Il 1 novembre scorso è entrata in vigore la direttiva europea 204/39/EC del 21/04/2004 MIFID (Marketin Financial Intrument Directive).
La Mifid è una direttiva che si impernia sul principio di responsabilità, tanto del risparmiatore che degli operatori finanziari e dei soggetti coinvolti a tutti i livelli (Banche, Sim, Società di gestione del risparmio, Promotori finanziari).
La grande novità è rappresentata da una nuova concezione di “ Tutela del Risparmiatore- in base al livello di servizio offerto dall’intermediario abilitato.( Banca,Sim etc).
Si passa quindi da un livello di protezione minima, quale quello in cui il servizio di investimento è prestato secondo le modalità dell’execution only (pura esecuzione degli ordini, ndr), a quello di protezione massima, come nel caso della “consulenza in materia di investimenti “dove la banca è obbligata ad ottenere le informazioni dal cliente e ad assicurare l’osservanza del parametro di “adeguatezza- degli investimenti.
Attraverso il questionario di “profilatura-, un’altra delle concrete novità per i risparmiatori, la banca dovrà approfondire la conoscenza ed esperienza in materia di investimenti del cliente,l’orizzonte temporale, gli obiettivi di investimento, la propensione al rischio e in ultimo, la situazione economica e patrimoniale .
Si comprende come il questionario di “profilatura- non debba essere compilato come semplice “ formalità- ma con responsabilità in quanto,lo ribadiamo, è un efficace strumento di tutela che può realmente evitare, come in passato, la vendita di prodotti poco trasparenti o rischiosi.
Uno dei principi ispiratori della Mifid infatti è proprio quello di accrescere la consapevolezza dell’investitore, di metterlo nella condizione di poter scegliere al meglio,anche attraverso un aumento dell’informazione e della trasparenza.
E’ dunque essenziale il rispetto del “ principio di responsabilità- di banche e risparmiatori.
Le banche, in quanto la Mifid attribuisce responsabilità individuali ai loro dipendenti/consulenti sia di carattere amministrativo sia, in alcuni casi , anche di carattere penale ne consegue che “Le informazioni da fornire ai clienti devono essere corrette, chiare e veritiere-.
Ma anche riguardo al cliente – risparmiatore la Mifid prevede che le dichiarazioni rilasciate debbano essere veritiere poiché è necessario che egli comprenda che la “ profilatura- è fatta nel suo interesse per evitare che in futuro gli vengano proposti prodotti non attinenti al suo profilo di rischio.
E’ dunque fondamentale che cadano tutte le “resistenze psicologiche- a fornire informazioni riguardo la sua situazione patrimoniale, informazioni necessarie per una corretta conoscenza del suo profilo d’investitore.
Di certo, dopo gli scandali finanziari degli ultimi anni – da Cirio a Parmalat, dai Tango-bond ai derivati di Italease i risparmiatori sono in fiduciosa attesa. La speranza è che con le regole europee possano arrivare davvero maggiore tutela per tutti e controlli più efficaci.