Sabato pomeriggio, nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, la conferenza stampa di presentazione delle tre nuove etichette che il Birrificio Messina produrrà dal prossimo autunno. Nei prossimi giorni saranno ospiti dell’Expo di Milano per raccontare l’avventura e la sfida iniziata due anni fa con la cooperativa di 15 coraggiosi lavoratori/imprenditori.
Un simbolo e una grande lezione di vita. Simbolo di una Messina che ce l’ha fatta, che si è rimboccata le maniche e ha alzato la testa nonostante tutto, simbolo di chi ha deciso di contare sulle proprie forze e che ha anche saputo chiedere aiuto, simbolo di una città che è viva, sa essere solidale e sa sostenere le sue forze positive e le sue eccellenze. La lezione di vita ce la lasciano quando invece li guardi negli occhi e vedi che sanno emozionarsi e riescono a trasmettere quell’emozione a chi sta intorno a loro. La lezione di vita sta nel fatto che ci hanno insegnato che “famiglia”, “lavoro”, “sacrificio”, “unione”, “solidarietà” non sono solo belle parole ma sono valori importanti da esercitare ogni giorno nella vita quotidiana. E hanno dimostrato che uniti si vince. Sono i 15 del Birrificio Messina, 15 uomini e donne che sabato pomeriggio hanno tagliato uno dei traguardi più significativi di questo lungo cammino iniziato due anni fa, quando dalle macerie di una vertenza occupazionale lunga e tormentata hanno deciso che dovevano dare una svolta al loro destino. Hanno affrontato e superato difficoltà infinite e ieri hanno presentato alla città le loro creature.
Tre nuove etichette e una quarta in cantiere che sarà scelta dai messinesi. Tre nuove etichette che forse sono il vero punto di rottura con il passato. Il Birrificio Messina è pronto a portare le sue birre sulle tavole messinesi. Per la produzione si dovrà attendere l’autunno, ma intanto da un salone degli Specchi affollatissimo hanno lanciato le tre uniche e vere birre di Messina.
Ci saranno la DOC 15 birra lager luppolata e la CRUDA DOC 15 dal gusto fruttato e con i profumi del malto. Hanno scelto di chiamarle così perché i prodotti che vogliono creare saranno “doc”, di eccellenza, mentre il 15 è il loro numero, sono loro i 15 che ci hanno creduto, che non si sono arresi e ce l’hanno fatta in mezzo a mille difficoltà. Poi ci sarà anche la punta di diamante: la BIRRA DELLO STRETTO. Sarà lei la nuova birra messinese. Le etichette sono state create dal grafico Salvo Fazzica, nipote di uno dei 15.
«La Birra dello Stretto è dedicata alla città che ci è sempre stata vicina e molto solidale nei nostri confronti –spiega Mimmo Sorrenti, presidente della cooperativa. Le etichette che abbiamo creato rappresentano la nostra voglia di riscatto e di rivincita. Speriamo di essere simbolo di una città che non si vuole arrendere e che ce la può fare».
La quarta etichetta sarà scelta attraverso il concorso di idee "La Birra della tua Terra", lanciato nei mesi scorsi dai giovani dell’associazione Terra Nostra. Un concorso che ha raccolto numerosi progetti ed elaborati che adesso saranno valutati per giungere alla scelta di quella che sarà la quarta birra del Birrificio Messina.
La festa che si è celebrata nel salone degli Specchi ha avuto il sapore del riscatto in attesa di conoscere quello delle uniche vere birre di Messina. Del passato vogliono portare dietro solo l’esperienza, la competenza e la professionalità che hanno tentato in tutti i modi di non disperdere quando hanno provato a salvare quello stabilimento in via Bonino in cui sono cresciute generazioni di mastri birrai messinesi. “Mio nonno faceva la birra, mio padre faceva la birra e io voglio continuare a fare la birra” ha detto Mimmo con la voce rotta dall’emozione che non si placa mai. Soprattutto quanto attorno c’è tanta gente, unita dalla voglia di festeggiare un momento che è di tutti, non solo di questi 15 imprenditori, operai, tuttofare.
