Dopo oltre 18 mesi dall'elezione non c'è traccia dello spirito che ha animato l'inizio dell'avventura. Non c'è stata alcuna rivoluzione, se non la "rivoluzione radical chic" che ha finito con il mettere all'angolo i sogni di Cambiamo Messina dal basso.
E’ proprio vero, ormai indietrononsitorna: l’anima rivoluzionaria e di sinistra di quel movimento che ha portato Accorinti sulla poltrona di sindaco è stata definitivamente messa in un angolo. Non c’è stata alcuna rivoluzione e, se mai c’è stata, è stata la rivoluzione dei radical chic, lontani anni luce dal sentire, dalle logiche ed anche dalle spinte sincere ed emozionali di Cambiamo Messina dal basso. Le pagine del libro di questi 18 mesi ci raccontano una storia di gran lunga diversa da quel primo capitolo e dalle stesse intenzioni di chi lo ha scritto.
C’era una volta Cambiamo Messina dal basso, che ha creduto davvero di poter chiudere con il passato e avviare una rivoluzione culturale aprendo una nuova stagione affidandosi ad un uomo con 40 anni di battaglie civili alle spalle.
C’era una volta l’alta borghesia di Messina che dopo aver preso tanto per tanti anni, anche restando dietro le quinte, ha trovato una bandiera, un simbolo, grazie al quale approdare direttamente a Palazzo Zanca. Non importa se a quelle battaglie civili non hanno partecipato, se non sono mai saliti sul pilone e tutto sommato chi se ne frega del ponte, dell’archivio storico e dei tir in città, l’importante era mandare un segnale chiaro alla politica stagnante e, soprattutto entrare nelle stanze dei bottoni. Non importa se i compagni di viaggio di Accorinti fino a quel momento rappresentavano l’ala di sinistra più a sinistra, se con lui c’erano i pinellini, Rifondazione, pacifisti e comunisti, l’importante era trovare quella chiave che avrebbe consentito di mandare a casa Genovese e tornare ad amministrare la città.
C’era una volta Cambiamo Messina dal basso, che 18 mesi dopo non è riuscita a cambiare quelle piccole grandi cose che voleva cambiare e non per colpa sua, ma perché in quel Palazzo non l’hanno fatta entrare.
E c’era una volta l’alta borghesia che è riuscita a trasformare l’elezione del sindaco scalzo in una “rivoluzione radical chic”, lasciando che le periferie restino periferie, lasciando gli ultimi alla cura amorosa dei volontari, e mettendo al centro il centro. Nella fotografia di questa giunta non c’è un solo volto che rappresenti lo spirito originario del movimento (se non ovviamente Accorinti, che è la bandiera scelta dalla Messina bene per arrivare al Comune), e l’assessore Ialacqua, che temo morirà di solitudine prima o poi e già in questi mesi ha dovuto affrontare una frattura interiore con la sua anima ambientalista. Non sto dicendo che Ialacqua non è chic ma, anche se non lo ammetterà mai, in questa giunta di professori con il vizio di considerare chi sta di fronte come uno studente ignorante al primo esame, lui è come un pesce fuor d’acqua. In questi 20 anni lo abbiamo visto in prima linea in ogni battaglia per la difesa dell’ambiente e la sua anima di sinistra e rivoluzionaria ha sempre scalpitato. Mai si era vista una squadra così omogenea nello stile, nella provenienza sociale e persino nel non confrontarsi con il mondo esterno, fossero anche quei sostenitori entusiasti che ancora fino ad oggi e magari anche domani continueranno a farlo. Tutto può rappresentare questa giunta tranne che la rivoluzione che Cambiamo Messina dal basso e Accorinti sognavano sin dalla fine del 2012. Ma qualcuno con i vecchi partiti che al ballottaggio hanno consentito la vittoria di Renato doveva pur trattare, e non potevano certo farlo i rivoluzionari, gli accorintiani puri. Qualcuno, quando il destino finanziario dipende da Roma o Palermo con i leadercheceranoprima doveva pur parlare, e non potevano certo farlo i sinceri idealisti che hanno condiviso l’inizio dell’avventura con Renato. Qualcuno doveva pur contrattare con un’ Aula a maggioranza di vecchia politica ogni documento contabile. A maggior ragione se quel documento non solo non rivoluziona un bel nulla ma sana l’eredità di gestioni che in campagna elettorale erano state aspramente contestate. E queste forme di diplomazia, tipiche delle vecchie logiche non potevano certo essere affidate ad assessori rivoluzionari che dicono “mai più”. Ecco perché indietrononsitorna. Non si può tornare indietro a quel febbraio 2013 a quel Cambiamo Messina dal basso che è stata solo un’illusione ottica utile all’altra anima del gruppo per arrivare nel Palazzo. Sia chiaro, nulla nei confronti di questa squadra di persone perbene, oneste e volenterose, ma che con lo spirito originario accorintiano, quello della campagna elettorale ci stanno come si suol dire, “come i cavoli a merenda”. Tra l’inizio dell’avventura e l’elezione in mezzo c’è stato il ballottaggio ed è stato in quel momento che la rivoluzione ha cambiato faccia, è stata costretta a cambiare faccia, per avere oltre ai voti della protesta e della rabbia, della stanchezza e dell’indignazione anche quelli di chi è lontano anni luce da questo progetto e non si è mai letto neanche una riga del programma di Accorinti sindaco.
