La sezione locale della sigla delle toghe dice no alle strumentalizzazioni, ai processi sui media e richiama all'unità della categoria
In questi ultimi giorni alcuni consiglieri del Csm – Antonio Lepre, Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli, Gianluigi Morlini – si sono autosospesi al fine di consentire che, senza inopportuno clamore, possa essere chiarita la loro posizione nelle sedi competenti, sia disciplinare che penale.
Magistratura Indipendente a Messina non intende giudicare le condotte altrui sugli articoli di giornale. Chi lo fa dovrebbe rammentare di essere magistrato, di indossare una toga che impone equilibrio, moderazione, ponderazione. Giudicare su sintesi giornalistiche non è serio ed è molto pericoloso. Si valutino i fatti e non le tesi offerte dai giornalisti.
Così la sezione locale di MI interviene sul dibattito che sta infiammando le toghe, dopo lo scandalo sollevato dal Caso Siracusa, partito proprio da una inchiesta della Procura di Messina.
Magistratura Indipendente a Messina è pronta a valutare anche severamente chi ha effettivamente sbagliato nonché a denunziare chi ha interferito sulle dinamiche consiliari e, per il futuro, chi interferirà indebitamente dall’esterno sulle scelte del Csm; farà tesoro delle esperienze anche del recente passato per sterilizzare nuove degenerazioni correntizie, si sostiene nella nota di Ugo Scavuzzo, per la Segreteria distrettuale di MI.
Non è il momento di divisioni interne, di strumentalizzare il singolo episodio relativo alla Procura di Roma perché una parte acquisisca consensi ai danni di un’altra o possa anche solo pensare di impartire lezioni generali di moralità.
La sensazione è che taluno voglia organizzare veri e propri processi in danno di un gruppo che ha una storia straordinaria e che non si riconosce nelle condotte – ancora peraltro solo ipotizzate dai giornali – di pochi. Tanti colleghi la pensano come noi; sono gli stessi che chiedono anche chiarezza; ci chiedono di prendere posizione, di spiegare che idea abbiamo di autogoverno e di aggregazione.
Magistratura Indipendente a Messina rifiuta il collateralismo politico e prende le distanze dalle condotte di chi dall’esterno tenta di condizionare o orientare le scelte dei gruppi o dei singoli consiglieri.