Alla presentazione sono intervenuti il presidente dell’Irsap Alfonso Cicero, determinante nel reperimento dei due capannoni della zona Asi di Larderia; il sindaco Renato Accorinti; Damiano Li Vecchi per l’assessorato regionale alle Attività produttive; il segretario generale della Camera del lavoro Cgil Lillo Oceano; Franco De Francesco, oggi alla Camera di Commercio ma vicino ai 15 perché li ha seguiti passo passo quando era a capo dell’Ufficio Provinciale del Lavoro; i deputati regionali Filippo Panarello del Pd che è sempre stato in prima linea sui tavoli regionali e Valentina Zafarana del Movimento 5 Stelle che nei mesi scorsi ha dato un suo piccolo contributo economico grazie al microcredito attivato fai grillini siciliani.
La conferenza stampa di ieri però è servita ad annunciare anche un altro importante appuntamento per i 15 lavoratori/imprenditori: due giorni all’Expo di Milano per portare oltre lo Stretto il nome del Birrificio Messina, la storia di una cooperativa che è partita da zero e oggi sta solo aspettando che arrivino i macchinari che trasformeranno i capannoni nella zona Asi di Larderia in un vero stabilimento. Insieme alla Fondazione di Comunità di Gaetano Giunta, nelle giornate dell’8 e 9 luglio, saranno ospiti del padiglione Kip International School dell’Expo dedicato al tema “Nutrirsi di Giustizia”.
I 15 soci della cooperativa vogliono dire grazie a chi in questi due anni li ha aiutati e sostenuti con grande spirito di solidarietà perché ha creduto in questa sfida, come chi c’era ieri, ad esempio l’ex capo del Genio Civile Gaetano Sciacca, l’ex presidente del Consiglio comunale Pippo Previti, il comandante della Stazione Carabinieri Arcivescovado, i presidenti dei quartieri che hanno donato i loro gettoni di presenza per dare il loro piccolo contributo al Birrificio, Alessandro Turchi e la crew Space Donkeys che ha curato il video che li presenterà all’Expo.i tanti amici trovati sul cammino. Si sono ritrovati accanto una squadra di professionisti: il geometra Domenico Gemelli e gli ingegneri Natale Jeni e Roberto D’Andrea che hanno curato gli iter di progettazione, messa a norma e certificazioni dei capannoni; l’avvocato Luisa Carrozza che, come loro stessi raccontano, è stata la madrina di questa cooperativa e li ha accompagnati per mano in ogni passo; i dottori Renato Brecciaroli di Medicina del Lavoro, Milena Lisa e Maria Cristina Romeo in prima linea per l’aspetto della sicurezza nei luoghi di lavoro; il commercialista Paolo Scilio.
Un pensiero speciale lo rivolgono naturalmente a Gaetano Giunta e alla Fondazione di comunità: «Per noi è stato come un fratello ed è stato la colonna portante del reperimento dei finanziamenti che hanno permesso che il nostro sogno potesse concretizzarsi» dice Mimmo Sorrenti. Un grazie particolare anche ad Elio Azzolina, ideatore del piano finanziario del Birrificio Messina che ha affrontato uno dopo l’altro i tanti problemi sorti per strada per quanto riguardava i finanziamenti: «Senza di lui non saremmo qui, ci ha dato più coraggio degli altri». E ovviamente a chi c’è stato nei momenti più duri della lotta per non perdere il lavoro, la Cgil di Messina con il segretario generale Lillo Oceano, il segreario della Flai Cgil Giovanni Mastroeni e Graziella Giacobbe.
Il loro grazie va anche a tutti gli Enti e le Istituzioni che in questi due anni non hanno fatto mancare supporto e vicinanza: Legacoop, Irsap, Prefettura, Confindustria, Genio Civile, Camera di Commercio. E poi anche a chi ha reso possibile finanziariamente questa operazione: Cooperazione Finanza Impresa, Coopfond, IRCAC, Banca di Credito Cooperativo Antonello da Messina, SEFEA, Finvals Srl e Unicredit Leasing.
Un grazie dovrebbe però dirlo la città intera a loro. Grazie per averci ridato la speranza.
