Caro Oro !
Parafrasando un celebre film di 007 si potrebbe affermare che, in tempi come questi, è proprio “tutto oro quello che luccica-.
Nel 2002 un’oncia si acquistava a 250 dollari e da allora il nostro più prezioso “ bene rifugio- ne ha fatta di strada.
Già, perché la quotazione del metallo giallo il 13 marzo scorso ha superato la soglia dei 1000 dollari l’oncia, ripiegando poi abbastanza bruscamente attorno ai 920 dollari, quotazione che sta mantenendo ancora in questi giorni.
Tutto ciò non è un caso: la maggiore potenza economica del mondo, ovvero l’America, che da sola produce il 28 % del PIL ( prodotto interno lordo) mondiale è ufficialmente in recessione e ciò condiziona i mercati finanziari di tutto il mondo.
La propensione degli investitori e dei piccoli risparmiatori è quella di liberarsi della “carta-, ovvero azioni e obbligazioni, per acquistare attività “solide- come appunto l’oro e tutte le materie prime in genere, gonfiate da una forte domanda proveniente soprattutto dalle nuove economie emergenti.
Ma allora possiamo considerare questa improvvisa-corsa all’oro- come un momentaneo fenomeno che si dissolverà quando questa crisi sarà finita e l’America riprenderà il suo ruolo di economia-guida ?
Questa riflessione non può prescindere dal ruolo sempre più importante che Cina e India giocheranno nel futuro assetto dell’economia mondiale, sia in qualità di “investitori- ma anche in qualità di “consumatori- d’oro.
Infatti il fenomeno è duplice poiché, da un lato le banche centrali dei due colossi asiatici stanno progressivamente aumentando le loro riserve aurifere, dall’altro circa 2,5 miliardi di persone – nuovi consumatori nati dal boom economico – stanno iniziando ad acquistare gioielli, orologi, bracciali, simboli sociali di un benessere conquistato e volutamente ostentato.
Ovviamente questo percorso non sarà privo di rischi, è il risparmiatore che voglia investire in oro deve aver ben presente oltre le opportunità di guadagno anche il rischio di forti oscillazioni , così come è accaduto in questo periodo, dovute proprio alle grandi trasformazioni economiche e sociali del nostro tempo.