Non mi stupisce e non mi indigna il fatto che Elio Conti Nibali possa avere un passato di centro destra perché neanche per un momento ho creduto che la politica sia rimasta fuori da questa giunta o che non ci siano zampini dietro ogni nome. Mi stupisce lo stupore di alcuni nello scoprire quel che è chiaro sin dal primo giorno. L’unica anima che manca in questa amministrazione è quella rivoluzionaria, quella appunto della campagna elettorale. Per il resto, le altre anime, ci sono tutte e vanno d’accordo con tutti alla grande. Mi stupisce lo stupore di chi si accorge solo ora che il sindaco non riesca ad andare oltre i confini di un cerchio ristretto, proprio lui che ha sempre usato la parola partecipazione. Quel confine che non va oltre la Piccola comunità nuovi orizzonti che fa riferimento spirituale al gesuita padre Felice Scalia. Tutti, dagli assessori agli esperti, a quanti gravitano nelle stanze dell’amministrazione, fanno parte o sono vicinissimi alla Piccola comunità Nuovi Orizzonti. Scegliere solo all’interno della stessa cerchia non è un grande orizzonte, ma lo rende piccolo. Non puoi attaccare le vecchie logiche partitiche e poi non aprire la finestra di casa tua. Anzi, con le vecchie logiche si avevano più partiti, qui c’è un monocolore. E se la scelta non ricade nel confine allora si va a cercare oltre lo Stretto, come se Messina e il movimento Cambiamo Messina dal basso non riescano ad esprimere risorse e talenti. E’ davvero “piccola questa comunità” se la tua classe dirigente la scegli senza partecipazione o se emargini chi è diverso o non piace alla gente che piace….(vedi il caso di Clelia Marano). Non un solo esponente della società civile ha avuto spazio e voce con questa amministrazione, il che, viste le premesse, è a dir poco singolare. Non voglio credere che il movimento non avrebbe potuto esprimere un sostituto di Cucinotta. A me viene in mente nome, Luciano Marabello, ma è troppo rappresentante dello spirito di CMdb. Sono quelle tre paroline, cambiamo e dal basso che non piacciono a chi indietro non vuol tornare perché ormai è arrivato dove voleva arrivare.
Basta leggere quanto scritto da padre Oliveri, il 14 giugno 2013 a sostegno di Accorinti per capire quanto sia abissale la distanza tra quella lettera e la realtà.
“Accorinti potrà dare voce al grido delle periferie, ai più deboli e piccoli, alle persone dimenticate- scriveva- I messinesi possono scegliere tra “Davide e Golia”. Non si tratta di un ballottaggio tra due partiti, ma fra due filosofie e due modi diversi di leggere la realtà cittadina: da una parte le logiche di potere, l’organizzazione partitica; dall’altra parte un “piccolo” uomo idealista, che richiama dei valori di base semplici. Mentre chiese e quartieri di lusso hanno avuto, e avranno, sempre finanziamenti e aiuti dall’alto, le parrocchie e le zone di periferie, non hanno neanche le “briciole”.Credo che Renato Accorinti ascolterà le persone dimenticate, lasciando la scrivania del potere e camminando tra la gente e con la gente”.