Questa la squadra dei 15 del Birrificio Messina:
Mimmo Sorrenti – presidente della coop e “tuttofare”
Francesca Sframeli – vicepresidente, si occuperà di amministrazione
Agata Scaglione – amministrazione
Santo Puleo – operatore macchine
Santo Mastronardo – addetto al confezionamento
Placido Ruggeri – operatore macchine
Carmelo Frassica – operatore macchine
Rosario Rinaldi – carrellista
Salvatore Bardetta – responsabile servo mezzi e caldaie
Nicola Mangano – operatore fabbricazione
Adolfo Giordano – operatore fabbricazione
Massimo Bruschetta – operatore fabbricazione
Vincenzo Cannaò – addetto all’elettronica
Giovanni Sorrenti – operatore macchine
Antonio Cagliari – operatore macchine
Francesca Stornante
Auguri per un futuro roseo e “produttivo”
Auguri per un futuro roseo e “produttivo”
Forza ragazzi, siamo tutti con voi, anche perché nelle vostre “mani” è affidata la speranza della RIVOLUZIONE CULTURALE MESSINESE, indispensabile per farla definitivamente uscire dalle secche dell’immobilismo assistenzialistico-parassitario, nelle quali è invischiata da troppo tempo.. tipico “cancro”, mai sufficientemente condannato, del nostro”territorio”, destinato altrimenti ad essere sempre più deserto ed improduttivo.
P.S. Una curiosità personale: perché aspettare l’autunno per il “lancio”?
FORZA(birra)MESSINA!
Forza ragazzi, siamo tutti con voi, anche perché nelle vostre “mani” è affidata la speranza della RIVOLUZIONE CULTURALE MESSINESE, indispensabile per farla definitivamente uscire dalle secche dell’immobilismo assistenzialistico-parassitario, nelle quali è invischiata da troppo tempo.. tipico “cancro”, mai sufficientemente condannato, del nostro”territorio”, destinato altrimenti ad essere sempre più deserto ed improduttivo.
P.S. Una curiosità personale: perché aspettare l’autunno per il “lancio”?
FORZA(birra)MESSINA!
1)Questa vicenda della Birra di Messina, assume uno straordinario valore simbolico perché rappresenta metaforicamente la condizione di straordinaria crisi in cui si trova Messina ed al contempo indica e percorre l’unica strada possibile per la”salvezza” dall’incombente inevitabile fallimento.
Volontà, impegno, sacrificio, dedizione, amore, solidarietà, spirito di squadra publico-privato, “territorialità”, creatività, autonomo spirito imprenditoriale, libertà economica, ecosostenibilità e stile di vita evoluto ( birra cruda, “chi beve birra campa cent’anni”)..sono concetti e presidi alchemicamente e generosamente profusi in questa emozionante avventura imprenditoriale….
1)Questa vicenda della Birra di Messina, assume uno straordinario valore simbolico perché rappresenta metaforicamente la condizione di straordinaria crisi in cui si trova Messina ed al contempo indica e percorre l’unica strada possibile per la”salvezza” dall’incombente inevitabile fallimento.
Volontà, impegno, sacrificio, dedizione, amore, solidarietà, spirito di squadra publico-privato, “territorialità”, creatività, autonomo spirito imprenditoriale, libertà economica, ecosostenibilità e stile di vita evoluto ( birra cruda, “chi beve birra campa cent’anni”)..sono concetti e presidi alchemicamente e generosamente profusi in questa emozionante avventura imprenditoriale….
AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI GIORNATA STORICA E INDIMENTICABILE. UNA PEDATA A COLORO CHE NON CREDEVANO CHE QUESTA STORICA DITTA RISROGEVA COME LA FENIC MEGLIO DELLA FENICE. INFORMO I MESSINESI CHE AL NORD E PRECISAMENTE A MILANO MOLTISSIMI MESSINESI CHE HANNO ATTIVITA’ DI RISTORANTI E ROSTICCERIA (VERA ROSTICCERIA MESSINESE QUALCUNO ERA ANCHE LAVORATORE IN UNA FAMOSISSIMA DITTA DI ROSTICCERIA SUL VIALE NEL 1970/1971) HANNO DICHIARATO CHE SONO PRONTISSIMI A VENDERE LA BIRRA MESSINA. UN MESSINESE CHE E’ APERTO ANCHE LA NOTTE E LA DOMENICA HA DICHIARATO CHE VENDERA’ LA BIRRA. AMICI MIEI MILANESI ASPETTANO CON ANSIA DI ASSAGGIARE LA VERA BIRRA QUANTO DETTO DA ME. ANZI HO PARLATO TROPPO E DEVO OFFRIRE LA BIRRA GRATIS E RIPETO GRATIS AI NORDISTI
AUGURI AUGURI AUGURI AUGURI GIORNATA STORICA E INDIMENTICABILE. UNA PEDATA A COLORO CHE NON CREDEVANO CHE QUESTA STORICA DITTA RISROGEVA COME LA FENIC MEGLIO DELLA FENICE. INFORMO I MESSINESI CHE AL NORD E PRECISAMENTE A MILANO MOLTISSIMI MESSINESI CHE HANNO ATTIVITA’ DI RISTORANTI E ROSTICCERIA (VERA ROSTICCERIA MESSINESE QUALCUNO ERA ANCHE LAVORATORE IN UNA FAMOSISSIMA DITTA DI ROSTICCERIA SUL VIALE NEL 1970/1971) HANNO DICHIARATO CHE SONO PRONTISSIMI A VENDERE LA BIRRA MESSINA. UN MESSINESE CHE E’ APERTO ANCHE LA NOTTE E LA DOMENICA HA DICHIARATO CHE VENDERA’ LA BIRRA. AMICI MIEI MILANESI ASPETTANO CON ANSIA DI ASSAGGIARE LA VERA BIRRA QUANTO DETTO DA ME. ANZI HO PARLATO TROPPO E DEVO OFFRIRE LA BIRRA GRATIS E RIPETO GRATIS AI NORDISTI
SONO COSTRETTO DI NUOVO AD INTERVENIRE PECCATO CHE NON VIENE RIPRODOTTA LA SPUMA GASSOSA E CHINOTTO ORIGINARI. PECCATO!!!
SONO COSTRETTO DI NUOVO AD INTERVENIRE PECCATO CHE NON VIENE RIPRODOTTA LA SPUMA GASSOSA E CHINOTTO ORIGINARI. PECCATO!!!
MARIEDIT BURRASCANO INTERVENITE E DATE FORZA A QUESTA FABBRICA CHE DALLE CENERI FUMANTI DI UNA CITTA’ DI ATTIVITA’ DI ZOMBI E’ RINATA
MARIEDIT BURRASCANO INTERVENITE E DATE FORZA A QUESTA FABBRICA CHE DALLE CENERI FUMANTI DI UNA CITTA’ DI ATTIVITA’ DI ZOMBI E’ RINATA
Famosissima rosticceria sul viale? Di quale rosticceria parli?
Famosissima rosticceria sul viale? Di quale rosticceria parli?
Partite al più presto con la produzione ed inondate della bionda e fragrante bevanda tutta l’Italia e tutta l’Europa!!!!!!!!!!
Dappertutto dovranno associare il nome di Messina alla sana imprendiorialità ed all’onestà che deriva dal sudore della fronte.
Portate in alto il nome di Messina e mi raccomando: TENETEVI LONTANO DAI POLITICANTI CHE VORRANNO CAVALCARE IL VOSTRO SUCCESSO!!!!
Aspetto con ansia di potere gustare la vostra birra e di farla bere ai miei amici padani, abituati a brodaglie schifose.
E con malcelata soddisfazione noterò il loro stupore per avere avuto l’onore di gustare il nome di Messina.
FORZA E CORAGGIO!!!!!!!!!!!!!!!!
George
Partite al più presto con la produzione ed inondate della bionda e fragrante bevanda tutta l’Italia e tutta l’Europa!!!!!!!!!!
Dappertutto dovranno associare il nome di Messina alla sana imprendiorialità ed all’onestà che deriva dal sudore della fronte.
Portate in alto il nome di Messina e mi raccomando: TENETEVI LONTANO DAI POLITICANTI CHE VORRANNO CAVALCARE IL VOSTRO SUCCESSO!!!!
Aspetto con ansia di potere gustare la vostra birra e di farla bere ai miei amici padani, abituati a brodaglie schifose.
