Procura di Messina chiede archiviazione per magistrati Palma e Petralia che gestirono pentito Scarantino, accusato del depistaggio sulla strage di via D'amelio
La Procura di Messina ha chiesto l’archiviazione dell‘indagine a carico dei due magistrati Anna Maria Palma e Carmelo Petralia, coinvolti in uno dei tronconi d’inchiesta sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio.
In particolare, su trasmissione di atti della procura di Caltanissetta, la magistratura messinese, guidata dal procuratore capo Maurizio De Lucia, ha valutato il ruolo dei due inquirenti, allora nel pool coordinato da Giovanni Tinebra – nel frattempo deceduto -nella gestione del pentito Vincenzo Scarantino.
Pentimento che la sentenza di Caltanissetta ha dichiarato falso, sollevando molti dubbi sull’inchiesta condotta ai tempi sulla strage in cui perse la vita Paolo Borsellino e sulle dichiarazioni di Scarantino in particolare.
Il procuratore aggiunto Vito Di Giorgio e il sostituto Antonio Carchietti, titolari del fascicolo, hanno trascritto autonomamente le telefonate “incriminate” tra i magistrati e il pentito, riallineato i documenti processuali e ascoltato testimoni. E hanno concluso, alla fine degli accertamenti, che non ci sono rilievi penali nel comportamento tenuto dai due magistrati durante la gestione della collaborazione di Scarantino.
Non sono sfuggite ai magistrati messinesi alcune “anomalie” nella vicenda, ma che nulla avrebbero a che vedere con la pesante accusa – calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa Nostra – ipotizzata nei confronti della Palma e Petralia