Su un totale di 1,4 milioni di euro di penali comminate dall'Atto a Messinambiente per la scarsa qualità dei servizi resi si è arrivati ad un accordo che fa respirare Messinambiente. Cancellate quasi tutte le sanzioni da maggio a dicembre 2013, i soldi che erano stati bloccati sono pronti ad andare nelle casse della società di via Dogali.
Primi tentativi di riappacificazione tra Ato3 e Messinambiente. La guerra fredda che in questi anni si è consumata tra le due società impegnate nella gestione rifiuti nel tempo ha prodotto milioni di euro di debiti e crediti, un contenzioso con numeri da capogiro, un tira e molla continuo per il riconoscimento di somme che servivano per gestire i servizi. Si lavora ancora alla famosa transazione che chiuderà il super contenzioso tra le due partecipate e in questi ultimi mesi di incontri e mediazioni si è riusciti anche a trovare l’accordo su un altro problema che ha rischiato di mettere in ginocchio Messinambiente: le penali per i servizi non resi.
Necessario fare un passo indietro per riepilogare la vicenda. Il caso scoppia a fine estate, quando l’Ato3 e il Dipartimento Ambiente di Palazzo Zanca iniziano una corrispondenza epistolare sullo stato dei servizi resi da Messinambiente. L’Ato, a cui ancora oggi spetta il compito di supervisione sull’operato della società gestita da Alessio Ciacci, inizia a segnalare disservizi sul fronte della pulizia e della raccolta rifiuti, sono i mesi della massima emergenza e così il Comune chiede ulteriori approfondimenti per prendere gli eventuali provvedimenti. Durissimi i responsi dell’Ato che parla di grave peggioramento del servizio effettuato e che intima il Comune a non corrispondere neanche un centesimo per quei mesi di lavoro. Numerose le note, anche nei mesi precedenti, in cui la società d’ambito non esita a dichiarare che il livello di realizzazione dei servizi non raggiungeva nemmeno il minimo indispensabile da assicurarsi in caso di emergenza sanitaria o di sciopero delle maestranze. E sono iniziate a fioccare le penali che nel corso dei mesi hanno bloccato oltre un milione di euro ai già esigui trasferimenti mensili che il Comune riconosce alla società per espletare i servizi. Esigui non tanto per la cifra in se, oggi sono circa 2,3 milioni al mese, ma per il fatto che quasi il 70% di queste somme servono per pagare gli stipendi, lasciando a disposizione solo una piccola quota necessaria a far sopravvivere i servizi.
In quello stesso periodo però sulla testa dell’Ato3 pendeva un decreto ingiuntivo con tanto di pignoramento da 6 milioni di euro fatto da Messinambiente per reclamare somme non riconosciute del 2012 e che mise in crisi la gestione generale della struttura che ad un certo punto si trovò senza liquidità economica non solo per pagare gli stipendi ma anche semplicemente per carburante e bollette del telefono.
Dunque una guerra a suon di note, relazioni e incontri che però oggi forse stanno finalmente portando qualche risultato positivo. Sotterrate le asce di guerra, almeno per il momento, Messinabiente e Ato3, ovviamente insieme al Comune, hanno trovato un accordo per ridurre le penali che da ottobre 2013 a oggi hanno bombardato Messinambiente. Penali per un totale di 1,4 milioni di euro per disservizi e servizi non resi secondo quanto stabilito dalle perizie finanziarie, vere e proprie multe che ogni mese hanno bloccato una parte del corrispettivo che il Comune riconosce alla società in liquidazione di via Dogali. Adesso però sembrano tutti essere decisi a fare un passo indietro e dai tanti incontri che si sono susseguiti negli ultimi tempi è venuta fuori la decisione di ridurre il carico di penali inflitte a Messinambiente, che così avrà un po’ di respiro economico. L’Ato ha deciso di ridurre a 36 mila euro l’importo delle multe comminate da maggio a dicembre 2014 che ammontavano a ben 1.085.000 euro. Circa 800 mila euro saranno trasferiti subito nelle casse di Messinambiente, il resto nelle prossime settimane.
Francesca Stornante
E nonostante tutto questo, c’è un consigliere comunale che “vanta” nel suo CV l’esperienza di Dirigente STO all’ATO, ed oggi fa le interpellanze di chiarimento all’amministratore di Messinaambiente……….. Fermate il mondo, voglio scendere.
E nonostante tutto questo, c’è un consigliere comunale che “vanta” nel suo CV l’esperienza di Dirigente STO all’ATO, ed oggi fa le interpellanze di chiarimento all’amministratore di Messinaambiente……….. Fermate il mondo, voglio scendere.
E’ SPUDORATA, SFACCIATA, SFRONTATA, SVERGOGNATA la richiesta di ATO Messina per scarsi servizi resi da MessinAmbiente quando il carrozzone regionale ATO ha xxxxxxxxxxxxx dei messinesi per la cura del verde cittadino tenuto da fare schifo all’umanità. I signori di ATO Messina predispongono perizie accurate sui costi del PERSONALE, MACCHINARI e IMPIANTI di MessinAmbiente, mentre non ci fanno sapere nulla su quelli del servizio di cui hanno la responsabilità. INVITO Guido LO FORTE ad indagare su ATO 3 Messina, cosi la facciamo finita per sempre con chi l’ha fatta sempre franca.
E’ SPUDORATA, SFACCIATA, SFRONTATA, SVERGOGNATA la richiesta di ATO Messina per scarsi servizi resi da MessinAmbiente quando il carrozzone regionale ATO ha xxxxxxxxxxxxx dei messinesi per la cura del verde cittadino tenuto da fare schifo all’umanità. I signori di ATO Messina predispongono perizie accurate sui costi del PERSONALE, MACCHINARI e IMPIANTI di MessinAmbiente, mentre non ci fanno sapere nulla su quelli del servizio di cui hanno la responsabilità. INVITO Guido LO FORTE ad indagare su ATO 3 Messina, cosi la facciamo finita per sempre con chi l’ha fatta sempre franca.