La data di pubblicazione della delibera contestata dalla Bruni rappresenta solo un iter burocratico
Non si fa attendere la replica dell’assessore regionale al Welfare Tilde Minasi alla consigliera d’opposizione Amalia Bruni, in merito alla vicenda della pubblicazione tramite Burc della delibera ‘Cafè Alzheimer’. “Spiace che il consigliere Amalia Bruni si avventuri in considerazioni a mezzo stampa su dettagli puramente tecnici (ai quali probabilmente non è avvezza) su cui avrebbe potuto avere contezza confrontandosi con me e con l’assessorato, e spiace ancor di più se la querelle, insussistente, sia stata scatenata magari su spinta di qualche sindaco o comune poco reattivi alle necessità dei loro cittadini. Istituzioni, tra l’altro, con le quali intrattengo confronti costanti a maggior ragione se in riferimento a servizi che reputo essenziali”.
“Le esternazioni della consigliera regionale di minoranza, che esorto ulteriormente a reperire, qualora desiderasse nuovamente esprimersi su altri atti, le giuste informazioni – prosegue l’assessore – sviano completamente l’opinione pubblica dalla ratio del provvedimento. I comuni erano ben consapevoli di quanto sarebbe stato importante lavorare celermente per la realizzazione dei bandi propedeutici all’attivazione del servizio, poiché in possesso delle relative e tempestive comunicazioni in merito. Quindi la data di pubblicazione della delibera contestata dalla Bruni rappresenta solo un iter burocratico, e, non un termine perentorio fuori dal quale non vi sia possibilità di aderire al progetto. Progetto che io più di altri ho interesse venga assunto dalla maggior parte degli enti, cui i fondi verranno destinati solo dietro certezza che vi sia una concreta volontà di garantire gli utenti più fragili, e non tout court per poi rimanere lettera vuota nelle maglie delle amministrazioni. Modus operandi cui purtroppo si è andati incontro spesso senza alcun ritorno per i pazienti e le loro famiglie, o altre iniziative benefiche per le comunità.
Nessuna presa in giro, per usare le parole della Bruni, ma esclusivamente un input affinché i Comuni si potessero attivare velocemente così da indirizzarsi con determinazione verso l’obiettivo, attraverso tappe temporali ben delineate, volte alla partenza del servizio entro aprile. Partenza che, guarda caso, slitterà poiché, pur adeguatamente informati, diversi Enti, non si sono mobilitati per tempo. E proprio per tranquillizzare la consigliera Bruni, e confermare la bontà dell’iniziativa, alle difficoltà delle amministrazioni municipali abbiano risposto con la massima elasticità possibile, prorogando la data ‘incriminata’. Anzi, dal momento che la dottoressa Bruni ha esternato le sue profonde preoccupazioni nei confronti di malati e rispettive famiglie, vada magari a sollecitare alcuni sindaci o uffici competenti affinché siano solerti nei confronti delle esigenze dei territori, evitando di fomentare polemiche sterili”.
“A proposito di ‘Scherzi a parte’, – conclude l’assessore regionale – potrei affermare di essere io la parte inconsapevole dello scherzo, nemmeno divertente, causato dal mancato approfondimento o da una lettura errata delle documentazioni, dal momento che il termine riguardava solo ed esclusivamente le manifestazioni di interesse da pubblicare sui territori per l’individuazione dei soggetti attuatori e non un bando di natura regionale. Quindi Amalia Bruni prima di parlare di irriverenza verso i malati da parte della Giunta e dell’assessorato, provi a individuare dove risiede quello che lei stessa definisce ‘pasticcio burocratico’. Per quanto mi riguarda sottolineo che non sono assolutamente distratta e, se la consigliera Bruni avesse voglia e tempo, la invito a rendersene conto di persona, dal momento che, proprio per realizzare percorsi condivisi di tutela per i nostri corregionali più deboli, le porte dell’assessorato sono sempre aperte a chiunque volesse sottopormi proposte, idee, o semplicemente avere delucidazioni”.