E con malcelata soddisfazione noterò il loro stupore per avere avuto l’onore di gustare il nome di Messina.
FORZA E CORAGGIO!!!!!!!!!!!!!!!!
George
Scusate se rompo l’idillio. Nessuno si rende conto che questo è il modo in cui NON si fa impresa libera ed autonoma. Siamo di fronte a un sistema diverso di assistenzialismo che privilegia alcuni (necessariamente a scapito di altri).
Ovviamente nulla contorti lavoratori che, giustamente, approfittano della cosa. Spero che il prodotto sia buono e la società sia un successo, ma non diamo alle cose nomi diversi da quelli che gli spettano.
Per il signor Giuttari. Condivido l’idea di simbolo, ma lei è un imprenditore e il suo commento mi lascia perplesso
Scusate se rompo l’idillio. Nessuno si rende conto che questo è il modo in cui NON si fa impresa libera ed autonoma. Siamo di fronte a un sistema diverso di assistenzialismo che privilegia alcuni (necessariamente a scapito di altri).
Ovviamente nulla contorti lavoratori che, giustamente, approfittano della cosa. Spero che il prodotto sia buono e la società sia un successo, ma non diamo alle cose nomi diversi da quelli che gli spettano.
Per il signor Giuttari. Condivido l’idea di simbolo, ma lei è un imprenditore e il suo commento mi lascia perplesso
Dall’autunno, focaccia , arancine, pitoni, pizze, e tutto quello chd si mangia a Messina, dovrà essere accompagnato ESCLUSIVAMENTE DALLA BIRRAPRODOTTA A MESSINA!Ne va della dignità e della solidarietà di questa nostra Città!
Dall’autunno, focaccia , arancine, pitoni, pizze, e tutto quello chd si mangia a Messina, dovrà essere accompagnato ESCLUSIVAMENTE DALLA BIRRAPRODOTTA A MESSINA!Ne va della dignità e della solidarietà di questa nostra Città!
Scusi, ma dov’è l’assistenzialismo?.
Questa gente ha investito i soldi delle LORO liquidazioni.
Non vanno a piangere dinanzi la porta di reatino o del Prefetto.
Se poi il mondo politico, sindacale e la macchina pubblica li aiuta è il minimo che possono fare, per riparare all’ignavia ed alla vigliaccheria di chi, complice, ha fatto chiudere una attività imprenditoriale sana, per portare la produzione in Puglia, per produrre una brodaglia, stante il fatto che la regione puglia ha orchestrato la xxxxxxx con fondi pubblici.
Quello sì che è stato ed è assistenzialismo.
George
Scusi, ma dov’è l’assistenzialismo?.
Questa gente ha investito i soldi delle LORO liquidazioni.
Non vanno a piangere dinanzi la porta di reatino o del Prefetto.
Se poi il mondo politico, sindacale e la macchina pubblica li aiuta è il minimo che possono fare, per riparare all’ignavia ed alla vigliaccheria di chi, complice, ha fatto chiudere una attività imprenditoriale sana, per portare la produzione in Puglia, per produrre una brodaglia, stante il fatto che la regione puglia ha orchestrato la xxxxxxx con fondi pubblici.
Quello sì che è stato ed è assistenzialismo.
George
I commenti del signor Giuttari mi sembrano chiari, il suo no!Non capisco di quale “sistema diverso di assistenzialismo”parli”:se non ricordo male, questi lavoratori, invece di piangersi addosso come abitualmente si fa a Messina, hanno investito nell’impresa le loro buonuscite; che poi abbiano ricevuto degli aiuti, non toglie valore alla loro azione.Se avessero fatto così i dipendenti di Irrera,quando si ritirò in pensione il proprietario(alquanto anziano e disposto ad agevolarli),la città non avrebbe perduto il suo ritrovo storico!
I commenti del signor Giuttari mi sembrano chiari, il suo no!Non capisco di quale “sistema diverso di assistenzialismo”parli”:se non ricordo male, questi lavoratori, invece di piangersi addosso come abitualmente si fa a Messina, hanno investito nell’impresa le loro buonuscite; che poi abbiano ricevuto degli aiuti, non toglie valore alla loro azione.Se avessero fatto così i dipendenti di Irrera,quando si ritirò in pensione il proprietario(alquanto anziano e disposto ad agevolarli),la città non avrebbe perduto il suo ritrovo storico!
