Dalla preghierina al cenone, dal mercante in fiera alla Santa Messa: una “miscela” di tradizioni e riti che non cambia mai
Ci siamo. Tra qualche ora sarà di nuovo natale, molte tavole nelle case di italiani e messinesi si riempiranno di ogni genere di pietanza. I cristiani festeggeranno l’avvento di nostro Signore Gesù Cristo, per tutti sarà comunque un momento di riflessione e di relax dallo stress e dalla vita frenetica di tutti i giorni. I bambini sono pronti a scorrazzare per i saloni, le mamme e le nonne (e solo in alcuni i casi i papà) ad intasare le cucine. Primo, secondo, dolce e le ricette di Bianca Favaloro. La preghierina che non guasta mai, il pensiero a chi sta peggio di noi. In tanti luoghi dello Stivale si celebrerà questa ricorrenza in maniera nettamente più sobria, ma sempre dignitosa. Pensiamo alla mensa dei poveri ma non solo. E’ lo spirito che conta. Lo stare insieme, stretti e uniti. La condivisione.
La tv in sottofondo, gli anziani con il mal di testa. Una portata, poi l’altra, fino a sganciare il bottone del pantalone. Forza, sparecchiamo e partiamo con la tombola. 88: “le palle del papa”, «figghioli ma è Natale». 1: “u megghiu dopu i mia”. Due colpi e poi tutti vestirsi in fretta per la veglia. C’è chi va in chiesa la notte, chi invece preferisce lasciarsi andare al gioco e partecipa alla Santa Messa l’indomani. Prima o dopo c’è lo scambio dei regali, il momento più atteso dai piccoli. Svuotiamo questo albero traboccante dai. Lo zio si traveste da babbo natale: suonano alla porta, prendi la letterina. Parcheggiate le renne: «Dove è Giovanni? C’è un regalo per lui». Evviva, la macchina firmata Cars, Batman, Clementino, Ben Ten. Dei vestitini se ne frega. «Ancora regali, ancora». Salutiamo babbo natale, deve andare a portare i regali ad altri bambini.
I ragazzi si incontrano con gli amici, i piccoli vanno a nanna, i grandi tornano a giocare a carte. Cucù, bingo, trentuno e sette e mezzo. Sul più serio shemen e baccarat: si bussa, ma non troppo perché la vicina è anziana e già dorme. Ma come facciamo a fermarci? Oggi è natale. Lo zio grande, il più simpatico della compagnia, vende le carte del mercante in fiera: «la pagoda la vendo a…». Cosa? «Ma che sei pazzo». Il “lattante” porta sfiga. Le leggende metropolitane. Meglio l’ananas o la caravella. Facciamo i premi. Tutti vogliono vincere, o forse no perché chi si aggiudica il primo premio poi avrà gli occhi di addosso. «Mi facessero male le lenticchie…». Spumantino d’ordinanza, zucchero a velo sparso sul panno verde e intorno luci intermittenti di albero e presepe. La notte scivola così nelle case. E chi si muove, fa freddo.
Qualcuno esce. C’è chi in compagnia va al bingo a tentare la fortuna (non esageriamo). Altri fanno il “giro di Natale”. La classica “notte delle imbucate”: passare da casa a casa, giocare un po’ e poi fuggire. Scene e racconti immaginati, svariati. Ognuno ha i suoi. Non ci crederete, magari un po’ meno nella notte di natale, ma in queste feste gli italiani giocano molto di più anche on-line. I portali specializzati, nelle prime due settimane di dicembre, hanno già registrato un incremento del 20% del numero dei giocatori. A livello nazionale i giocatori dimostreranno una particolare predilezione per la roulette che si colloca al primo posto con il 30% delle preferenze, per il Poker al secondo posto con il 29% e per il Black Jack che si attesta al 24%. «Proprio per natale e per i giorni immediatamente successivi si prevede il più elevato picco di giocatori in rete di quest’anno» commenta Kenny Ibgui, amministratore delegato di BPG, leader nel settore dei giochi da casinò su internet per l’Italia. Si prevede che tutti gli operatori registrino un boom di iscrizioni, sulla scia delle numerose promozioni. Sarà, ma io preferisco non parlare col morto…
