Al vaglio gli ultimi contatti del ragazzo ma la prima ipotesi è quella del malore. Fondamentale sarà però l'autopsia
MESSINA – Perché Nicolas ha preso in prestito l’auto da un amico e che ci faceva in quel vicolo, dove è stato ritrovato senza vita, diversi giorni dopo essere uscito di casa senza farvi più ritorno? Qualcuno era con lui quando ha accusato un malore fatale? Qualcuno ha visto qualcosa e magari Nicolas poteva essere soccorso e salvato? Sono interrogativi macabri ma solo ipotetici, che aleggiano intorno alla morte del 27enne. Morte sulla quale indagano i Carabinieri della Compagnia Messina Sud e del nucleo investigativo del Comando provinciale.
Com’è morto Nicolas Mazza?
E’ però da qui che poi si svilupperanno le eventuali ulteriori piste investigative, è questa la prima domanda cui si cerca risposta. Il medico legale Gennaro Baldino che ha effettuato il primo esame sul posto, infatti, non ha trovato segni particolari sul corpo del ragazzo e la macchina era intatta: nessun segno di scasso, di danneggiamento, né di corto circuito interno. Se i successivi esami confermeranno che non ci sono altri segni sul corpo, potrebbe essere confermata l’ipotesi che il giovane sia stato stroncato da un malore. Ma al momento nessuna indicazione è certa perché il cadavere era in avanzato stato di decomposizione, probabilmente era in auto, sotto le alte temperature, da molte ore.
Il passato del ragazzo c’entra con la sua morte?
L’autopsia, previo incarico del magistrato di turno Stefania La Rosa, potrebbe essere effettuata già oggi, e dallo stesso medico legale che ha effettuato il primo esame sterno, e solo quella potrà escludere con maggiore certezza che Manuel non sia stato colpito da qualcuno. Esclusa al momento l’ipotesi del suicidio: le prime testimonianze e gli accertamenti non sembrano indicare che il ragazzo avesse problemi psicologici. Quel che si sa di lui, invece, è che aveva qualche precedente per spaccio di droga.
Dopo le prime indicazioni dall’esame autoptico, quindi, gli accertamenti mirano a stabilire se il ragazzo doveva incontrarsi con qualcuno, appunto, la sera della morte. Fondamentali saranno le analisi dei tabulati telefonici e degli impianti di video sorveglianza di zona utili.
Il bigottismo messinese come sempre è risonante nei media locali. Stiamo parlando di una giovane vita stroncata, non mi sembra corretto insinuare sul passato delle persone in una situazione delicata come questa, in cui non si sa nulla ancora. Etichettare e giudicare: questo è lo stile dei mass media messinesi!