Il consigliere comunale evidenzia la necessità di predisporre al più presto uno strumento che tuteli il territorio. Impossibile altrimenti bloccare nuove lottizzazioni. L’assessore Corvaja da mandato per la costituzione di un ufficio del Prg
Nelle quaranta pagine della delibera proposta dall’assessore all’urbanistica Corvaja, contenenti le “Nuove linee guida al Prg”, l’obiettivo è ben preciso: il consumo del suolo dovrà essere pari a zero. Parole che sembrano una vera e propria utopia osservando come oggi si presentano le colline della città, sempre più cementificate. Eppure, proprio alla luce dello scenario che si prospetta, è necessario imprimere una svolta decisa e decisiva. Al momento, però, la situazione rimane in stand-by. Sulla questione interviene in modo duro il consigliere comunale dell’Udc Domenico Guerrera: «Se non viene in soccorso uno strumento urbanistico che possa modificare il P.R.G. vigente, la tutela del territorio comunale può essere solo eseguita a parole. Le Linee Guida al momento non producono alcun effetto, né la debole delibera denominata “salva colline” ha incidenza ai fini urbanistici».
A tal proposito il rappresentante dell’Unione di centro evidenzia che di recente il consiglio comunale ha approvato due delibere di lottizzazione, e altre tre sono iscritte all’ordine del giorno, legittimamente proposte e votate con tutti i pareri favorevoli propedeutici all’inizio dei lavori. Interventi che, complessivamente, trasformeranno oltre tre ettari di terreno (mq 32.400) oggi a verde, in 27 mila metri cubi di costruzioni, con buona pace del volume zero dettato dalla mancata crescita demografica. «Non vi è dubbio che i proprietari dei terreni, dal punto di vista tecnico – ha continuato Guerrera – rispettino le vigenti normative in materia urbanistica, tra l’altro pagano l’I.C.I. o l’I.M.U. come terreno edificabile, per cui risulta difficile poter esprimere un parere politico negativo a una delibera squisitamente tecnica, senza immaginare la richiesta di danni economici da parte dei richiedenti le lottizzazioni». Dure le conclusioni del rappresentante dell’Udc «Se non viene impressa un’accelerazione alla redazione di un nuovo strumento urbanistico, più rispettoso del territorio, nessuna porzione di suolo comunale dichiarato maldestramente edificabile potrà essere salvaguardato».
Non la si può considerare un’accelerazione, ma un passo in avanti sì, una delle ultime delibere approvate dalla giunta. Essa riguarda l’istituzione di un Ufficio per la redazione del Nuovo Piano Regolatore Generale, cui, nei prossimi mesi, spetterà predisporre il rapporto preliminare in conformità della delibera del consiglio comunale sulle linee guida; avviare le procedure per l’affidamento degli incarichi interni e/o esterni per la redazione dello strumento urbanistico e degli studi di supporto; avviare e/o sollecitare le procedure di reperimenti dei finanziamenti necessari.
Ricordiamo che uno dei passaggi più salienti delle nuove Linee Guida, riguarda la tutela dei villaggi. Il territorio collinare dovrà essere tutelato e, laddove necessario, riqualificato e restaurato, allo scopo di creare un vasto Parco agricolo collinare sottoposto a specifica normativa tecnica di attuazione, dove potranno svilupparsi attività agricole tradizionali di pregio ed il turismo rurale ed enogastronomico. Centrale il concetto di sicurezza obiettivo fondamentale del nuovo Prg dovrà essere quello di contenere e ove possibile eliminare i livelli di rischio esistente di tipo sismico ed idrogeologico. Come operare lungo la linea sottile che divide l’urbanistica a impatto zero dalla necessità di non annientare un intero settore economico? L’istituto della perequazione urbanistica si legge nella delibera – ha come finalità la limitazione delle sperequazioni che si creano tra proprietà diverse nel momento pianificatorio che attribuisce destinazioni urbanistiche ai suoli dunque cerca di ridistribuire i vantaggi edificatori anche su chi si trova direttamente gravato da una destinazione o vincolo pubblico. Il meccanismo in senso generale consiste nell’assegnare un indice perequativo, cioè equivalente ad un indice territoriale, ad un insieme di aree con destinazioni pur diverse, private e pubbliche. (E.DEP.)