I tirocinanti: “continua ad essere minimizzata la gravità della vertenza“. Ma Orsomano propone le sue soluzioni
In Calabria nonostante cambino i colori politici della Giunta Regionale, sembra non avere fine la battaglia dei tirocinanti.
Ancora 7 mila precari (senza alcun diritto contributivo e previdenziale) cercano garanzie occupazionali per il loro futuro.
L’intervento di Orsomano
L’assessore al Lavoro della Regione Calabria Fausto Orsomarso ha dichiarato: “se ci sono state promesse non mantenute, non sono certo addebitabili a questo Governo regionale, che ha affrontato il problema con attenzione e serietà”.
Secondo l’Assessore i problemi partono dal 2016, quando viene bloccata la mobilità in deroga e prevista la migrazione del bacino verso le politiche attive con risorse delle Regioni.
Una soluzione da lui proposta è stata lo spostamento nel settore privato: “riflettendo con una rappresentanza di lavoratori, ho espresso l’opinione che se fin dall’inizio si fosse pensato di attivare i tirocini nel settore privato oggi molti avrebbero un lavoro e una retribuzione dignitosa”.
La replica dei tirocinanti calabresi
Secondo i tirocinanti calabresi, però, questo comporterebbe un loro sradicamento dalle aree d’interesse in cui operano, cioè Enti e Ministeri (Giustizia, Miur, Mibact). La loro speranza era in un intervento più incisivo che potesse portare all’agognata e giusta stabilizzazione nei settori in cui si trovano a operare e a sopperire alla sempre più grave e cronica carenza di personale.
L’Assessore ha dichiarato: “bisogna che il Governo nazionale, confrontandosi con le regioni e le organizzazioni sindacali, indichi una soluzione per il vasto bacino dei tirocinanti, e costruisca politiche attive finalizzate a creare lavoro vero e dare opportunità concrete anche i giovani disoccupati”. Ma i tirocinanti chiedono lui perché non abbia, prima di tutto, iniziato ad attenzionare il Governo Pd-M5S sulla problematica.
Le soluzioni
Orsomarso precisa di avere già sentito nei giorni scorsi le principali sigle sindacali per concordare un incontro.
Il tavolo sulle questioni che riguardano i tirocinanti e il precariato verrà convocato il prossimo 7 settembre in Cittadella.
Nessuna intenzione di dirottare nel settore privato i tirocinanti impegnati in percorsi formativi negli enti pubblici, ma solo quella di trovare soluzioni concrete e adatte a tutti.
Diverse le sue proposte, dall’inclusione dei tirocinanti tra i destinatari degli interventi di sostegno al reddito, al convincere il Mibact a fare ripartire i tirocini o, ancora, al perfezionamento della formazione per i tirocinanti della Giustizia.
Arriverà per loro, finalmente, un futuro?
È dagli anni ottanta che in
Calabria nel pubblico impiego si accede senza concorso. Prima quelli della legge 285 poi LSU e LPU adesso i tirocinanti. Tutti coscientemente assunti in origine con una finalità assistenziale e temporanea che non prevedeva la stabilizzazione. Una domanda sorge spontanea: tutti i giovani che meritavano di servire lo Stato perché ritenuti i più capaci e meritevoli attraverso la procedura concorsuale prevista dalla Costituzione, non si sentono defraudati? Chi li rappresenta? E chi merita la loro fiducia e il loro voto?