Il campione messinese di Body Building, vittorioso domenica scorsa a Malta, ha raccontato la sua esperienza
MESSINA – Mauro Azzolina nasce a Messina il 7 novembre 1998 e pratica sport praticamente da quando è nato. Fino a 10 anni pratica nuoto, poi passa al tennis fino a quasi la maggiore età. Successivamente scopre il mondo del Body Building e la passione lo porta a fare dei sacrifici che vengono ripagati dopo 4-5 anni di allenamenti.
A 23 anni, e con poco più di due anni di competizioni alle spalle, Mauro è già stato campione italiano Juniores, under 25, nella categoria Men’s Physique. Si è classificato sesto nell’importante gara internazionale dell’Arnold Classic Europe 2021. Recentemente, domenica 11 settembre, in un evento a Malta ha partecipato ad una gara della IFBB, la Federazione Internazionale Body Building. In questa competizione si è confrontato anche con il primo del ranking mondiale, l’italiano Francesco Fasciana, e ha vinto nella categoria che comprendeva i ragazzi alti più di 1m 79cm.
La vita di Mauro si divide tra l’aiuto ai pazienti anziani, è laureato in chinesiologia, preparatore atletico certificato di tennis presso il circolo di Curcuraci a Messina e nel resto del tempo libero si allena in palestra. Segue anche altre persone che si allenano per “stare in forma”, e partecipa alle gare di Body Building in giro per il mondo.
Il Body Building a Messina
Mauro Azzolina ha raccontato che a lui piace allenarsi, “anche in modo pesante”, a Messina però la pratica di questa disciplina non viene vista bene. I carichi di allenamento in un certo senso spaventano i proprietari delle palestre. “A Messina – racconta Mauro – non c’è una grossa cultura per questa disciplina, chi ne fa parte però si arrangia con quello che si ha perché siamo appassionati e coesi tra noi. Le palestre accontentano l’utente medio che vuole restare in forma, noi invece che ci alleniamo in modo più pesante, utilizzando più peso sugli attrezzi, non sempre veniamo guardati benissimo”.
Senza considerare gli enormi sacrifici sia per la dieta che per gli allenamenti che bisogna fare. I suoi allenamenti sono solitamente di un’ora e mezza, ma a volte anche di più, tutti i giorni. In alcuni periodi dell’anno fa anche doppie sedute arrivando a circa 10 sedute a settimana. Riguardo la dieta, a base di carne animale e albume, spiega che mangia almeno 6 volte al giorno: colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena e prima di andare a dormire ancora albume. In concomitanza delle gare deve poi ridurre al minimo carboidrati e anche l’idratazione per avere una maggior compattezza e durezza dei muscoli.
Il Body Building è una competizione di estetica. Mauro partecipa alle gare di Men’s Physique in cui i concorrenti indossano gli shorts. Solitamente i concorrenti vengono valutati dalla giuria per simmetria, volumi muscolari, definizione e shape. Nelle sue gare è molto importante la V-shape: quella forma per cui appare una vita molto stretta e spalle larghe. Vengono valutati errori nel posing nelle pose obbligatorie e quindi non basta essere soltanto definiti.
“Fare una gara – racconta Mauro – è molto impegnativo a livello fisico e mentale, ci si deve disidratare prima delle gare per avere i muscoli più definiti. Sono un insieme di accorgimenti da studiare insieme al preparatore, la dieta ti porta a non essere sempre lucido in vista della gara e giornalmente si seguono dei check su condizione e peso”.
Che emozioni ha provato vincendo l’evento di Malta?
“Vincere l’evento a Malta è stata un’emozione indescrivibile. È il mio secondo anno di competizioni e vincere una gara con atleti di questo calibro non è fa poco. Era presente anche il primo Men’s Physique della classifica mondiale Francesco Fasciana e sono onorato e contentissimo del risultato ottenuto sperando di far bene nelle prossima competizioni”.
Cos’è per lei il body building?
“Il body building per me è passione, dedizione, impegno. Dare sempre il massimo cercando di andare oltre quello che è il limite delle cose”.
Lo consiglierebbe?
“Prima di farlo bisognerebbe imparare a stare bene e fare fitness, è un’esperienza un po’ più estrema e richiede molto sacrificio. Con una buona base alimentare e con l’allenamento si possono ottenere risultati, limitati comunque rispetto a chi gareggia. Si sta bene con se stessi ed è una disciplina che richiede moltissimo impegno, ma se si ha la passione questo sport ridà tutto indietro”.
Come convincerebbe qualcuno che è indeciso tra l’allenamento semplice a passare al body building?
“È uno stato mentale, io quando ho iniziato venivo da altre discipline e il mio peso e composizione corporea era differente. Fino a 17 anni pesavo 60 kg, ero quasi anoressico nonostante avessi grandi livelli di forza. Adesso in alcuni periodi dell’anno arrivo a pesare anche 92 kg e in gara mi attesto sugli 80 kg, il grasso in gara è rasente allo zero. In un paio di anni il mio corpo è cambiato completamente”.
Può servire per contrastare anoressia e insicurezze?
“Certo, però va affrontato nel modo giusto e con qualcuno che ti segue sempre. Perché potrebbe in alcuni casi alimentare i disturbi alimentari invece di contrastarli. Fare dei sacrifici alimentari può portare a nervosismo e al tempo stesso quando invece si può mangiare si tende ad eccedere”.