Nell'era di internet, a Palazzo Zanca si predilige lo "scripta manent". Piero David scrive una nota al presidente Barrile sulla questione "disabilitazione telefonate personali verso i mobili" e propone l'introduzione di codici individuali.
Da quando il neo presidente del Consiglio Comunale Emilia Barrile ha decretato lo stop alle chiamate di Palazzo Zanca verso i cellulari, anche i “botta-e-risposta” degli stessi partiti avvengono attraverso note ufficiali ed interrogazioni.
Solo qualche giorno fa, infatti, la Barrile spiegava come la “disabilitazione del traffico telefonico” verso i telefonini mobili fosse un atto necessario, in particolare considerandone l’utilizzo poco etico tra le stanze dei Gruppi Consiliari e, soprattutto, considerando il risparmio notevole derivante da un ligio controllo.
E lo faceva, appunto, attraverso una nota cartacea.
Niente telefoni, niente cellulari, niente comunicazioni da terzo millennio.
Paolo David, capogruppo del Partito Democratico, avrebbe allora potuto alzare il telefono della sua stanza al Comune e chiamare la Barrile per “manifestare apprezzamento per l’iniziativa relativa alla riduzione delle spese telefoniche” ed avanzare piccole chiarificazioni su una vicenda che lo stesso David dichiara aver sollevato già nel gennaio 2010.
Oppure avrebbe potuto attendere che l’esponente del suo stesso partito, il PD appunto, si trovasse nella stanza e comunicare con lei a voce.
Invece no, anche David ha rinunciato al telefono prediligendo il mezzo classico e cartaceo della nota.
Considerando “l’indiscriminato utilizzo dei telefoni nelle sedi assegnate ai gruppi consiliari per ragioni personali non riconducibili allo svolgimento di attività istituzionali – si legge nella nota – si suggerisce l’introduzione di codici telefonici individuali che consentano l’addebito delle chiamate personali ai consiglieri in modo che le stesse non gravino sulle spese dell’Amministrazione”.
Codici personali, dunque, e non lo smistamento delle chiamate attraverso il centralino come invece proposto dalla Barrile.
“La nuova procedura – conclude – deve intendersi estesa ai dirigenti, ai funzionari, ai gruppi consiliari e a quanti, a vario titolo, siano nelle condizioni di utilizzare le linee telefoniche comunali”.
Adesso la parola, anzi la penna, passa di nuovo al neo presidente.
Dopotutto, da che mondo è mondo “verba volant, scripta manent”.
Veronica Crocitti
MA ci sono 2000 modi per comunicare grazie alla rete..e molti dei quali pure gratis…