In una dimensione surreale che coinvolge storia, mitologia, lingua, simbologia e parallelismi le statue prendono vita, tra muse danzanti e musiche antiche
RIACE – Andrà in scena alle 21,30 del 22 agosto a Riace Marina Due Bronzi e un capanno, da un’ idea di Nino Surace, uno spettacolo teatrale promosso e finanziato dalla Città metropolitana di Reggio Calabria, nell’ambito del programma “Memoria e Mito”, per la celebrazione del cinquantesimo anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace.
Lo spettacolo «scritto e diretto da Walter Cordopatri, è a cura del team della Scuola di recitazione della Calabria, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Riace, a cui va un ringraziamento particolare alla persona del sindaco Antonio Trifoli – si legge in una nota diramata dalla Src -. Di grande sostegno inoltre, il contributo dell’associazione Radici di Cittanova. L’organizzazione e la logistica della manifestazione sono state curate dal direttore artistico Vincenzo Calcopietro con il contributo di Marcella Pisano».
Il Dna dello spettacolo
Si tratta di una piéce teatrale che rievoca gli istanti in cui le statue furono tirate fuori dalle acque del Mar Jonio, a Porto Forticchio, nella spiaggia di Riace, e si spinge oltre, creando una dimensione surreale in cui le statue stesse prendono vita, si interrogano e ci interrogano, tra muse danzanti e musiche antiche, in un connubio tra storia, mitologia, lingua, simbologia, parallelismi.
Chi erano i due eroi che dai fasti della Magna Grecia sono giunti fino a noi? Quale tragico evento li catapultò in fondo al mare? Cosa rappresentano oggi per la Calabria e per i calabresi tutti?
Viaggio attraverso i secoli
Un viaggio attraverso i secoli, da Pitagora di Rhegion alle colline di Argo, dalla Magna Grecia alle tracce vivide di quel tempo persistenti ancora oggi nella lingua Grecanica, il tutto sapientemente legato insieme dalle voci narranti delle muse e degli dei, custodi del tempo.
I suoni, le musiche, le danze, la potenza del Mito di cui questa terra è intrisa, fanno da scenario suggestivo ad una narrazione che vuole puntare l’attenzione non tanto alle teorie storico-scientifiche, quanto al valore simbolico che questi due splendidi guerrieri riflettono oggi, nella Calabria dei giorni nostri. L’arte non ha il compito di fornire risposte, quanto quello di creare suggestioni, suscitare domande, far riflettere, emozionare, farci sognare.