Sono convinta che anche Accorinti lo credeva ed anche i suoi sostenitori. Oggi mi chiedo: quale parte dello spirito dei CMdb ha visto applicazione? Non c’è stato tempo per le periferie perché le priorità sono state invertite ed il centro ha preso tutta la scena. Prendiamo i Beni comuni, in 18 mesi non si è fatto assolutamente nulla. La prova è il fatto che i pinellini hanno occupato la scuola Foscolo le cui condizioni di abbandono erano note alla giunta sin dal 2013 ed i progetti per un uso alternativo presentati dal Consiglio di circoscrizione sono stati ignorati. Non da Buzzanca, ma dalla giunta dei Beni comuni. Situazione simile per la vicenda migranti. Da mesi cerco un indizio di rivoluzione nei servizi sociali. L’unica cosa di CMdb è la realizzazione della Casa di Vincenzo, voluta strenuamente da Accorinti. Dispiace sentire Ialacqua dichiarare “è passato solo un anno e mezzo le rivoluzioni hanno bisogno di tempo, almeno un paio d’anni”. Non ho mai sentito di una rivoluzione al rallentatore, una rivoluzione postuma.
Non c’è più nulla dello spirito rivoluzionario del 2013, niente di più lontano da quel suono di campana tibetana che echeggiò a febbraio nel Salone delle Bandiere.
Parafrasando Nanni Moretti verrebbe da chiedere “Renato, fai qualcosa di Cambiamo Messina dal basso”
Rosaria Brancato
Renato fai qualcosa di rivoluzionario, dimettiti e salva la faccia
Renato fai qualcosa di rivoluzionario, dimettiti e salva la faccia
Ialacqua ha le ore contate e spero che indietrononsitorna sostituisca completamente questo +++++++ movimento pieno di personaggi +++++++ convinti di essere il centro del mondo. Così tutto ritornerà alla normalità e questi quattro ++++++continueranno a frequentare i loro circoletti ripetendosi che sono i più bravi del mondo
Ialacqua ha le ore contate e spero che indietrononsitorna sostituisca completamente questo +++++++ movimento pieno di personaggi +++++++ convinti di essere il centro del mondo. Così tutto ritornerà alla normalità e questi quattro ++++++continueranno a frequentare i loro circoletti ripetendosi che sono i più bravi del mondo
Condivido in pieno la lucida e spietata analisi a cui mi permetto una coda o, se volete, una premessa. Per attuare il programma “rivoluzionario” di CMdB sarebbe stata necessaria una rivoluzione dall’alto. Cambiare strategicamente prima di tutto il Palazzo. Rifare daccapo tutta la macchina burocratico-amministrativa e, in altre parole, mettere gente nuova e fidata, ammesso che ce ne sia, nei posti strategici dell’amministrazione pubblica. Per far ciò ovviamente bisognava avere una mappa dei centri nevralgici del Comune e non presupporre, superficialmente, che fosse tutto automatico. Non uno dei vecchi dirigenti ha risposto alle nuove logiche, ammesso che ci siano state, di una nuova amministrazione che ancora non c’è. Errore grave e fatale.
Condivido in pieno la lucida e spietata analisi a cui mi permetto una coda o, se volete, una premessa. Per attuare il programma “rivoluzionario” di CMdB sarebbe stata necessaria una rivoluzione dall’alto. Cambiare strategicamente prima di tutto il Palazzo. Rifare daccapo tutta la macchina burocratico-amministrativa e, in altre parole, mettere gente nuova e fidata, ammesso che ce ne sia, nei posti strategici dell’amministrazione pubblica. Per far ciò ovviamente bisognava avere una mappa dei centri nevralgici del Comune e non presupporre, superficialmente, che fosse tutto automatico. Non uno dei vecchi dirigenti ha risposto alle nuove logiche, ammesso che ci siano state, di una nuova amministrazione che ancora non c’è. Errore grave e fatale.
premetto che senza voler nulla togliere,in un post di qualche mese fa avevo parlato di radical chic che avevano in pugno una barbuto scalzo che mandano allo sbaraglio per poi dietro tenere in mano i fili.Non avevo considerato però che il fondo ancora non è stato raggiunto.Ma siamo sulla strada buona ed indietrononsitorna.Una volta c’era la Democrazia Cristiana a divorare la città,oggi i radical chic,che assetati di potere stanno riducendo una città a livello dello Zimbabwe .E u scemu di quartiere ora non c’è mancu chiu.
premetto che senza voler nulla togliere,in un post di qualche mese fa avevo parlato di radical chic che avevano in pugno una barbuto scalzo che mandano allo sbaraglio per poi dietro tenere in mano i fili.Non avevo considerato però che il fondo ancora non è stato raggiunto.Ma siamo sulla strada buona ed indietrononsitorna.Una volta c’era la Democrazia Cristiana a divorare la città,oggi i radical chic,che assetati di potere stanno riducendo una città a livello dello Zimbabwe .E u scemu di quartiere ora non c’è mancu chiu.
