Bufera sugli impianti di compostaggio, rischia anche Messina. La Regione rassicura

Bufera sugli impianti di compostaggio, rischia anche Messina. La Regione rassicura

Francesca Stornante

Bufera sugli impianti di compostaggio, rischia anche Messina. La Regione rassicura

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giovedì 12 Dicembre 2019 - 08:00

A lanciare l'allarme un deputato regionale del M5S che ha puntato i riflettori sulla bocciatura di quasi tutti i progetti presentati dai Comuni. Compreso quello di Messina.

Prima l’allarme lanciato dal Movimento 5Stelle. Poi la pronta risposta dell’assessore regionale che ha buttato acqua sul fuoco. Di certo c’è che quando si parla di rifiuti in Sicilia l’attenzione sale alle stelle. Perché da troppo tempo l’isola soffre di un’emergenza cronica legata soprattutto alla schiavitù degli impianti privati. Perché la percentuale di differenziata è in crescita ma ancora troppo bassa per gli standard richiesti. I costi per i cittadini restano alti, i sacrifici aumentano perché devono cambiare le abitudini, i servizi non sono sempre efficienti.

Per questo ieri l’allarme lanciato dal deputato regionale del M5S Luigi Sunseri sui nuovi impianti di compostagli da realizzare in Sicilia ha fatto subito scalpore. Il deputato aveva parlato di un altro “macigno” che si stava abbattendo sulla già “disastrosa raccolta rifiuti dell’isola.

Sunseri ha spiegato che gli uffici della Regione hanno fatto strage dei progetti di compostaggio dei rifiuti organici presentati dai Comuni isolani, bocciandone ben 92 sui 97 presentati, quasi il 95 per cento.

“Sotto la scure dei severissimi uffici dell’assessorato dell’Energia sono caduti uno dopo l’altro i progetti presentati da comuni piccoli e anche grandi come Messina ed Enna, che, ambivano ad accaparrarsi una fetta dei 16 milioni messi a disposizione dall’Unione europea per potenziare la lotta contro i rifiuti”.

Il nuovo impianto messinese

Quindi tra i bocciati anche l’impianto che dovrebbe sorgere a Mili. Ne aveva parlato appena poche settimane fa il sindaco De Luca dopo un incontro con i tecnici regionali. Il sindaco aveva confermato la realizzazione di un nuovo impianto per il compostaggio anaerobico di dimensioni medio/grandi. E aveva spiegato che dopo la verifica su eventuali vincoli d’area, si sarebbe proceduto alla progettazione esecutiva da perfezionare proprio entro la metà di questo mese di dicembre.

“È assurdo – commenta Sunseri – gli uffici potevano e dovevano ricorrere alla prevista e diffusa pratica del soccorso istruttorio, come si fa in questi casi, invitando i Comuni a rimediare alle carenze individuate, che in alcuni casi sono veramente ridicole. Si pensi che alcuni progetti sono stati bocciati perché la firma digitale apposta sull’elaborato non era valida o uno dei documenti presenti nel dvd non era firmato digitalmente. Non si può perdere un fiume di finanziamenti per cavilli di questo tipo”.

La risposta di Pierobon

Ma la risposta dell’assessore regionale Alberto Pierobon non si è fatta attendere. “Stiamo correndo su tutti i fronti per accompagnare l’incremento continuo della differenziata. In particolare stiamo concentrando gli sforzi sugli impianti per il trattamento dell’umido, che rappresenta il 40 per cento circa della raccolta differenziata”.

L’assessore spiega che nei mesi scorsi il dipartimento ha pubblicato un bando da 16 milioni ed è andato incontro alle esigenze dei Comuni in tutti i modi. L’avviso non prevedeva soccorso istruttorio, il dipartimento ha ascoltato, ha fornito informazioni, ha messo a disposizione moduli e schemi di regolamento. Ha anche concesso due proroghe per dare più tempo.

“Se le istanze presentavano degli errori è giusto che gli uffici le abbiano rilevate. Le regole si rispettano. Inutile però fare allarmismo, perché l’iter prosegue come in ogni bando. E tra non molto il dipartimento potrà riaprire i termini. La Regione continuerà a investire nelle iniziative per favorire la raccolta differenziata e aiutare i Comuni nella fase di progettazione con diverse iniziative in cantiere”.

Quindi solo un rinvio, i fondi dovrebbero essere salvi. Anche per l’impianto messinese che dovrà sorgere a Mili.

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