Ad agosto, alle Eolie, si berrà birra MESSINESE. Ho la fortuna di trascorrere le mie ferie in questi luoghi splendidi da 35 anni ed ho il piacere di conoscere moltissimi imprenditori della ristorazione, che, con mia grande sorpresa, già erano al corrente dell’imminente uscita della vera ed unica birra MESSINESE. Da un sondaggio fatto da me proprio in questi giorni, qui alle Isole sono intenzionati ad ordinare enormi quantità di birra per dissetare la sete dei vacanzieri per l’estate 2016. Spero che questo ritorno in grande stile stimoli l’orgoglio di quei messinesi sempre troppo pronti a rinnegare le proprie origini, a vantaggio di qualche squallido centro settentrionale dove Storia e Cultura sono parole sconosciute. Viva la MESSINESITA’!!!
Ad agosto, alle Eolie, si berrà birra MESSINESE. Ho la fortuna di trascorrere le mie ferie in questi luoghi splendidi da 35 anni ed ho il piacere di conoscere moltissimi imprenditori della ristorazione, che, con mia grande sorpresa, già erano al corrente dell’imminente uscita della vera ed unica birra MESSINESE. Da un sondaggio fatto da me proprio in questi giorni, qui alle Isole sono intenzionati ad ordinare enormi quantità di birra per dissetare la sete dei vacanzieri per l’estate 2016. Spero che questo ritorno in grande stile stimoli l’orgoglio di quei messinesi sempre troppo pronti a rinnegare le proprie origini, a vantaggio di qualche squallido centro settentrionale dove Storia e Cultura sono parole sconosciute. Viva la MESSINESITA’!!!
MESSINA NON DEVE FARE PIU’ L’ERRORE CHE HA ABBANDONATO TUTTI I PASTSIFICI MESSINESI E MILAZZESI. LA FOLLIA DI DISTRUGGERE I PASTIFICI MESSINESI E’ INIZIATA NEGLI ANNI ’60 QUANDO A MESSINA E’ ARRIVATA UNA MARCA DI PASTA CHE ERA AL DI SOTTO DEL MINIMO DI QUALITA’ ES. COL PASTITIFICIO GALLETTA ERO PICCOLO. ERA LA MIGLIORE PASTA ALTRE CHE IO NON HO CONOSCIUTO, FONTI STORICHE CONFERMANO. POI E’ ARRIVATA NEGLI ANNI ’60 LA PASTA DI DON ANTONIO (FAMOSISSIMA PASTA A LIVELLO NAZIONALE QUALITA’ COLLA)E’ STATA DISRUTTA TUTTA L’ECONOMIA DI MESSINA. ULTIMA CAROGNATA E’ STATA RISERVATA A PASTIFICI DI MILAZZO E ALTRE ZONE PRODUCEVA PASTA FAVOLOSA. xxxxxxxxxx FINITE DI DIRE LA PASTA VIENE DA NAPOLI E’ BUONA NON VUOL DIRE NULLA A VOLTE FA SCHIFO CAPITO?
MESSINA NON DEVE FARE PIU’ L’ERRORE CHE HA ABBANDONATO TUTTI I PASTSIFICI MESSINESI E MILAZZESI. LA FOLLIA DI DISTRUGGERE I PASTIFICI MESSINESI E’ INIZIATA NEGLI ANNI ’60 QUANDO A MESSINA E’ ARRIVATA UNA MARCA DI PASTA CHE ERA AL DI SOTTO DEL MINIMO DI QUALITA’ ES. COL PASTITIFICIO GALLETTA ERO PICCOLO. ERA LA MIGLIORE PASTA ALTRE CHE IO NON HO CONOSCIUTO, FONTI STORICHE CONFERMANO. POI E’ ARRIVATA NEGLI ANNI ’60 LA PASTA DI DON ANTONIO (FAMOSISSIMA PASTA A LIVELLO NAZIONALE QUALITA’ COLLA)E’ STATA DISRUTTA TUTTA L’ECONOMIA DI MESSINA. ULTIMA CAROGNATA E’ STATA RISERVATA A PASTIFICI DI MILAZZO E ALTRE ZONE PRODUCEVA PASTA FAVOLOSA. xxxxxxxxxx FINITE DI DIRE LA PASTA VIENE DA NAPOLI E’ BUONA NON VUOL DIRE NULLA A VOLTE FA SCHIFO CAPITO?
