,come i nostri AMATRAVAGGHIARI del cemento. Caro LUCCIO facciamo insieme un’appello,io a RENATO sindaco e tu a Felice CALABRO’ sindaco in pectore,quello di riprendere paro paro l’indirizzo urbanistico approvato a Firenze. Dimostreremo due cose,la mia e tua sincerità quando scriviamo di interesse generale,e la sincerità su questa questione dei due messinesi al centro delle nostre dispute. CI STAI? Se si, affidiamo il compito di Mercurio alla redazione di TempoStretto.
I Messinesi, non i sudditi messinesi, certamente ragionano sul loro destino di cittadini in “carne e ossa” e purtroppo quest’ultime sono state da sempre da tutti: “mazziate” sin da tempo immemore. Ora chiedono una rivalsa che presto o tardi vedrete che arriverà.
Sarò più chiaro: C’è un’emergenza economico finanziaria, chi ha generato questa emergenza economico finanziaria?…. Bene non se ne parla nemmeno,arriva il terapista di turno e con cura drastica,sempre sulla pelle dei soliti noti,cura il malato che ormai stremato,muore.
Mi sembra di aver detto tutto.
Confido in un intervento della Magistratura che faccia piena luce su questi fatti.
Signori assessori Guido SIGNORINO e Daniele IALACQUA,fate molto attenzione a queste cifre del 2013,in vista del nuovo piano finanziario rifiuti 2014,necessario per calcolare le tariffe della TARI,tributo inventato dal duo LETTA
ALFANO. Nella ripartizione dei costi,tra quelli VARIABILI ci sono due voci: CRT costi di raccolta e trasporto RSU pari a € 10.558.502, CRD costi di raccolta differenziata RD € 3.665.085, il totale è € 14.223.587.I dati ISPRA ci dicono che Messina produce rifiuti urbani per 124.093t,la RD è al 5,3% (6.577t),la RSU è al 94,7% (117.516t). Avete approvato un Piano Finanziario con costi non credibili, come fa a costare €3.665.085 la raccolta RD di 6577t(5,3%),il 25,76% del costo totale, mentre la raccolta RSU (117.516 t)(94,7%) ci costa €10.558.502,il 74,24% del totale. Per costare tanto portano la RD su Marte. Quel piano è CARTA STRACCIA, non consentite ai liquidatori di MessinAmbiente e ATO di riproporvelo,altrimenti i costi rimarranno alti,come pure la TARI 2014,di conseguenza le proteste.
Sempre per Guido SIGNORINO e Daniele IALACQUA, e sempre dal Piano Finanziario 2013. Il costo del PERSONALE per la raccolta e il trasporto RSU è di € 6.939.008 il 65,7% del totale CRT di € 10.558.502, mentre il PERSONALE per la raccolta e trasporto RD costa € 3.066.411, l’83,6% del totale CRD di € 3.665.085. Il costo degli AUTOMEZZI e ATTREZZATURE fa comprendere che il piano 2013 sia CARTA STRACCIA. Costo AUTOMEZZI RSU € 3.544.803, AUTOMEZZI RD € 301.123, quest’ultima cifra non è congruente con il costo del PERSONALE, forse usano le proprie automobili per raccogliere e trasportare 6577t annue(18t al giorno) di raccolta differenziata. ATTREZZATURE RSU costo € 172.606, ATTREZZATURE RD € 34.279, facciamo la raccolta differenziata senza attrezzature. Infine un’ultimo dato, il costo PERSONALE RSU è di € 59 a tonnellata, mentre il PERSONALE RD ci costa €t 466 . RENATO sindaco fai analizzare quel piano da esperti del settore, in vista di quello del 2014, altrimenti sarai travolto dalle proteste per la TARI 2014.
NO! Non ci sto caro MARIEDIT! Io dovrei lanciare un appello a Felice Calabrò, persona che conosco solo in fotografia e/o attraverso interviste rilasciate ai giornali e che reputavo (prima delle elezioni) al di sotto delle qualità del tuo e del mio Renato! Ma io voglio rimanere scevro da ogni condizionamento e libero di esprimere il mio pensiero sempre in maniera IMPARZIALE. Ora hai anche scoperto che Calabrò è anche responsabile, dall’opposizione, anche della cementificazione selvaggia a Messina. COMPLIMENTONI!!!!!! Aspettando U PICO e A PALA di Sergio De Cola, professionista serio e preparato, colpevole solo di avere accettato un ruolo dentro una pletora di persone impreparate e inadeguate.
ULTIMA SCHEDA, almeno per ora. I RICAVI da recupero raccolta differenziata RD, nel Piano Finanziario Rifiuti 2013, sono a CONSUNTIVO, periodo gen-sett, pari a € 82.500, invece il PREVISIONALE ott-dic € 388.544, per un totale di € 471.344. Ne valeva la pena, non era meglio portare tutto in discarica, o forse tutto è andato lo stesso in discarica, tranne quella parte gestita dai privati, so per certo che le cartiere pagano il CARTONE SELEZIONATO a €cent 4 al kg. Se avessimo affidato tutta la RD ai privati, vetro, carta, cartone, plastica, metalli, ci saremmo risparmiti qualche milione di euro, meno TARSU/TARES/TARI o come diavolo la chiameranno, e saremmo a percentuali di raccolta superiori alla media. Purtroppo i politici della Regione Siciliana ci hanno caricato sulle spalle quella cosa inutile e dispendiosa chiamata ATO. Accetto obiezioni alle mie cifre solo se documentate da altre cifre, altrimetti le rispedisco al mittente.