Un mese fa raccontavano la loro storia e chiedevano aiuto per uno "sfratto" ritenuto ingiusto e lesivo. A distanza di settimane nessuna soluzione è stata adottata. La Parrocchia di Torre Faro torna a chiedere spiegazioni.
“Il capo della Comunità parrocchiale, da oltre due mesi, ha chiesto appuntamento al Signor Sindaco Renato Accorinti e questi, pur sapendo, non sente il benché minimo dovere di accogliere o acconsentire alla richiesta di interlocuzione”.
Esordiscono così, centrando immediatamente la questione, senza troppi giri di parola.
Scrivono una Lettera Aperta, la firmano Parrocchia di Santa Maria della Lettera di Torre Faro e ritornano su una vicenda che era già emersa ad inizio agosto quando, con un’altra nota, denunciavano di esser stati “cacciati” dall’Istituto Marino di Mortelle.
Allora facevano un paragone con i “ragazzi del Pinelli”, quasi prendendone le distanze, ma oggi l’unico paragone che rimane è sapere che “loro hanno ricevuto la solidarietà di questa Amministrazione e dello stesso Sindaco, noi invece siamo stati ignorati”.
Ignorati, cacciati e fatti sgomberare. Un mese fa scrivevano di non voler cedere, ma allo stesso tempo di non voler “fare barricate e azioni eclatanti”, oggi si sentono quasi derisi.
“Se i vari gruppi politici di destra e sinistra – si domandano – hanno trovato l’intesa di convalidare un’occupazione di locali pubblici, ritenendo illegittimo l’atto e l’azione dei ragazzi del Pinelli ai quali va riconosciuta l’adozione di uno spazio, quale sarebbe la colpa dei gruppi parrocchiali di Torre Faro? Forse quello di non fare occupazione, di farsi denunciare e ricevere solidarietà dal Sindaco?”.
Parole amare, quelle che si leggono. Parole di accusa nei confronti di un’Amministrazione che sembrerebbe agire – a detta loro – con due pesi e due misure.
“Cos’è cambiato in rapporto alle vecchie Amministrazioni? Forse la logica della tutela degli amici degli amici? La soluzione esiste. Lo spazio e la disponibilità di utilizzare i locali del padiglione centrale – scrivono ancora – è un’iniziativa percorribile, in quanto questo potrebbe essere recintato escludendolo dal futuribile cantiere. Ciò permetterebbe la continuità delle molteplici attività che la Parrocchia svolge: per ragazzi, giovani, anziani, formazione e incontri di catechesi. E’ forse chiedere tanto per una comunità ed un territorio privo di strutture agibili?”.
Una domanda dal retrogusto retorico che, ancora, non ha ricevuto alcuna risposta.
Ma loro attendono, e chiosano così: “Che il signor Sindaco si pronunci con un sì o un no sulla nostra richiesta. Che ci dica almeno se il nostro Parroco potrà essere ricevuto per un colloquio”.
Twitter @VCrocitti
certo, mica siete borghesi e intellettualoidi di sinistra
Ma voi siete cattolici, gli altri giocano a fare gli anarchici ed i comunisti.
Ma voi siete cattolici, gli altri giocano a fare gli anarchici od i comunisti.
Avete parenti nel consiglio comunale?
No?
Spacciatevi per buddhisti.
eh! questa è la suonata… come la campana tibetana…