BRAVI. io adoro la birra e non vedo l’ora di gustare quella della mia città. Da troppo tempo bevo solo birre d’importazione perché odio letteralmente il gruppo che ha assorbito quasi tutto e produce in puglia birre tutte uguali, tranne l’etichetta. Viva Messina, viva la sua birra, viva i 15 che hanno reso possibile questo, e se qualche aiuto è arrivato, viva pure quello, senza polemiche.
BRAVI. io adoro la birra e non vedo l’ora di gustare quella della mia città. Da troppo tempo bevo solo birre d’importazione perché odio letteralmente il gruppo che ha assorbito quasi tutto e produce in puglia birre tutte uguali, tranne l’etichetta. Viva Messina, viva la sua birra, viva i 15 che hanno reso possibile questo, e se qualche aiuto è arrivato, viva pure quello, senza polemiche.
Scusate voi. Lei, la sig.ra Parisi e tutti quelli che non “capiscono” il mio commento. Mi spiego meglio (e ribadisco che a me che questi lavoratori ripartano va bene). Gli importi dei TFR sono una minima parte di quanto richiesto per avviare una attività di impresa di questo genere, tralasciando poi la sostenibilità stessa del progetto, segnalo che è quanto meno “anormale” (se non unicamente a livello simbolico) che per la riapertura di una attività “privata” si mobilitino tutte le forze che lo hanno fatto in questi anni. Purtroppo di eroico non c’è nulla in tutto questo. Conosco decine di persone che hanno investito tutto in imprese private e, una volta a terra, non hanno ricevuto alcun aiuto. Io scrivo solo di questo.
Scusate voi. Lei, la sig.ra Parisi e tutti quelli che non “capiscono” il mio commento. Mi spiego meglio (e ribadisco che a me che questi lavoratori ripartano va bene). Gli importi dei TFR sono una minima parte di quanto richiesto per avviare una attività di impresa di questo genere, tralasciando poi la sostenibilità stessa del progetto, segnalo che è quanto meno “anormale” (se non unicamente a livello simbolico) che per la riapertura di una attività “privata” si mobilitino tutte le forze che lo hanno fatto in questi anni. Purtroppo di eroico non c’è nulla in tutto questo. Conosco decine di persone che hanno investito tutto in imprese private e, una volta a terra, non hanno ricevuto alcun aiuto. Io scrivo solo di questo.
Su quello che ha fatto la regione Puglia, e che non fa e non ha fatto la Sicilia, andrebbe fatto altro discorso. A me non importa. Assistenzialismo e’ quando alcuni ricevono soldi che tecnicamente non gli spettano e li ricevono per essere “assistiti” in un particolare. Omento (che può essere più o meno lungo). Badate bene che “comunque” quello che viene dato ad alcuni non viene dato ad altri, e quando queste decisioni sono per due anni consecutivi in una sola direzione (mentre il resto della città affonda), qualche domanda bisognerebbe porsela. Ripeto, il discorso del simbolo e’ altra cosa e lo condivido. Come condividerei ove lo stesso fosse fatto in altri settori “storci”
Su quello che ha fatto la regione Puglia, e che non fa e non ha fatto la Sicilia, andrebbe fatto altro discorso. A me non importa. Assistenzialismo e’ quando alcuni ricevono soldi che tecnicamente non gli spettano e li ricevono per essere “assistiti” in un particolare. Omento (che può essere più o meno lungo). Badate bene che “comunque” quello che viene dato ad alcuni non viene dato ad altri, e quando queste decisioni sono per due anni consecutivi in una sola direzione (mentre il resto della città affonda), qualche domanda bisognerebbe porsela. Ripeto, il discorso del simbolo e’ altra cosa e lo condivido. Come condividerei ove lo stesso fosse fatto in altri settori “storci”
mah. io credo che se aiuti debbono essere, ciò deve avvenire per tutti. e se non é possibile, allora l’aiuto deve consistere nel non aiutare, in modo da non creare (come invece avviene) difformità di trattamento.
