Il sindaco di Taormina favorevole all'opera che "collega le due città metropolitane di Catania e Messina, il sud est dell’isola con lo Stretto e quindi con il resto d’Italia e dell’Europa. Cambierà anche ilturismo, ecco perché"
TAORMINA (IN ALLEGATO IL VIDEO CON L’INTERVENTO DEL SINDACO BOLOGNARI, DELL’AD DI RFI LUIGI FERRARIS, DEL MINISTRO MATTEO SALVINI, DELL’AD DI WEBUILD PIETRO SALINI E DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE SCHIFANI – “Questa porzione strategica della nostra Sicilia, polo turistico più importante della regione e tra i più importanti dell’intero Mezzogiorno, ha vissuto una giornata speciale. Sono stati avviati i lavori del raddoppio e spostamento a monte del tratto mancante della ferrovia che collega le due città metropolitane di Catania e Messina, il sud est dell’isola con lo Stretto di Messina e quindi con il resto d’Italia e dell’Europa. Un’opera strategica che si realizza a 156 anni dalla inaugurazione della tratta originaria”. E’ l’ottimismo, intriso a speranza, del sindaco di Taormina, Mario Bolognari, esternato davanti al parterre d’eccezione di autorità che ha fatto da cornice all’avvio dei lavori della tratta Taormina – Fiumefreddo, sulla Catania – Messina, parte integrante della nuova potenziata linea ferroviaria Palermo – Catania – Messina. Bolognari sintetizza con una analisi che parte da lontano la situazione che vive la Sicilia per quanto concerne il trasporto ferroviario.
“ Se confrontiamo gli orari del 1867 e quelli odierni, per andare da Catania a Messina – fa notare – si impiega più tempo oggi che allora, per l’aumento del traffico passeggeri e merci, con ricadute negative sull’economia e la qualità della vita di un’area che conta oltre un milione e mezzo di abitanti e oltre due milioni di presenze turistiche l’anno. La stessa idea del Ponte sullo Stretto di Messina è impensabile senza questa alta velocità tra Fiumefreddo e Giampilieri”. L’attenzione viene quindi puntata sull’importanza dell’opera “per la città di Taormina e dell’intero polo turistico costituito anche dai comuni di Giardini Naxos e Letojanni, ma che coinvolge inevitabilmente la stupenda Valle dell’Alcantara e l’area dell’Etna. Una coppia che parte da Berlino impiega 3 ore circa per giungere all’aeroporto di Catania e ne impiega altre 3 o 4 per giungere l’albergo nel centro di Taormina, cambiando almeno tre mezzi diversi di trasporto, se tutto è organizzato, altrimenti può impiegarne anche 5 o 6. Questo disservizio non incide negativamente solo sulla tenuta psicologica dei due berlinesi, ma anche sull’economia locale alla quale viene sottratta mezza giornata di shopping e di visite culturali nella nostra realtà. Un danno economico enorme, calcolabile in circa 100 milioni di euro l’anno. Prendere il treno all’aeroporto e trovarsi con un unico mezzo di trasporto direttamente in albergo – sottolinea il sindaco – farà guadagnare tantissimo al nostro territorio. Bisogna, però, finanziare e realizzare ciò che ancora manca per ottenere questo risultato”.
Bolognari disegna un quadro che va oltre il cantiere aperto ieri e parla anche delle “opere da decidersi in un tavolo tecnico con la Regione siciliana per l’ultimo collegamento in ascensore tra la Stazione e il centro storico di Taormina, di cui il Comune di Taormina possiede un progetto esecutivo sul quale va fatto l’aggiornamento prezzi. Pongo queste due questioni perché questo giorno speciale diventi anche un giorno felice. Ultima annotazione. L’area urbana nella quale è stato aperto il cantiere, Trappitello (il cui nome significa piccolo trappeto, non il frantoio che serviva per la torchiatura delle olive, ma per la lavorazione della canna da zucchero, fino alla crisi del Cinquecento, dovuta al crollo del presso dello zucchero dopo la scoperta dell’America), è un’area urbana cresciuta negli ultimi quarant’anni per la forte trazione delle attività turistiche di Naxos e Taormina. Domani, con la realizzazione della stazione nell’area di cui parliamo e la connessione intermodale con la tratta turistica ed ecologica già in corso di realizzazione mare-monte, lungo la Valle dell’Alcantara, diventerà un centro di grande sviluppo, dove sorgeranno molte strutture ricettive turistiche e molte aree destinate allo svago e all’intrattenimento. Sarà un centro di raccordo e snodo di grande vivacità e sviluppo”.
Il sindaco della città turistica è al termine del suo mandato (ha annunciato che si ricandiderà alle amministrative del prossimo maggio) e tracciando un bilancio della sua attività si dice “orgoglioso di avere messo nei cinque anni di mia responsabilità alla guida del Comune di Taormina, proseguendo un disegno che era già del mio predecessore, Eligio Giardina, il massimo impegno per equilibrare e far convivere le esigenze della popolazione residente con quelle dell’opera di Rfi. Ancora in questi giorni, in più punti del nostro territorio (questa mattina, venerdì, alle 6 inizierà un importante lavoro di messa in sicurezza nella zona nord, dove ci sarà lo sbocco della galleria che partirà proprio da qua), stiamo operando al servizio del futuro, sfidando critiche, malumori, disagi che, però, devono essere sopportati pensando a ciò che tutto questo sarà, guardando, una volta tanto, con grande fiducia allo sviluppo della nostra terra”.
Ma finora dove sei stato, al polo nord?
Vorrei vedere le faccie dei poveri turisti quando resteranno intrappolati o sulle banchine della stazione di Taormina ( tutta in galleria) o negli ascensori, visto che in questa zona manca spesso l’ energia elettrica…
Inoltre, ce la fara’ il Comune di Taormina, gia’ in dissesto finanziario, a pagare l’ esercizio e la manutenzione degli ascensori che servono la stazione???
Chi va piano va sano e va lontano.