Dopo gli interventi della Banca Centrale Europea, le rate dei “variabili- , che le banche spingono con forza, hanno raggiunto livelli insostenibili per le famiglie italiane.
Acquistare casa in Italia con un mutuo costa più che in Europa in media circa mezzo punto percentuale.- Un differenziale anomalo- ha dichiarato Giovanni Carosio direttore generale di BanKitalia aggiungendo“il tasso di interesse sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è in Italia pari al 5,2 % a fronte el 4,7 % in media nell’area Euro.
Inoltre sul totale dei mutui erogati oltre il 75 % è a tasso variabile, la media europea arriva al 40%
Certo i tassi iniziali sono più bassi rispetto a un tasso fisso, ma negli ultimi anni si è assistito ad un continuo lievitare delle rate dei mutui.
Dal Dicembre 2005 quando il costo del denaro era a quota 2 % si è arrivati al 4% con l’ultimo rialzo del 6 Giugno.
Nell’ultima riunione di giovedì 4 Ottobre la BCE ha lasciato invariato il costo del denaro, appunto al 4%, decisione dettata dalla congiuntura negativa abbattutasi sul mercato del credito in Agosto.
Ma quali sono state le conseguenze per i titolari di mutui a tasso variabile?
L’Adusbef denuncia come i tassi siano passati dal 3,5 % del Dicembre 2005 al 5,75 % odierno.
La conseguenza è che molti italiani si trovano a pagare maggiori rate annuali da un minimo di 1300Euro a un massimo di 2900.
Molti nuclei familiari non riescono a sostenere la spesa al punto che, secondo l’Abi, associazione bancaria Italiana, le banche hanno già avviato procedure esecutive per 400mila famiglie , il 12 % di tutti i mutuatari che sono circa 3 milioni e mezzo. Per far fronte al caro-tassi sono aumentate le richieste per allungare la durata del mutuo, così da lasciare fermo l’importo della rata.