Il presidente Archeoclub Brianni: "Bisogna uscire dall'improvvisazione e professionalizzare i nostri territori in chiave turistica"
MANDANICI – “Il potenziamento dello sviluppo locale non parte dal potenziamento del turismo, ma al potenziamento del turismo si giunge attraverso lo sviluppo locale”.
È uno dei passaggi chiave di “Turismo: promuovere il territorio, gestire le risorse, promuovere la destinazione” (Maurfix Editore, 2018), il libro del prof. Filippo Grasso, docente di Economia del Turismo all’Università di Messina, presentato a Mandanici. È stata l’occasione per un articolato dibattito su “Borghi: scrigno di cultura”, organizzato da Archeoclub Area Ionica Messina e comune di Mandanici, con la collaborazione dell’Osservatorio Beni Culturali dell’Unione dei Comuni e la Commissione comunale Cultura.
L’incontro si è tenuto nell’ex chiesa del SS. Salvatore ed è stato coordinato dal Presidente del consiglio comunale, Anna Misiti. Dopo i saluti del sindaco, Giuseppe Briguglio, e dell’assessore al turismo, Sebastiano Ravidà, il presidente della Commissione comunale Cultura, Ruggero Siddi, ha illustrato le caratteristiche di Mandanici. Subito dopo, il presidente di Archeoclub Area Ionica Messina, Filippo Brianni, e il prof. Grasso hanno dato vita ad un dialogo sulle potenzialità turistiche dei borghi, partendo dalle tematiche trattate dal libro ed alla loro attuazione nei tanti borghi del comprensorio.
Brianni: “E’ il momento del salto di qualità”
“Tanto si è fatto in termini di presa coscienza e recupero – ha detto Filippo Brianni – ora è il momento del salto di qualità, di professionalizzare in chiave turistica i nostri borghi, migliorando conoscenza, comunicazione e ospitalità”. Uscire dall’improvvisazione, quindi, curare i dettagli “e soprattutto tenere presente – ha detto il prof. Grasso – che il turista cerca un’esperienza di viaggio. I borghi si prestano bene a questo. Ma è necessario, programmare e non deludere le aspettative di chi viene a trovarci. I borghi devono imparare a capire quali sono i loro punti di forza e costruirci attorno un’offerta turistica compatibile e sostenibile, attraverso una sinergia tra i comuni che devono organizzare, le pro loco e le associazioni che devono integrarsi con le attività produttive che devono sapere interagire tra loro”.
Il borgo, in altre parole, deve tornare ad essere “famiglia”, ognuno con un proprio ruolo affinché il luogo sia bello, accogliente, sia in grado di informare in più lingue, di dare ospitalità a misura d’uomo, di aprire le proprie caratteristiche al viaggiatore, anche quelle più banali, in modo da condividere con il viaggiatore un’esperienza che sia per lui originale e unica. Grasso e Brianni hanno poi svariato sulle varie “declinazione del turismo” (dal naturalistico al religioso, con particolare riferimento alla valorizzazione delle risorse culturali) che si prestano meglio ai borghi del comprensorio.
I punti di forza dei borghi virtuosi
Sono stati illustrati i punti di forza di borghi virtuosi, come Savoca (“hanno usato la filmografia come attrattore e ci stanno costruendo attorno un’offerta turistica credibile e di qualità”), ed è stata stato sottolineato come la conoscenza di colui che vive il borgo è essenziale: “anche il vigile urbano dovrebbe saper dire al turista, non soltanto dove si trova un luogo, ma cos’è quel luogo, possibilmente in inglese. La formazione di figure che conoscano a fondo le caratteristiche del borgo e le sappiano veicolare in modo efficace è un passaggio essenziale”.
Numerosi anche gli interventi dal pubblico, tra cui il presidente regionale delle pro loco, Santi Gentile; il sindaco di Pagliara, Sebastiano Gugliotta; Geatano Scarcella, coordinatore di un progetto naturalistico e Pippo Turiano. Il testo di Filippo Grasso può essere reperito nelle varie librerie di Messina o acquistato online.