Il primo cittadino confessa di aver meditato le dimissioni, dopo l'arresto del padre, il costruttore Giuseppe Ricciardello coinvolto nell'inchiesta Dama Nera. Oggi, sollevata dagli sviluppi giudiziari, ringrazia chi l'ha convinta ad andare avanti.
Riceviamo e pubblichiamo la riflessione del sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, dopo il verdetto della Corte di Cassazione che ha censurato in parte il provvedimento con cui la magistratura romana pone il padre ai domiciliari, il costruttore Giuseppe Ricciardello, chiamato in causa dalla "Dama Nera" nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti Anas.
"Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e nell'operato di un uomo che nella sua vita non ha fatto altro che pensare a lavorare e a garantire lo stipendio a fine mese a centinaia di famiglie-così Irene Ricciadello Sindaco di Brolo commenta la sentenza della Suprema Corte di Cassazione secondo la quale Giuseppe Ricciadello non doveva essere arrestato-Non posso nascondere che questa esperienza mi ha segnata soprattutto perché ho sentito il peso del ruolo istituzionale in un momento delicatissimo per il nostro paese che con noi ha avviato un percorso virtuoso e di ripristino della legalità.
Ci sono stati momenti in cui ho pensato alle dimissioni,non lo nascondo,soprattutto quando ho dovuto spiegare ai miei figli perché ci definivano come una famiglia di delinquenti con volantini anonimi e firmati, con profili anonimi e con profili che hanno un nome e un cognome.
Non l'ho fatto forte dell'educazione che mi ha data mio padre e per la straordinaria solidarietà che ho ricevuto dai miei concittadini in questi mesi molti dei quali non mi avevano neanche votata ma che indignati dalla violenza degli attacchi alla mia persona e alla mia famiglia si sono stretti intorno a noi. A tutti loro va il mio più sentito ringraziamento,l'amore vince sempre sull'odio."