Blitz antimafia a Barcellona, il ruolo dell'amministratore giudiziario: quell'incontro con gli Ofria

Blitz antimafia a Barcellona, il ruolo dell’amministratore giudiziario: quell’incontro con gli Ofria

Alessandra Serio

Blitz antimafia a Barcellona, il ruolo dell’amministratore giudiziario: quell’incontro con gli Ofria

mercoledì 15 Gennaio 2025 - 07:00

Il presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Catania ha l'accusa provvisoria di concorso esterno

Messina – E’ in carcere e attende il confronto col giudice il commercialista Salvatore Virgilitto, coinvolto nell’inchiesta anti mafia scattata ieri a Barcellona dopo le indagini della Squadra Mobile di Messina e del Servizio centrale anticrimine di Roma.

Il professionista di Paternò, attuale presidente dell’Ordine dei commercialisti di Catania, è il curatore giudiziario delle imprese sequestrate a Ofria ininterrottamente dal 2011. Le accuse mosse dalla Procura di Messina sono pesanti: concorso esterno in associazione mafiosa e violazione della pubblica custodia di cose. Secondo il giudice Salvatore Pogliese, che ne ha autorizzato l’arresto in carcere, gli indizi contro di lui ci sono e meritano di essere approfonditi. Si tratta comunque di accuse provvisorie, che il giudice confermerà o revocherà dopo l’interrogatorio di garanzia di Virgilitto.

Gli inquirenti gli contestano in sostanza di aver permesso agli Ofria di continuare a gestire l’impresa Bellinvia anche dopo la confisca. Il riferimento nel provvedimento è ad alcuni episodi in particolare: l’uso dell’auto aziendale alla moglie di Salvatore Ofria, malgrado non fosse più formalmente dipendente, poi la mancata annotazione degli incassi relativi alle tante vendite in nero documentate dalle cimici degli investigatori piazzate nella rivendita di pezzi di ricambio. Il controllo delle vendite da parte degli Ofria era così totale che un dipendente, in una conversazione intercettata, li definisce “aspirapolveri” per la capacità di incamerare tutti i ricavati.

Infine il giudice fa riferimento alla continua presenza degli Ofria (quando liberi) e dei familiari nelle sedi dell’impresa, definita dagli investigatori “un continuo pellegrinaggio”.

“L’amministratore giudiziario Virgilitto si è confrontato, insieme al ragioniere, con gli Ofria in una condizione di sostanziale parità e riconoscendo in capo a costoro la posizione di gestori di fatto”, scrive il giudice, che inserisce nel provvedimento il riferimento a un incontro tra il commercialista e Giuseppe Ofria, avvenuto nel nella sede barcellonese dell’impresa nel dicembre 2023. Mancavano pochi giorni a Natale e Ofria, pur non essendo formalmente dipendente, era dietro al bancone delle vendite quanto il commercialista entra, lo abbraccia e riceve da un altro dipendente un pacco, che porta via. Nel gennaio successivo il commercialista viene ancora una volta ripreso in sede a prelevare una busta consegnata da Paolo Salvo e a colloquiare con Domenico Ofria, che gli fa anche notare la presenza di “telecamere spia” (nella foto, il fotogramma dell’incontro tra Salvo, Ofria e Virgilitto).

A Virgilitto viene quindi contestata in primis la conferma del ragioniere Salvo Paolo, anche lui arrestato, direttamente sottoposto a Ofria come lui aveva constatato, scrivono gli inquirenti, e con lui ha concordato la distruzione di documenti che andavano invece consegnati al commissariato di Barcellona.

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