Concordo con Carlo Primo.
Penso che sia una analisi spietata ma lucida su quali siano stati gli errori “tattici” di questa giunta.
Salvatore
Concordo con Carlo Primo.
Penso che sia una analisi spietata ma lucida su quali siano stati gli errori “tattici” di questa giunta.
Salvatore
Gli amici di altri candidati a sindaco di Messina che non sono riusciti a vincere, nonostante le previsioni danno l’ennessimo colpo abbastanza scontato al sindaco eletto dai Messinesi.
Buddista, pacifista, scalzo, peace&love, adesso si dice attacca con una ridicola definizione di radical-chic… ormai a leggere certe cose si perde solo tempo….
Ma quale rivoluzione? Il compito di questa amministrazione è fare le cose per bene, nonostante i commercianti, nonostante i politicanti che si sono candidati con Calabrò (e prima erano con Buzzanca) e che affossano il consiglio comunale…nonostante i messinesi.
Gli amici di altri candidati a sindaco di Messina che non sono riusciti a vincere, nonostante le previsioni danno l’ennessimo colpo abbastanza scontato al sindaco eletto dai Messinesi.
Buddista, pacifista, scalzo, peace&love, adesso si dice attacca con una ridicola definizione di radical-chic… ormai a leggere certe cose si perde solo tempo….
Ma quale rivoluzione? Il compito di questa amministrazione è fare le cose per bene, nonostante i commercianti, nonostante i politicanti che si sono candidati con Calabrò (e prima erano con Buzzanca) e che affossano il consiglio comunale…nonostante i messinesi.
L’onestà personale deve essere nelle corde di un qualsiasi personaggio che riveste funzioni pubbliche, e non un vanto che ne fa costantemente una polemica demarcazione con taluni predecessori. L’onestà da sola non risolve i problemi, nè della gente nè della citta, se non abbinata alla visione e capacità di amministrare. Sbandierare di non avere “padroni” non basta a portare risultati; occorrono le azioni, e a queste – in denmocrazia- caro sindaco, si chiede il maggiore coinvolgimento possibile fra chi, a qualunque titolo o apparteneza, rappresenta i cittadini. L’impressione che se ne ricava sempre più da questa amministrazione è quella di un malcontento generale che porta -purtroppo- persino a pensare che “Si stava meglio, quando….”
L’onestà personale deve essere nelle corde di un qualsiasi personaggio che riveste funzioni pubbliche, e non un vanto che ne fa costantemente una polemica demarcazione con taluni predecessori. L’onestà da sola non risolve i problemi, nè della gente nè della citta, se non abbinata alla visione e capacità di amministrare. Sbandierare di non avere “padroni” non basta a portare risultati; occorrono le azioni, e a queste – in denmocrazia- caro sindaco, si chiede il maggiore coinvolgimento possibile fra chi, a qualunque titolo o apparteneza, rappresenta i cittadini. L’impressione che se ne ricava sempre più da questa amministrazione è quella di un malcontento generale che porta -purtroppo- persino a pensare che “Si stava meglio, quando….”
Pieruccio ha centrato. Si inneggia ad una rivoluzione popolare mancata come se i messinesi fossero rivoluzionari…mentre sono sempre stati mansuete pecorelle vittime delle segreterie dei potenti. La giunta deve lavorare tenendo fuori la politica corrotta. Poi la squadra la sceglie il Sindaco. Ovvio che Accorinti non ha vinto con i voti di chi vuole l’ esproprio proletario dei beni comuni che si possono destinare alla comunità solo se si mettono in sicurezza ed a norma. Tutto questo senza denari perche’ riordiamolo i debiti debiti debiti debiti,debiti, debiti, debiti,debiti non li hanno fatti i radical chic…lo sanno pure le pietre….ma per favore…
Pieruccio ha centrato. Si inneggia ad una rivoluzione popolare mancata come se i messinesi fossero rivoluzionari…mentre sono sempre stati mansuete pecorelle vittime delle segreterie dei potenti. La giunta deve lavorare tenendo fuori la politica corrotta. Poi la squadra la sceglie il Sindaco. Ovvio che Accorinti non ha vinto con i voti di chi vuole l’ esproprio proletario dei beni comuni che si possono destinare alla comunità solo se si mettono in sicurezza ed a norma. Tutto questo senza denari perche’ riordiamolo i debiti debiti debiti debiti,debiti, debiti, debiti,debiti non li hanno fatti i radical chic…lo sanno pure le pietre….ma per favore…
“Ancora non capisco, come facciano a non capire”.
