Si è svolta questa mattina, per le strade del centro, la prima manifestazione studentesca nazionale che ha ovviamente coinvolto anche la città dello Stretto. Migliaia i ragazzi messinesi che hanno partecipato all'iniziativa mentre anche nel resto della Sicilia i cortei hanno colorato la giornata. LE FOTO DI SERENA CAPPARELLI
Chi ben comincia è a metà dell'opera. Oggi, in tutta Italia, gli studenti dei licei sono scesi in piazza per rispondere, a tono, alla proposta della riforma scolastica portata avanti dal Premier Renzi, il quale, secondo i giovani, punta principalmente, seguendo la falsa riga del DDL ex Aprea, a privatizzare gli istituti ed eliminare ogni traccia del reale significato di libero apprendimento.
Anche Messina ha risposto alla chiamata lanciata dall'organizzazione nazionale e, nella Trinacria, coordinata dalla Rete degli Studenti Medi Sicilia. Non una bandiera di partito come accaduto in altre occasioni ma un'unica maglia coordinatrice, composta da vari gruppi cittadini, ha sistemato il corteo, partito da Piazza Antonello alle ore 9:30, nel quale si sono mescolati i grandi licei del messinese ed anche alcuni provenienti dalla Provincia. Migliaia gli studenti che hanno deciso di aderire alla protesta (circa 5000): il percorso seguito è stato il solito, prima il Corso Cavour, in seguito la famosa "tornata" della Via Tommaso Cannizzaro ed infine l'immissione in Via Garibaldi che porta poi a Piazza Unione Europea.
Tantissimi i cori, gli striscioni e le voci che hanno accompagnato la mattinata. Il folto gruppo, colorato e allegro, ha accolto quindi al meglio l'inizio di questo Ottobre caldo, dimostrando come Messina, "la città babba", abbia ancora molto da dire anche e soprattutto in chiave nazionale. Davanti il Municipio della città dello Stretto, in conclusione del corteo, è avvenuto il consueto dibattito attorno alla questione, il quale ha entusiasmato la folla presente: molti ragazzi hanno quindi preso la parola, volendo chiarire ancora una volta i punti ciechi della riforma; si è mischiato agli studenti anche il Sindaco Renato Accorinti, il quale ha sostenuto la battaglia dei manifestanti. Tra i giovani i pareri riguardanti il primo corteo della stagione si sono rivelati positivi, come nel caso di Giulia, studentessa dell'ultimo anno, la quale ha dichiarato "Sicuramente una bellissima manifestazione, un'alta partecipazione ed una gradita grinta. Sono stata molto contenta del fatto che Accorinti abbia deciso di appoggiare la nostra causa. Una buona partenza ed un buon numero sono stati la nostra forza". Arianna, alunna invece del secondo anno, ha commentato "Eravamo tutti molto uniti. L'assemblea finale è stata realmente un successo e finalmente abbiamo lavorato insieme al meglio per il bene comune".
Ha espresso il suo parere anche Francesco Greco, Presidente Vicario della Consulta Provinciale degli Studenti di Messina, affermando "Contro tutte le previsioni gli studenti sono tornati in piazza numerosi, in un corteo senza colori, bandiere, strumentalizzazioni, un semplice corteo consapevole, delle scuole e di tutti gli studenti. Renzi, continuando a riempire sempre più spazi mediatici, in un rapporto di 136 pagine di slogan, dichiara che il miglior investimento per il paese è nella scuola, ma come può essere credibile con alle spalle un governo, un parlamento e un partito di cui è segretario, che hanno approvato azioni come un finanziamento di 7 miliardi alle Banche per la ricapitalizzazione di Bankitalia, condonato 90MLN alle lobby delle slot machine e ancora non bloccare missioni militari che portano la guerra nel mondo e non per ultimo eliminare il finanziamento pubblico alle scuole private. Intanto la scuola pubblica continua ad avvicinarsi sempre di più alla privatizzazione, i fondi continuano a risultare insufficienti, sia per le regolari attività, sia per l'edilizia scolastica, i contributi volontari spesso diventano obbligatori altrimenti molte attività verrebbero sospese, presto i dirigenti potrebbero ricevere ulteriori poteri decisionali diventando dei veri e propri manager, gli studenti frequentare gli ultimi 2 anni di scuola in un azienda come apprendistato, fornendo ovviamente mano d'opera gratuita. Se Renzi e il Ministro Giannini vogliono riformare la scuola con il parere di tutti, escano dai palazzi e scendano nelle piazze, capirebbero che gli studenti chiedono una scuola di equità e diritti, non di competitività e capitali. Lancio un appello a tutti coloro che oggi hanno preferito non protestare, restando in classe o a casa, questa potrebbe essere l'ultima occasione per fermare i piani di privatizzazione già delineati dai decreti Gelmini e Aprea, è una questione che ci coinvolge tutti, perché solo noi che viviamo il presente possiamo lottare per un futuro migliore. Un futuro che coinvolgerà noi, ma anche i nostri fratelli, nipoti, le nuove generazioni".
Anche la FLC CGIL ha preso parte alla protesta, volendo sottolineare, come ha fatto Graziamaria Pistorino, Segretaria Generale FLC CGIL di Messina, l'importanza della scuola come Istituzione libera da ogni legaccio, riguardi questo gli studenti o i docenti, "Elevare l'obbligo scolastico, garantire il diritto allo studio, combattere la dispersione scolastica queste misure potrebbero sanare la profonda frattura che esiste tra Nord e Sud del Paese e garantire pari opportunità ai nostri ragazzi. Intanto, sul versante dei lavoratori della scuola, si nega il rinnovo del contratto nazionale per tutti i lavoratori pubblici, riducendo fortemente i salari e la qualità della scuola pubblica".
Unica nota dolente della giornata, come comunicano gli stessi vertici della Rete degli Studenti Medi Sicilia, il tentativo di macchiare con la maleducazione e la violenza una protesta tanto pacifica ed importante: a Palermo, infatti, gruppi autonomi hanno lanciato delle uova sulle vetrate delle banche. A riguardo, Andrea Manerchia, Coordinatore Regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia, ha dichiarato "E' triste rilevare che ancora oggi, nel 2014, fanno più notizia qualche centinaio di ragazzi che lanciano uova piuttosto che cinquemila studenti pacifici e propositivi. Abbiamo mobilitato migliaia di studenti delle scuole superiori che, con la voglia di rilanciare davvero scuola, università e ricerca, si sono riversati per le vie di Palermo con le Bandiere della Rete degli Studenti Medi. Noi non siamo come loro".
Nelle piazze della penisola e specialmente in Sicilia i giovanissimi si sono realmente ripresi il titolo di "padroni del futuro" al grido di "La grande bellezza siamo noi!", lo slogan ufficiale utilizzato dalla Rete del Studenti Medi Sicilia; a tal proposito Manerchia ha affermato "Vogliamo cambiare questo Paese, senza mezzi termini, senza giri di parole. Vogliamo cambiare questo Paese con la forza dei contenuti e delle idee di decine di migliaia di ragazzi che, questa mattina, non sono entrati a scuola per prendere parte al nostro grande progetto, riversandosi nelle piazze meravigliose della nostra Sicilia, terra dimenticata dal tempo e dilaniata da politiche sorde e inefficienti".
Claudio Panebianco
free tibet,andateci a visitarlo a scopo culturale.La si che hanno scuole libere ed insegnanti all’altezza ,vi daranno il diploma di ginnastica…………..
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