La riflessione di Michele Bisignano sul Ponte e sull'Alta velocità
Sarebbe ora che si finisse di raccontare la favoletta del Ponte sullo stretto come un ponticello fra due rive. Non è assolutamente cosi, perché bisognerebbe parlare più correttamente di “sistema Ponte”, dato la necessità di realizzare una serie di infrastrutture sui due territori interessati per consentire l’, attraversamento viario e ferroviario. Opere che implicheranno la costruzioni di raccordi e gallerie ferroviarie e stradali anche e soprattutto sul territorio messinese, che subirà un impatto pesante dal punto di vista ambientale e territoriale vista la conformazione geologica.
Sul ponte serve un’operazione verità
Inoltre per i tanti e tanti anni di lavori necessari per realizzare un sistema infrastrutturale di tale portata, verrà stravolta la viabilità ed il traffico in tutta la citta, creando disagi pesantissimi e non facilmente risolvibili data la insufficienza della rete stradale cittadina. Si può essere favorevoli o meno alla realizzazione del Ponte o di altro tipo di manufatto stabile di attraversamento dello stretto, ma bisogna avere l’onestà mentale di dire esattamente cosa prevede il progetto generale, i costi attuali ed i reali tempi di realizzazione di tutto il sistema.
E ciò dovrebbe essere fatto attraverso una operazione verità, per informare correttamente i cittadini. E ciò non verrà fatto mai dai demagoghi che raccontano colossali stupidaggini, per raccattare voti, ma potrebbe essere fatta da un soggetto politico responsabile, che potrebbe cosi distinguersi dai venditori di fumo, e motivare la eventuale propria scelta favorevole all’insegna della chiarezza e del rispetto per i cittadini. Operazione “verità” per fare conoscere tutti i progetti proposti per l’attraversamento dello stretto, oltre a quello del Ponte a campata unico che ancora non è chiaro se potrà fare passare i convogli ferroviari, il ponte a più campate, il tunnel sub alveo ed il tunnel sospeso o Ponte di Archimede , già realizzato in Europa. E di queste proposte alternative, a differenza di quanto viene sostenuto, esistono gli elaborati progettuali, ed alcuni hanno chiaramente un impatto meno invasivo sul territorio e sull’ambiente. Anche se stiamo parlando, per quanto riguarda il Ponte nelle due versioni di un opera da realizzare, ( in una citta che sta diventando inesorabilmente un “non luogo” ), in un “locus” meraviglia della Natura, teatro del “Mito”, e “Bene Comune” dell’umanità.
MICHELE BISIGNANO
Finalmente qualcuno che dice le cose come stanno senza alcun infingimento e soprattutto senza scadere nella demagogia a buon mercato.
Un sistema di trasporti integrato dello stretto che prevedesse:
– il trasporto dei passeggeri attraverso lo stretto mediante 4 nuove navi veloci
(inclusi i viaggiatori dei treni con bagagli in stiva, tipo aeroporto)
– la costruzione delle suddette navi, o almeno l’allestimento, nel porto di Messina
– l’ammodernamento degli imbarchi di ME, RC e VSG
– l’ammodernamento delle stazioni ferroviarie di ME, RC e VSG
– un linea metropolitana Reggio – Villa S. Giovanni
– la creazione di officine manutenzione treni veloci a ME e RC
– l’allaccio dell’autostrada ME-PA con strade veloci lungo i torrenti Pace e Guardia,
potrebbe richiedere investimenti dell’ordine di alcuni miliardi di Euro, per lavori che
sostanzialmente potrebbero essere realizzati da imprese locali, ergo con capitali e tassazioni che sostanzialmente rimarrebbero al Sud e non andrebbero, come spesso accade, a bilancio e incasso di aziende con sedi fuori dalla Sicilia e dalla Calabria.