La candidatura di Renato è stata voluta e sostenuta, nella prima ora, dall’Associazionismo laico e cattolico. A Lui si sono successivamente, o parallelamente, accodati i movimenti politici di sinistra (più in là di quella classica) che a Messina hanno una esigua rappresentanza. Renato a Messina non è la vittoria della Sinistra radicale ma è stata anche sostenuta da questa. Renato a Messina è la vittoria della gente di buona volontà, stanca di un sistema (i fatti di cronaca sono sotto gli occhi di tutti). Se all’interno di questa ci sono più anime, a Messina l’anima maggioritaria elettoralmente è quella borghese che ha il dovere morale di gestire la transizione verso il nuovo. STOP
“Ancora non capisco, come facciano a non capire”.
La candidatura di Renato è stata voluta e sostenuta, nella prima ora, dall’Associazionismo laico e cattolico. A Lui si sono successivamente, o parallelamente, accodati i movimenti politici di sinistra (più in là di quella classica) che a Messina hanno una esigua rappresentanza. Renato a Messina non è la vittoria della Sinistra radicale ma è stata anche sostenuta da questa. Renato a Messina è la vittoria della gente di buona volontà, stanca di un sistema (i fatti di cronaca sono sotto gli occhi di tutti). Se all’interno di questa ci sono più anime, a Messina l’anima maggioritaria elettoralmente è quella borghese che ha il dovere morale di gestire la transizione verso il nuovo. STOP
Radical chic è un’espressione per definire gli appartenenti alla ricca borghesia o gli snob provenienti dalla classe media che, per seguire la moda, per esibizionismo o per inconfessati interessi personali, ostentano idee e tendenze politiche affini alla sinistra radicale o comunque opposte al loro vero ceto di appartenenza.
Un atteggiamento frequente è l’ostentato disprezzo del denaro, o il non volersene occupare in prima persona quasi fosse tabù, quando in realtà si abbia uno stile di vita improntato al procacciamento dello stesso con attività che, quando osservate in altri, un radical chic non esiterebbe a definire in modo sprezzante, come volgarmente lucrative.Inoltre tale atteggiamento sovente si iden
Radical chic è un’espressione per definire gli appartenenti alla ricca borghesia o gli snob provenienti dalla classe media che, per seguire la moda, per esibizionismo o per inconfessati interessi personali, ostentano idee e tendenze politiche affini alla sinistra radicale o comunque opposte al loro vero ceto di appartenenza.
Un atteggiamento frequente è l’ostentato disprezzo del denaro, o il non volersene occupare in prima persona quasi fosse tabù, quando in realtà si abbia uno stile di vita improntato al procacciamento dello stesso con attività che, quando osservate in altri, un radical chic non esiterebbe a definire in modo sprezzante, come volgarmente lucrative.Inoltre tale atteggiamento sovente si iden
si identifica con una certa convinzione di superiorità culturale, nonché per l’ostinata esibizione di tale cultura “alta”, considerando insomma come segno distintivo l’imitazione superficiale di atteggiamenti che furono propri di certi artisti controcorrente e che, ridotti a mera apparenza, perdono qualsiasi sostanza denotando l’etichetta snobistica.Si crede molto intelligente perché sa di avere una conoscenza vasta, soprattutto delle cazzate. Purtroppo conoscenza e intelligenza non sono concetti correlati, ma non ci arriva.Sono benestanti, ritenuti anche benpensanti, benemeriti e benefattori dai loro simili, mentre per l’uomo comune sono tuttalpiù dei beneamati coglioni
si identifica con una certa convinzione di superiorità culturale, nonché per l’ostinata esibizione di tale cultura “alta”, considerando insomma come segno distintivo l’imitazione superficiale di atteggiamenti che furono propri di certi artisti controcorrente e che, ridotti a mera apparenza, perdono qualsiasi sostanza denotando l’etichetta snobistica.Si crede molto intelligente perché sa di avere una conoscenza vasta, soprattutto delle cazzate. Purtroppo conoscenza e intelligenza non sono concetti correlati, ma non ci arriva.Sono benestanti, ritenuti anche benpensanti, benemeriti e benefattori dai loro simili, mentre per l’uomo comune sono tuttalpiù dei beneamati coglioni
Ancora poco più di tre anni. Passeranno.