io spero davvero che l’impresa abbia successo e so che rischio di essere frainteso per quello che scrivo, ma vorrei che ci si rendesse conto che ogni aiuto discrezionale dato a qualcuno, toglie risorse ad altri.
mi spiego. non posso non notare come, con tutti gli sforzi che vogliamo, il contributo dei novelli imprenditori è stato minimo rispetto all’impegno complessivo. inoltre, da quello che era il piano industriale, mi sentirei anche di metterne in dubbio la stessa fattibilità (ma su questo taccio e spero solo di sbagliarmi)
mah. io credo che se aiuti debbono essere, ciò deve avvenire per tutti. e se non é possibile, allora l’aiuto deve consistere nel non aiutare, in modo da non creare (come invece avviene) difformità di trattamento.
io spero davvero che l’impresa abbia successo e so che rischio di essere frainteso per quello che scrivo, ma vorrei che ci si rendesse conto che ogni aiuto discrezionale dato a qualcuno, toglie risorse ad altri.
mi spiego. non posso non notare come, con tutti gli sforzi che vogliamo, il contributo dei novelli imprenditori è stato minimo rispetto all’impegno complessivo. inoltre, da quello che era il piano industriale, mi sentirei anche di metterne in dubbio la stessa fattibilità (ma su questo taccio e spero solo di sbagliarmi)
A “voler volare alto”,dagli interessanti commenti degli amici lettori si potrebbe tentare,esemplificando,di “ricondurre”il”dibattito allo scontro tra due “correnti di pensiero”,due diverse visioni sociopolitiche :La visione “neoliberista”,euro tecnocratica,che esclude qualsiasi sostegno pubblico al “privato”,in ossequio anche alla parità di condizioni di mercato e la visione autenticamente socialista,di stampo Keinesiano,che è favorevole ad un aiuto di Stato,almeno quando la “domanda”interna non tira.Inutile dire che attualmente il “sistema”di potere politico-mediatico sembra promuovere e diffondere la prima.Visti i risultati però, verrebbe di gridare:W(birra)MESSINA, W Keynes,W Roosevelt e perché no W le infrastrutture al SUD. O sbaglio ?
A “voler volare alto”,dagli interessanti commenti degli amici lettori si potrebbe tentare,esemplificando,di “ricondurre”il”dibattito allo scontro tra due “correnti di pensiero”,due diverse visioni sociopolitiche :La visione “neoliberista”,euro tecnocratica,che esclude qualsiasi sostegno pubblico al “privato”,in ossequio anche alla parità di condizioni di mercato e la visione autenticamente socialista,di stampo Keinesiano,che è favorevole ad un aiuto di Stato,almeno quando la “domanda”interna non tira.Inutile dire che attualmente il “sistema”di potere politico-mediatico sembra promuovere e diffondere la prima.Visti i risultati però, verrebbe di gridare:W(birra)MESSINA, W Keynes,W Roosevelt e perché no W le infrastrutture al SUD. O sbaglio ?
Spero che tutti i negozianti messinesi e parlo di tutti dai pub ai ristoranti ai bar e tutti i club dove con la birra si gioca a carte comprano la birra dalla fabbrica messinese e boicottano l’attuale birra che di messina ha soltanto il nome e lo stabilimento e di Taranto. Quelli dello stabilimento di Taranto ci prendono in giro perché se voi notate la birra messina e uguale alla birra eniken e noi come polli la compriamo ma adesso dobbiamo aiutare ai veri messinesi che fanno a birra nostrana
Spero che tutti i negozianti messinesi e parlo di tutti dai pub ai ristoranti ai bar e tutti i club dove con la birra si gioca a carte comprano la birra dalla fabbrica messinese e boicottano l’attuale birra che di messina ha soltanto il nome e lo stabilimento e di Taranto. Quelli dello stabilimento di Taranto ci prendono in giro perché se voi notate la birra messina e uguale alla birra eniken e noi come polli la compriamo ma adesso dobbiamo aiutare ai veri messinesi che fanno a birra nostrana