Schede telefoniche estere: deferiti, tra gli altri, il presidente Franza, l'ex ds Fabiani e l'ex dirigente Bonsignore
Una nuova bufera si avvicina sul mondo del calcio e sul Messina in particolare. Il procuratore federale della Figc, Stefano Palazzi, ha concluso l’esame degli atti della Procura della Repubblica di Napoli sul secondo filone di Calciopoli, quello incentrato sulle sim di gestori esteri deferendo Luciano Moggi, la Juventus e il Messina. Deferiti anche Mariano Fabiani (ex ds giallorosso), il presidente Pietro Franza e l’ex dirigente Mario Bonsignore, oltre agli arbitri (molti dei quali fuori quadro) Gianluca Paparesta, Romeo Paparesta (padre dell’arbitro della sezione di Bari e lui stesso arbitro), Tiziano Pieri, Salvatore Racalbuto, Stefano Cassarà, Antonio Dattilo, Paolo Bertini, Marco Gabriele, Massimo De Santis, Marcello Ambrosino.
La violazione contestata a tutti riguarda l’articolo 1 comma 1, l’obbligo di correttezza e lealtà sportiva. Tra i motivi del deferimento di Moggi c’è anche l’aver svolto di fatto le funzioni di dirigente del Messina fino al 2005/06. Fabiani avrebbe contribuito a costituire il sistema delle schede telefoniche e si sarebbe «avvalso, sino alla stagione sportiva 2004/05, delle funzioni di fatto di tipo direttivo svolte dal signor Luciano Moggi, all’interno del Messina, con ciò eludendo la normativa federale». Stessa motivazione per Franza e Bonsignore.
Sia per la Juve (ma c’è ancora qualche dubbio) che per il Messina la responsabilità è sia diretta (per il coinvolgimento di Franza) sia oggettiva. Cosa potrà succedere adesso? formalmente, le sanzioni per «responsabilità diretta» oscillano dall’ammonizione, la -pena- meno grave, alla retrocessione. Intanto Franza ha dichiarato di prendere «atto del deferimento della Procura Federale», dicendosi «sicuro che tutte le posizioni legate direttamente e per responsabilità oggettiva al F.C. Messina saranno chiarite davanti agli organi predisposti di Giustizia Sportiva di cui ho piena fiducia».