Ancora poco più di tre anni. Passeranno.
questi sono l’esempio classico del comunista a parole (ovviamente tale in democrazia, non certo nei paesi rossi), di fatto borghese, impiegato statale e con proprietà privata al seguito ( case, macchine ecc).Accorinti è il nulla espressione del nulla degli ultimi 40 anni, nonchè di una minoranza di cittadini. I fatti parlano chiaro
questi sono l’esempio classico del comunista a parole (ovviamente tale in democrazia, non certo nei paesi rossi), di fatto borghese, impiegato statale e con proprietà privata al seguito ( case, macchine ecc).Accorinti è il nulla espressione del nulla degli ultimi 40 anni, nonchè di una minoranza di cittadini. I fatti parlano chiaro
Scusate ma dove è mai esistita a Messina una Sinistra che potrebbe avere la maggioranza dei voti? Qui, nonostante ci atteggiamo a metropoli siamo in provincia e chi ha partecipato alla vita politica dei piccoli comuni sa bene che non è Montecitorio, esistono correnti trasversali che “dovrebbero” convivere per il bene della collettività. Quindi nessuna alchimia ma normalità, piuttosto in provincia non avrebbero retto per più di una candidatura certi personaggi inutili che affollano l’aula di Palazzo Zanca, quello si! Che sia Conti Nibali o altri poco importa l’importante è che facciano le cose. Se poi si vuole attaccare Accorinti perché come diceva mia nonna “a cuppa è du guvennu” ve bene così, tanto Messina non ha più nulla da perdere…
Scusate ma dove è mai esistita a Messina una Sinistra che potrebbe avere la maggioranza dei voti? Qui, nonostante ci atteggiamo a metropoli siamo in provincia e chi ha partecipato alla vita politica dei piccoli comuni sa bene che non è Montecitorio, esistono correnti trasversali che “dovrebbero” convivere per il bene della collettività. Quindi nessuna alchimia ma normalità, piuttosto in provincia non avrebbero retto per più di una candidatura certi personaggi inutili che affollano l’aula di Palazzo Zanca, quello si! Che sia Conti Nibali o altri poco importa l’importante è che facciano le cose. Se poi si vuole attaccare Accorinti perché come diceva mia nonna “a cuppa è du guvennu” ve bene così, tanto Messina non ha più nulla da perdere…
ha ragione cencellino: come sono passati gli anni di leonardi di buzzanca e di genovese. poi arrivera’ calabrò con amata e santalco e Messina tornerà felice come una volta
ha ragione cencellino: come sono passati gli anni di leonardi di buzzanca e di genovese. poi arrivera’ calabrò con amata e santalco e Messina tornerà felice come una volta
Per non essere radical chic : I pupi e i debiti i ficiru e ni lassaru i radical chic o i politici ?
Per non essere radical chic : I pupi e i debiti i ficiru e ni lassaru i radical chic o i politici ?
Analisi perfetta quella di Nicolò D’agostino.
Analisi perfetta quella di Nicolò D’agostino.
Ma quando mai Accorinti si è detto comunista o proletario o si è rifatto alla lotta di classe antiborghese o si è detto troskista o migliorista o…fate voi. Ma cosa c’entra quest’analisi antiborghese. Accorinti vuole fare un pò di cose che in 30 anni non sono state fatte. Non la rivoluzione. Ma a Messina in pochi leggono, e guardando la tv pensano che Accorinti siccome è noponte allora è comunista…Patetici
Ma quando mai Accorinti si è detto comunista o proletario o si è rifatto alla lotta di classe antiborghese o si è detto troskista o migliorista o…fate voi. Ma cosa c’entra quest’analisi antiborghese. Accorinti vuole fare un pò di cose che in 30 anni non sono state fatte. Non la rivoluzione. Ma a Messina in pochi leggono, e guardando la tv pensano che Accorinti siccome è noponte allora è comunista…Patetici
Cara Rosaria, alla tua analisi di giornalista imparziale manca una necessaria premessa: cosa facevi in quei mesi del 2013 fino al 24 giugno. Perché magari qualcuno potrebbe pensare che ci sono anche tuoi interessi personali nello scrivere quello che scrivi.
