Il Comune dovrà restituire le somme in dieci o vent'anni, dipenderà dal piano di rientro che sarà approntato. All'amministrazione adesso il compito di redigere una nuova delibera, un ruolo fondamentale lo avrà il Consiglio Comunale.
Il Commissario Croce ci aveva già provato circa sette mesi fa mettendo a punto una delibera con cui il Comune di Messina avrebbe richiesto alla Regione l’anticipazione delle risorse finanziarie necessarie a colmare i debiti maturati dall’Ato3. Adesso l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua ha deciso di battere la stessa strada ed è riuscito ad incassare subito il sì della Regione. L’esponente della giunta Accorinti e il Commissario dell’Ato3 Michele Trimboli si sono recati “in missione” a Palermo per discutere con i funzionari regionali della possibilità di ottenere l’anticipazione dalla Regione e dare il via a quel percorso che alleggerirebbe il carico di debiti che pesano sulle spalle dell’Ato3. Lo scorso dicembre i debiti dell’Ato3, secondo il Piano di rientro allegato alla delibera sulla situazione debitoria della società d’ambito istruita dal dirigente alle società partecipate Antonino Cama e firmata dal commissario straordinario Luigi Croce, ammontavano a 29.677.553,09 euro. “Ma in quel documento non era stata prevista la copertura dei costi del servizio per l’anno 2012, secondo la circolare regionale il Comune avrebbe dovuto impegnarsi a garantire anche la copertura economica per il 2012 e la questione si arenò” spiega oggi il liquidatore dell’Ato3 Michele Trimboli. Senza dimenticare che su quel documento mancava anche il parere favorevole dei Revisori dei Conti, in quel caso vincolante, e che forti dubbi furono espresse dalla Commissione bilancio e dallo stesso Consiglio Comunale che non la votò. Adesso il Comune ha la possibilità di inserire anche le somme mancanti e che si riferivano al 2012, sarà questo il passaggio che servirà ad accelerare il processo. La Regione ha confermato che il Comune potrà richiedere 30 milioni di euro, necessari a ripianare i debiti e procedere alla liquidazione, che saranno restituiti in 10 o 20 anni, la palla quindi passa nelle mani dell’amministrazione. Dovrà essere infatti messa a punto una nuova delibera, con relativo piano di rientro, che colmi le lacune di quella precedente che non trovò l’ok del Consiglio e dei Revisori. Una volta approntata la delibera sarà fondamentale il ruolo della Commissione consiliare a cui toccherà l’esame del documento e dunque del Civico Consesso che sarà chiamato al voto. La Regione ha garantito che da quando la delibera verrà esitata e la richiesta ufficiale approderà sui tavoli palermitani ci vorranno circa 15 giorni per il primo trasferimento delle somme, fissato in 2/5 dell’intero ammontare. A quel punto potranno tirare un sospiro di sollievo i creditori dell’Ato3: fornitori, ma soprattutto Tirrenoambiente, società che gestisce la discarica di Mazzarrà, e Messinambiente, che si occupa dei rifiuti in città.
Assessore, mentre siete in viaggio e prima di mangiare il panino con le panelle, si faccia spiegare da trimboli alcune cose:
i lavori di pulizia che solertemente in questi giorni vengono seguiti da integerrimi dirigenti delle partecipate, sono ” a costi aggiuntivi”? ( straordinario per il personale )
Faranno lievitare i costi? ( debiti poi fuori bilancio )
Si faccia dare il riepilogo dello straordinario delle due partecipate del mese di luglio. ( solo per capire )
…e le inchieste giornalistiche? (???)