Il Cda si sarebbe riservato di analizzare la questione delle dimissioni rassegnate da Bottari nei prossimi giorni. Salva al momento la posizione dell’allenatore nonostante le voci di un imminente accordo con Pino Irrera. Intanto Mario Monsignore nominato responsabile delle relazioni esterne
Dopo due giorni di confronti ed incontri, i vertici del Città di Messina hanno preso alcune decisioni con l’obiettivo di alzare la testa dopo il doppio ko consecutivo in campionato, che pur non avendo creato disastri irrimediabili in classifica, ha inciso sugli equilibri di un ambiente che appare oggi smarrito. La società peloritana ha comunicato ufficialmente oggi, che nella mattinata di lunedì, come già riportato, il direttore generale Benedetto Bottari ha rassegnato le proprie dimissioni: il Cda “ne ha preso atto e si riserva di analizzare la questione nei prossimi giorni”.
Solo una parte dello stesso Consiglio di amministrazione avrebbe manifestato l’intenzione di accogliere le dimissioni, mentre altri componenti spingono ancora per un ricongiungimento, anche perché in gioco c’è tutto il progetto tecnico costruito nel corso dell’estate, ancora mantenuto vivo dai tanti calciatori portati in riva allo Stretto dallo stesso Dg e che ovviamente non possono abbandonare la squadra “collettivamente” in questo momento. Restare così però equivarrebbe a lasciare parte dell’ “equipaggio” senza il proprio “comandante di riferimento”.
Intanto il Club peloritano ha annunciato che “temporaneamente Domenico Chiofalo assume l’incarico di direttore sportivo”, ruolo che ha già ricoperto nel Camaro. Inoltre è stato reso noto l’affidamento dell’incarico di responsabile per le relazioni esterne a Mario Bonsignore. Confermata infine la fiducia all’allenatore Michele Cataldi che dunque continuerà a guidare la squadra. Ciò, nonostante le voci di un accordo imminente con l’ex-vice di Walter Zenga a Catania, Pino Irrera. Il Città di Messina domenica sarà ospite dell’Acicatena, nel “regno” di Saro Foti, tecnico esonerato qualche settimana fa dalla proprietà del CdM.