Cara Rosaria, alla tua analisi di giornalista imparziale manca una necessaria premessa: cosa facevi in quei mesi del 2013 fino al 24 giugno. Perché magari qualcuno potrebbe pensare che ci sono anche tuoi interessi personali nello scrivere quello che scrivi.
Una volta si incontravano i Napoleoni di turno negli ospedali psichiatrici, ora scrivono in libertà. Caro Bonaparte, se non era per Basaglia…
Una volta si incontravano i Napoleoni di turno negli ospedali psichiatrici, ora scrivono in libertà. Caro Bonaparte, se non era per Basaglia…
quellidiprima hanno lasciato i debiti perchè non si sa cosa facevano con i soldi,anzi….quelli di oggi dopo avere gridato al lupo al lupo ed avermi portato con Tasi,Tarsu ,Acqua ed Imu a tassarmi la pensione di quasi il 20% al mese sono senza soldi,ma nemmeno di questi si sa che fine fanno i soldi….per carità,gene onesta.però buche sono aumentate,la sporcizia idem,i servizi pubblici dio ni scanza e libera,nelle strade non si circola perchè quelli della task hanno presentato i certificati,i poveri sunnu chiu poveri ed i ricchi si ni futtunu e mi fermu pi carità di patria,ma indietrononsitorna a costo di finire nel burrone.
quellidiprima hanno lasciato i debiti perchè non si sa cosa facevano con i soldi,anzi….quelli di oggi dopo avere gridato al lupo al lupo ed avermi portato con Tasi,Tarsu ,Acqua ed Imu a tassarmi la pensione di quasi il 20% al mese sono senza soldi,ma nemmeno di questi si sa che fine fanno i soldi….per carità,gene onesta.però buche sono aumentate,la sporcizia idem,i servizi pubblici dio ni scanza e libera,nelle strade non si circola perchè quelli della task hanno presentato i certificati,i poveri sunnu chiu poveri ed i ricchi si ni futtunu e mi fermu pi carità di patria,ma indietrononsitorna a costo di finire nel burrone.
Ma ci sei tu!
Ma ci sei tu!
E’ vero! Accorinti non è comunista, non è proletario, non è troskista, e forse si è sempre dichiarato noponte perché ha scoperto questo suo apparente “modo di essere”… non lo avrebbe, certamente, lasciato senza magliette…. Anzi, è stato così bravo da far stampare migliaia di magliette che ha fornito a tutti i “noponte” in circolazione… (certamente, non lo ha fatto per business…) eh, eh.. eh..)
Il tibetano scalzo è solo tremendamente, palesemente…. SCARSO!!!!!
E’ vero! Accorinti non è comunista, non è proletario, non è troskista, e forse si è sempre dichiarato noponte perché ha scoperto questo suo apparente “modo di essere”… non lo avrebbe, certamente, lasciato senza magliette…. Anzi, è stato così bravo da far stampare migliaia di magliette che ha fornito a tutti i “noponte” in circolazione… (certamente, non lo ha fatto per business…) eh, eh.. eh..)
Il tibetano scalzo è solo tremendamente, palesemente…. SCARSO!!!!!
Qual’è la sua normalità?
Qual’è la sua normalità?
lo dovresti ringraziare anche tu a Basaglia
lo dovresti ringraziare anche tu a Basaglia
herman è proprio vero, meschini si nasce
herman è proprio vero, meschini si nasce
Caro Hermann, spero che, come il tuo illustre e famoso predecessore, tu ti sia defilato nella tua villa e nei tuoi sfarzi. Come avrai notato, nel Führerbunker ormai sono rimasti 4 gatti della gioventù Hitleriana, e presto anche questi abbandoneranno la cancelleria all’ultimo minuto. Comunque non ti preoccupare! Non ci sara nessuna presa del bunker dalle forze “d’Alliate”. Una elezione costa parecchio e ci vogliono come minimo 1200 voti e nessuno ha interesse ad andare a nuove elezioni. Saranno sotto assedio e moriranno, si fa per dire, d’inedia.
