Definito il processo abbreviato per i giovani incastrati dalle confidenze della donna del boss. L'inchiesta, scattata nel 2011, ha svelato i collegamenti tra una gang di spacciatori della zona tirrenica alle porte di Messina e la piazza messinese di Mangialupi
Due assoluzioni, un proscioglimento e cinque condanne. E’ questo il verdetto per i giovani coinvolti nell’operazione Intreccio che avevano chiesto di essere giudicati col rito abbreviato. Ecco il dettaglio della decisione del Gup Maria Luisa Materia: Assolti Roberta Multari e Giovambattista Cuscinà; 4 anni e 8 mesi per Girolamo Stracuzzi, 2 anni e 4 ad Alessandro Duca, un anno e mezzo a Sebastiano La Ganga e un anno e 8 mesi a Filippo La Ganga.
Domenico Parisi, che aveva scelto il rito ordinario, ha incassato un parziale proscioglimento per alcuni reati, mentre va a processo, a partire dal 21 gennaio prossimo, per le altre accuse a lui contestate. Il pm Giuseppe Verzera aveva chiesto condanne per tutti. Hanno difeso gli avvocati Nino Cacia, Salvatore Silvestro, Alessandro Trovato, Domenico Andrè, Piero Luccisano.
L’inchiesta, scattata nel 2011, ha svelato i collegamenti tra una gang di spacciatori della zona tirrenica alle porte di Messina e la piazza messinese di Mangialupi, dove emerge la figura di Francesco Turiano, il più giovane della omonima e nota famiglia. A dare il via all’attività dei carabinieri, le confidenze della donna del capo. Sullo sfondo, poi, l’agguato ai fratelli Giorgianni di Venetico, tentato da alcuni dei ragazzi finiti dell’inchiesta, e terminato con la morte di un altro giovane del gruppo che aveva aperto il fuoco.