Per loro scatta il divieto di dimora nel Comune di Brolo
Un mese fa erano stati arrestati il 42enne brolese Fortunato Calabrò e il 53enne messinese Franco Chiaia, il primo in carcere e il secondo ai domiciliari.
Ora il giudice del Tribunale di Patti, Ugo Domenico Molina, ha emesso altre due misure cautelari, stavolta di divieto di dimora nel Comune di Brolo, per due messinesi, il 44enne Andrea La Spina ed il 40enne Alessandro Marchese, ritenuti responsabili di estorsione aggravata in concorso tra loro e con Calabrò.
Un imprenditore brolese, “strangolato” dall’usura e sull’orlo della disperazione, aveva deciso di denunciare tutto ai carabinieri di Patti, che avevano avviato le indagini, coordinate dalla sostituta procuratrice Giorgia Orlando, poi approfondite.
Il coinvolgimento di La Spina e Marchese era emerso già dalle prime dichiarazioni rese dalla vittima. Insieme a Calabrò, tra l’ottobre del 2017 e il marzo del 2018, avevano rubato grandi quantità di scarpe dal magazzino dell’imprenditore, già piegato dalla crisi e dai debiti.
Tramite foto, analisi del traffico telefonico e altri documenti, i carabinieri hanno individuato La Spina, commerciante di Rometta, che una notte, insieme a Calabrò, era andato in quel magazzino col furgone del proprio negozio.
In quel caso non avevano rubato ma “acquistato” al prezzo di 3 euro e 50 per paio di scarpe, cercando di costringere la vittima a redigere un fittizio documento di trasporto, al fine di giustificare la presenza del carico in caso di un controllo da parte delle forze dell’ordine.
Nel momento in cui l’uomo, disperato, si era lamentato per il danno economico subìto, i malviventi gli avevano risposto di “farsi i fatti propri”.
In altri casi, invece, era Marchese ad andare con Calabrò. In un’occasione, in particolare, hanno rubato 468 paia di scarpe ed hanno persino costretto il commerciante a regalare due paia di scarpe alla figlia di Marchese.