Pochi giorni ci separano dall’appuntamento elettorale per le politiche e nei partiti c’è chi va, chi arriva e chi resta. Il leader di Risorgimento messinese D’Amore, il consigliere comunale Ticonosco e il tesoriere e componente del direttivo provinciale di Messina dell’Idv Gianluca Libro ufficializzano le loro decisioni
L‘Italia si avvicina al voto e l’attività di partiti e movimenti politici si fa sempre più frenetica. Anche Messina è pronta ad affrontare la tornata elettorale del 24 e del 25 febbraio, ma il pensiero dei politici “nostrani” è già rivolto alle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio, quando si rinnoveranno gli organi istituzionali di Comune e Provincia. E così alla viglia delle ormai imminenti elezioni politiche, cominciano a delinearsi alleanze ed a stringersi accordi destinati a durare sino all’appuntamento elettorale di maggio, almeno sulla carta. In queste ore è un susseguirsi di divorzi , dichiarazioni d’amore e conferme di sentimenti mai sopiti, tutti naturalmente ispirati dal più nobile ideale politico.
E allora vediamo cosa racconta il bollettino politico delle ultime ore .
Fabio D’Amore ufficializza l’addio a Raffaele Lombardo e in un comunicato scrive : «Noi restiamo fedeli alle ragioni del popolo siciliano e per questo ci riconosciamo nelle posizioni dell’Onorevole Giuseppe Picciolo, sostenendo con convinzione “Il megafano – Lista Crocetta”».
Il leader di Risorgimento messinese rompe, dunque, l’alleanza federativa con il Partito dei siciliani- MPA e passa dall’ala protettiva dell’ ex presidente della Regione Lombardo a quella dell’attuale presidente Rosario Crocetta. D’ Amore spiega che tale scelta nasce come conseguenza all’apparentamento dell’Mpa «con quelle forze di partito che con le loro scellerate gestioni hanno determinato la rovina del governo nazionale, del governo regionale e che hanno fatto toccare il fondo alla città ed alla provincia di Messina. Forze politiche –sottolinea il fondatore di Risorgimento Messinese – aspramente combattute al suo fianco, in tutte le sedi, nell’ultimo quinquennio, avendo sempre avuto come primo obiettivo il bene dei siciliani. Per tale motivo – prosegue D’Amore – abbiamo deciso di rompere l’alleanza non vedendo come Lombardo possa tutelare il Meridione, diventando invece strumento utile solo ad ingrassare gli interessi della Lega nord».
Per un politico ed un movimento che decidono di andare, c’è un altro rappresentante locale che ha deciso di non muoversi da dov’è e di comunicarlo “al mondo”, perché se è vero che il partito resta lo stesso, è altrettanto vero che cambiano i referenti politici. Salvatore Ticonosco, eletto consigliere comunale nella lista “Rialzati Messina – Buzzanca sindaco”, rimane nel Pdl ma saluta l’ex primo cittadino, di cui è stato un fedelissimo , e vira verso l’area ex Forza Italia, che oggi -soprattutto dopo l’esclusione dalle liste per Camera e Senato di Nania e Buzzanca – tiene in mano le redini del Popolo delle Libertà a livello locale.
Anche per il rappresentante del Civico Consesso le motivazioni non mancano, così come lui stesso spiega in un comunicato: «nel momento politico attuale, consapevole che la mia componente politica non ha raggiunto gli obiettivi di cambiamento, rinnovamento e di rilancio per sviluppare una progettualità politica territoriale, ho deciso di mantenere una posizione di continuità aderendo al PDL, dove mi è stata garantita una fase di riorganizzazione e di rilancio per sviluppare una vera e seria creatività politica sul territorio della provincia di Messina». Ticonosco fa sapere di essere arrivato «a tali conclusioni dopo un approfondito confronto avuto con il deputato regionale On. Nino Germanà, cui hanno partecipato, il Presidente della Provincia On. Nanni Ricevuto, l’On. Enzo Garofalo e l’amico consigliere provinciale Angelo Passaniti».
Se Ticonosco ha deciso di proseguire il suo percorso all’interno del Pdl, il tesoriere e componente del direttivo provinciale di Messina dell’Idv Gianluca Libro ha, invece, deciso di cambiare rotta e di proseguire il suo impegno politico all’interno di “Bene Comune”. Alla base di tale scelta c’ è l’assenza di condivisione delle strategie adottate dall’Italia dei Valori sia per le elezioni regionali in Sicilia sia per le elezioni politiche. Libro aderisce, dunque, al giovane movimento civico “Bene comune” , promettendo di mettere a disposizione «l’esperienza politica maturata e la mia voglia di fare, che ha nel primato della persona, nella libertà, nella democrazia, nella giustizia, nella legalità, nella responsabilità, nel merito, nell’equità sociale e nella sussidiarietà, quei valori fondanti che non riesco più a rintracciare nel partito di Antonio Di Pietro».
Il bollettino odierno finisce qua, ma quanto accade sistematicamente in periodi di campagna elettorale ci induce ad una riflessione. La politica sembra essere la metafora perfetta dell’amore, quello con la "a" minuscola ovviamente. Dove chi tradisce dice di farlo non perché è un fedifrago incallito, ma per colpa dell’altro (o dell’altra), che non gli (o le) dà abbastanza attenzioni , non quelle che il suo cuore desidererebbe . Nella politica è esattamente la stessa cosa: chi lascia un partito, un movimento o anche solo un progetto politico per andare altrove dice sempre di farlo per quella profonda ed insanabile delusione che brucia dentro e che spinge inesorabilmente a cercare riparo politico sotto altre bandiere. Ed è solo un caso fortuito se le nuove bandiere sotto cui ci si ripara hanno il vento a favore e sventolano forte . Così com’è un caso fortuito che certi uomini , delusi da mogli poco affettuose, si ritrovino tra le braccia di donne giovani e belle. (Danila La Torre)