Sig D’Alial
Caro Hermann, spero che, come il tuo illustre e famoso predecessore, tu ti sia defilato nella tua villa e nei tuoi sfarzi. Come avrai notato, nel Führerbunker ormai sono rimasti 4 gatti della gioventù Hitleriana, e presto anche questi abbandoneranno la cancelleria all’ultimo minuto. Comunque non ti preoccupare! Non ci sara nessuna presa del bunker dalle forze “d’Alliate”. Una elezione costa parecchio e ci vogliono come minimo 1200 voti e nessuno ha interesse ad andare a nuove elezioni. Saranno sotto assedio e moriranno, si fa per dire, d’inedia.
Sig D’Alial
Quante volte ho predicato la mancanza di professionalità di alcuni articoli.
Adesso cara Brancato, come ci si sente ad avere scritto un articolo farcito di personali valutazioni su quali siano o debbano essere le scelte del sindaco, per poi essere smentita poche ore dopo?
Le notizie si verificano sino all’ultimo perché il giornalismo serio è fatto di fatti non di valutazioni.
E ora cassate pure il messaggio se vi va, ma non permettetevi di pubblicarlo parzialmente.
Salvatore
Quante volte ho predicato la mancanza di professionalità di alcuni articoli.
Adesso cara Brancato, come ci si sente ad avere scritto un articolo farcito di personali valutazioni su quali siano o debbano essere le scelte del sindaco, per poi essere smentita poche ore dopo?
Le notizie si verificano sino all’ultimo perché il giornalismo serio è fatto di fatti non di valutazioni.
E ora cassate pure il messaggio se vi va, ma non permettetevi di pubblicarlo parzialmente.
Salvatore
Un commento delle 14,46 non è stato approvato (mentre ne sono presenti altri scritti dopo).
Esprimevo approvazione per quanto detto ma mi rimaneva qualche dubbio sulla fonte ispiratrice.
Come altre volte è accaduto e sempre quando si tratta di persone di un certo rilievo, il commento forse sarà inserito nei giorni successivi, quando l’argomento non ha più la visibilità della prima pagima e bisogna andarselo a cercare.
Se questo fosse vero penso sia una maniera poco opportuna di mascherare la censura.
Un commento delle 14,46 non è stato approvato (mentre ne sono presenti altri scritti dopo).
Esprimevo approvazione per quanto detto ma mi rimaneva qualche dubbio sulla fonte ispiratrice.
Come altre volte è accaduto e sempre quando si tratta di persone di un certo rilievo, il commento forse sarà inserito nei giorni successivi, quando l’argomento non ha più la visibilità della prima pagima e bisogna andarselo a cercare.
Se questo fosse vero penso sia una maniera poco opportuna di mascherare la censura.
..peccato che il contraddittorio non si sia sviluppato intorno alle argomentazioni di Carlo Primo. Appare chiaro che tutti i successivi interventi si sviluppino con confusione di ruoli e responsabilità. Appare chiaro che non si conosce la dinamica che contraddistingue l’amministrazione di una città e in particolare di una città come Messina. Accorinti è Sindaco ma non ha maggioranza. Fatto alquanto raro! Accorinti è Sindaco ma non ha quattrini. Accorinti è Sindaco ma non potere. La Burocrazia Municipale, a cui Carlo Primo si riconduce, esiste e permane. Il Sindaco è provvisorio e come scrive qualcuno mancano poco più di tre anni, poi si torna alla normalità! La normalità di una città sempre ultima, in tutto e per tutto.
..peccato che il contraddittorio non si sia sviluppato intorno alle argomentazioni di Carlo Primo. Appare chiaro che tutti i successivi interventi si sviluppino con confusione di ruoli e responsabilità. Appare chiaro che non si conosce la dinamica che contraddistingue l’amministrazione di una città e in particolare di una città come Messina. Accorinti è Sindaco ma non ha maggioranza. Fatto alquanto raro! Accorinti è Sindaco ma non ha quattrini. Accorinti è Sindaco ma non potere. La Burocrazia Municipale, a cui Carlo Primo si riconduce, esiste e permane. Il Sindaco è provvisorio e come scrive qualcuno mancano poco più di tre anni, poi si torna alla normalità! La normalità di una città sempre ultima, in tutto e per tutto.